Calcio
L'OPINIONE - Salvione: "Conte ha voglia di restare, ma anche di un grande Napoli, serve un confronto con ADL per una programmazione seria"
22.04.2025 12:11 di Napoli Magazine

A “1 Football Club” su 1 Station Radio è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. 

È stato un weekend ricco di polemiche. Partirei con un commento su quella sollevata da Simone Inzaghi nel post gara, in merito alla rete di Orsolini… 

“Si tratta di una situazione di gioco, certo con una valutazione sbagliata da parte del direttore di gara, ma non credo che possa aver influito così tanto sul risultato. Anche perché poi c’è stata un’interruzione successiva. È chiaro che abbia scatenato polemiche, ed è giusto così, perché si tratta comunque di un errore dell’arbitro che non ha fatto rispettare la posizione esatta della battuta. Però credo che non si possa ridurre la partita dell’Inter solo a quell’episodio. È stata una bella gara, combattuta, tra due squadre forti. Il Bologna è stato probabilmente più bravo a crederci fino alla fine, è una squadra che non molla mai, e alla fine è stata premiata dall’ennesima magia di Orsolini, un giocatore che ci ha abituati a questi colpi in questa stagione.” 

Finita la gara tra Bologna e Inter, un folto gruppo di tesserati interisti ha accerchiato l’arbitro. Anche questo non è stato un bello spettacolo? 

“Non lo so… ci sta il nervosismo di fine partita: vedi sfumare un risultato all’ultimo secondo e sale la rabbia, la tensione. C’era tensione per quella rimessa battuta più avanti, è evidente. Ma secondo me è tutto legato al nervosismo del momento. Vedi sfumare un risultato proprio alla fine, magari anche per un episodio che ritieni ti abbia penalizzato più del dovuto, e ci può stare. Va detto anche che a volte la bravura dell’arbitro è proprio nel riuscire a gestire le proteste. Non è stato un episodio bello da vedere, ma, per come è andata la gara per l’Inter, secondo me è comprensibile.” 

Polemiche anche, purtroppo, per il rinvio delle gare di ieri a causa della scomparsa di Papa Francesco. Sia la Lazio che la Fiorentina sono andate giù pesanti nelle dichiarazioni. Un suo parere? 

“È una situazione paradossale. Si è fermato tutto lo sport in Italia. È stata una decisione della FIGC, ma anche del CONI. Ha coinvolto la Serie A, la Serie B e tutte le altre categorie. In casi del genere le polemiche sono sempre dietro l’angolo: se non si fosse sospeso nulla, ci sarebbe stata polemica comunque. È una situazione molto complicata da giudicare. Se non sbaglio, c’era stato un precedente nel 2005 e anche allora si fermò tutto. Difficile, davvero difficile, arrivare a una decisione che non crei polemiche. Poi, certo, i disagi organizzativi sono stati tanti. La Lazio e la Fiorentina sono state colpite in modo clamoroso – pensa alla Fiorentina, costretta a scendere dall’aereo che stava per decollare. Ma la cosa ha coinvolto un po’ tutti: ad esempio i tifosi del Bari, che hanno fatto oltre mille chilometri per andare a Bolzano, e si sono ritrovati a fare solo un picnic allo stadio con i tifosi di casa. Avevano organizzato tutto con largo anticipo, partendo la sera prima. È tutto molto difficile da gestire, ma penso che la sospensione, in fondo, sia stata una decisione giusta. Anche se difficile da prendere.” 

Non una polemica, ma qualche mugugno, che arriva da una parte della piazza napoletana. C’è divisione sulla prestazione di Rafa Marin: lei come la valuta? 

“Sono d’accordo con chi gli ha dato la sufficienza. È stata la sua prima partita da titolare in campionato e non era semplice. Era una gara con molta pressione, tanta voglia di vincere, ma anche tante difficoltà. La rabbia di Conte era legata proprio a questo: sapeva che sarebbe stata una partita complicata da sbloccare, mancando Neres. Credo che Rafa Marin abbia fatto la sua parte in maniera tranquilla, considerando tutte le difficoltà oggettive della squadra, ma anche le sue personali, vista la prima da titolare in stagione.” 

Conosciamo il presidente Aurelio De Laurentiis da vent’anni, sappiamo come gestisce il club e quali siano le tempistiche, considerando che si autofinanzia. Secondo lei, le polemiche sollevate da Antonio Conte sono dettate dal fatto che abbia già qualche altra squadra alle spalle? 

“No, secondo me no. Conte ha voglia. Ha voglia di restare, ma anche di un grande Napoli. E non dimentichiamoci che il prossimo sarà l’anno del Centenario per il club. Io credo che anche da parte del presidente De Laurentiis ci sia la volontà di costruire una grande squadra. C’è bisogno di un confronto serio tra le parti, per arrivare a un percorso comune di programmazione. Conte ci ha sempre abituati a essere molto esigente con i club, e non credo che il Napoli faccia eccezione. Al momento c’è un obiettivo e un sogno comune da inseguire. Poi sarà fondamentale sedersi e trovare un punto d’incontro, per una programmazione seria. Anche perché, come ha detto spesso, Conte ha voglia di non partire dalla terza o quarta fila nella griglia di partenza del campionato, ma magari più avanti. E magari anche di partire prima, con una rosa già definita, non come l’anno scorso, all’ultima giornata di mercato. Quindi, sì, serve un confronto, è doveroso trovare un’intesa per costruire una squadra che possa tornare in Champions, giocare su più fronti e celebrare degnamente il Centenario del Napoli.” 

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L'OPINIONE - Salvione: "Conte ha voglia di restare, ma anche di un grande Napoli, serve un confronto con ADL per una programmazione seria"

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22/04/2025 - 12:11

A “1 Football Club” su 1 Station Radio è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. 

È stato un weekend ricco di polemiche. Partirei con un commento su quella sollevata da Simone Inzaghi nel post gara, in merito alla rete di Orsolini… 

“Si tratta di una situazione di gioco, certo con una valutazione sbagliata da parte del direttore di gara, ma non credo che possa aver influito così tanto sul risultato. Anche perché poi c’è stata un’interruzione successiva. È chiaro che abbia scatenato polemiche, ed è giusto così, perché si tratta comunque di un errore dell’arbitro che non ha fatto rispettare la posizione esatta della battuta. Però credo che non si possa ridurre la partita dell’Inter solo a quell’episodio. È stata una bella gara, combattuta, tra due squadre forti. Il Bologna è stato probabilmente più bravo a crederci fino alla fine, è una squadra che non molla mai, e alla fine è stata premiata dall’ennesima magia di Orsolini, un giocatore che ci ha abituati a questi colpi in questa stagione.” 

Finita la gara tra Bologna e Inter, un folto gruppo di tesserati interisti ha accerchiato l’arbitro. Anche questo non è stato un bello spettacolo? 

“Non lo so… ci sta il nervosismo di fine partita: vedi sfumare un risultato all’ultimo secondo e sale la rabbia, la tensione. C’era tensione per quella rimessa battuta più avanti, è evidente. Ma secondo me è tutto legato al nervosismo del momento. Vedi sfumare un risultato proprio alla fine, magari anche per un episodio che ritieni ti abbia penalizzato più del dovuto, e ci può stare. Va detto anche che a volte la bravura dell’arbitro è proprio nel riuscire a gestire le proteste. Non è stato un episodio bello da vedere, ma, per come è andata la gara per l’Inter, secondo me è comprensibile.” 

Polemiche anche, purtroppo, per il rinvio delle gare di ieri a causa della scomparsa di Papa Francesco. Sia la Lazio che la Fiorentina sono andate giù pesanti nelle dichiarazioni. Un suo parere? 

“È una situazione paradossale. Si è fermato tutto lo sport in Italia. È stata una decisione della FIGC, ma anche del CONI. Ha coinvolto la Serie A, la Serie B e tutte le altre categorie. In casi del genere le polemiche sono sempre dietro l’angolo: se non si fosse sospeso nulla, ci sarebbe stata polemica comunque. È una situazione molto complicata da giudicare. Se non sbaglio, c’era stato un precedente nel 2005 e anche allora si fermò tutto. Difficile, davvero difficile, arrivare a una decisione che non crei polemiche. Poi, certo, i disagi organizzativi sono stati tanti. La Lazio e la Fiorentina sono state colpite in modo clamoroso – pensa alla Fiorentina, costretta a scendere dall’aereo che stava per decollare. Ma la cosa ha coinvolto un po’ tutti: ad esempio i tifosi del Bari, che hanno fatto oltre mille chilometri per andare a Bolzano, e si sono ritrovati a fare solo un picnic allo stadio con i tifosi di casa. Avevano organizzato tutto con largo anticipo, partendo la sera prima. È tutto molto difficile da gestire, ma penso che la sospensione, in fondo, sia stata una decisione giusta. Anche se difficile da prendere.” 

Non una polemica, ma qualche mugugno, che arriva da una parte della piazza napoletana. C’è divisione sulla prestazione di Rafa Marin: lei come la valuta? 

“Sono d’accordo con chi gli ha dato la sufficienza. È stata la sua prima partita da titolare in campionato e non era semplice. Era una gara con molta pressione, tanta voglia di vincere, ma anche tante difficoltà. La rabbia di Conte era legata proprio a questo: sapeva che sarebbe stata una partita complicata da sbloccare, mancando Neres. Credo che Rafa Marin abbia fatto la sua parte in maniera tranquilla, considerando tutte le difficoltà oggettive della squadra, ma anche le sue personali, vista la prima da titolare in stagione.” 

Conosciamo il presidente Aurelio De Laurentiis da vent’anni, sappiamo come gestisce il club e quali siano le tempistiche, considerando che si autofinanzia. Secondo lei, le polemiche sollevate da Antonio Conte sono dettate dal fatto che abbia già qualche altra squadra alle spalle? 

“No, secondo me no. Conte ha voglia. Ha voglia di restare, ma anche di un grande Napoli. E non dimentichiamoci che il prossimo sarà l’anno del Centenario per il club. Io credo che anche da parte del presidente De Laurentiis ci sia la volontà di costruire una grande squadra. C’è bisogno di un confronto serio tra le parti, per arrivare a un percorso comune di programmazione. Conte ci ha sempre abituati a essere molto esigente con i club, e non credo che il Napoli faccia eccezione. Al momento c’è un obiettivo e un sogno comune da inseguire. Poi sarà fondamentale sedersi e trovare un punto d’incontro, per una programmazione seria. Anche perché, come ha detto spesso, Conte ha voglia di non partire dalla terza o quarta fila nella griglia di partenza del campionato, ma magari più avanti. E magari anche di partire prima, con una rosa già definita, non come l’anno scorso, all’ultima giornata di mercato. Quindi, sì, serve un confronto, è doveroso trovare un’intesa per costruire una squadra che possa tornare in Champions, giocare su più fronti e celebrare degnamente il Centenario del Napoli.”