Calcio
L'OPINIONE - Vitiello: "Il Napoli di Conte somiglia a quello dello scudetto di Spalletti"
18.01.2025 17:45 di Napoli Magazine

Vincenzo Vitiello, direttore di Terzo Tempo Napoli, è stato intervistato a Radio Marte Sport Show per analizzare i temi della partita di questa sera tra Atalanta e Napoli:

Tu che vivi attimo dopo attimo la passione azzurra che percezione hai?
"Ho delle percezioni positive, io penso che il Napoli di Conte questa sera farà come al solito un’ottima prestazione. Il Napoli di Conte, le partite difficili contro le big, le dirette avversarie, ha ottenuto risultati positivi. Qualche volta ha vinto con il Milan, qualche altra volta ha pareggiato con l’Inter sciupando una vittoria sul filo di lana all’ultimo secondo con Simeone. Sono molto fiducioso della prestazione del Napoli stasera, perché è una partita clou".
L’Atalanta potrebbe trovarsi fuori dalla lotta scudetto
"Potrebbe essere una partita decisiva per l’Atalanta perché, se i bergamaschi perdessero sarebbero ai margini dell'uscita dalla lotta scudetto. Per il Napoli anche un risultato non pienamente positivo lo lascerebbe lì dov’è".
Sull’esclusione della tifoseria organizzata dal pubblico.
"Ho molta fiducia perché credo che se la giocheranno anche se ancora una volta dovranno fare a meno dell’apporto della tifoseria organizzata, perché l’osservatorio ha ben pensato di non farli andare a Bergamo. È una follia, l’unico caso al Mondo, quest’anno i tifosi napoletani non possono andare a seguire la propria squadra del cuore in trasferta. Tessera del tifoso? Le tecnologie moderne danno la possibilità di individuare perfettamente i responsabili di incidenti e non solo. Io ti dico, perché sono stato varie volte negli stadi del nord, in tribuna stampa chiaramente, che le tifoserie organizzate vengono accompagnate con dei pullman nei propri settori di appartenenza. Dopo la partita i tifosi restano un’ora nel settore e vengono riaccompagnati al pullman. Vorrei sapere, che pericolo c’è?"
Perché si dice il Napoli di Conte? L'hai utilizzata questa espressione?
"Una bella domanda. E' il Napoli di Conte perché Conte è un grandissimo allenatore. È stata percepita a Napoli, la valenza di Conte. Il Napoli proviene da un’annata disastrosa, non il Napoli di Mazzarri o di Garcia, piuttosto che… Non lo diciamo, ma diciamo il Napoli di Conte. Il Napoli di Conte è tutt’un altro Napoli e somiglia molto al Napoli di Spalletti dell’anno dello Scudetto.
Per quali motivazioni il Napoli di Conte somiglia a quello di Spalletti?
"Il Napoli di Conte somiglia a quello di Spalletti per le motivazioni che Conte ha preso dei giocatori distrutti sotto il piano psicofisico e li ha fatti rinascere, dirò per qualcuno un’eresia, ma per il gioco. Il calcio è uno Sport molto opinabile. Secondo il mio modesto parere, l’unico gioco possibile non è fare il Tiki Taka oppure fare continui passaggi. Ad esempio, l’Inter di Helenio Herrera che faceva una tattica difensiva esasperata con tre passaggi andava in porta e segnava, anche quello era spettacolo. Il Napoli di Conte sta dando un gioco alla squadra. Qualcuno dice: 'Quale gioco?' Ma anche saper difendere in blocco, attaccare con i centrocampisti, quindi un gioco c’è. Questo gioco sta migliorando. Io dico allo spettatore di stare tranquillo che migliorerà ancora, il tempo di mettere a posto alcune cose".
Per quanto riguarda il caso di Kvara-Neres, non è ancora arrivato un messaggio di nostalgia per Kvara. Questo la dice lunga, se mi avessero detto un mese fa che Kvara non ci fosse stato nella partita a Bergamo avrei fatto quattro puntate di Radio Marte sull’argomento. La vicenda è finita e un grande club è anche questo.
"Bisogna capire una cosa, che il calcio è cambiato, non è più quello di una volta. Un club non ha di fronte un giocatore, ma un’impresa, un’azienda, formata dall’entourage del giocatore, da sponsor e da tanto altro. Non è il calcio romantico di una volta. Per concordare gli incontri di due imprese è chiaro che si fanno determinati conti e considerazioni. Non c’è più il giocatore Iuliano attaccato alla maglia o il …Dio, sappiamo di chi parlo che non avrebbe mai lasciato il Napoli…".
Pure voleva essere ceduto al Marsiglia, quindi alla fine…
"Beh alla fine sì…".
 

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L'OPINIONE - Vitiello: "Il Napoli di Conte somiglia a quello dello scudetto di Spalletti"

di Napoli Magazine

18/01/2025 - 17:45

Vincenzo Vitiello, direttore di Terzo Tempo Napoli, è stato intervistato a Radio Marte Sport Show per analizzare i temi della partita di questa sera tra Atalanta e Napoli:

Tu che vivi attimo dopo attimo la passione azzurra che percezione hai?
"Ho delle percezioni positive, io penso che il Napoli di Conte questa sera farà come al solito un’ottima prestazione. Il Napoli di Conte, le partite difficili contro le big, le dirette avversarie, ha ottenuto risultati positivi. Qualche volta ha vinto con il Milan, qualche altra volta ha pareggiato con l’Inter sciupando una vittoria sul filo di lana all’ultimo secondo con Simeone. Sono molto fiducioso della prestazione del Napoli stasera, perché è una partita clou".
L’Atalanta potrebbe trovarsi fuori dalla lotta scudetto
"Potrebbe essere una partita decisiva per l’Atalanta perché, se i bergamaschi perdessero sarebbero ai margini dell'uscita dalla lotta scudetto. Per il Napoli anche un risultato non pienamente positivo lo lascerebbe lì dov’è".
Sull’esclusione della tifoseria organizzata dal pubblico.
"Ho molta fiducia perché credo che se la giocheranno anche se ancora una volta dovranno fare a meno dell’apporto della tifoseria organizzata, perché l’osservatorio ha ben pensato di non farli andare a Bergamo. È una follia, l’unico caso al Mondo, quest’anno i tifosi napoletani non possono andare a seguire la propria squadra del cuore in trasferta. Tessera del tifoso? Le tecnologie moderne danno la possibilità di individuare perfettamente i responsabili di incidenti e non solo. Io ti dico, perché sono stato varie volte negli stadi del nord, in tribuna stampa chiaramente, che le tifoserie organizzate vengono accompagnate con dei pullman nei propri settori di appartenenza. Dopo la partita i tifosi restano un’ora nel settore e vengono riaccompagnati al pullman. Vorrei sapere, che pericolo c’è?"
Perché si dice il Napoli di Conte? L'hai utilizzata questa espressione?
"Una bella domanda. E' il Napoli di Conte perché Conte è un grandissimo allenatore. È stata percepita a Napoli, la valenza di Conte. Il Napoli proviene da un’annata disastrosa, non il Napoli di Mazzarri o di Garcia, piuttosto che… Non lo diciamo, ma diciamo il Napoli di Conte. Il Napoli di Conte è tutt’un altro Napoli e somiglia molto al Napoli di Spalletti dell’anno dello Scudetto.
Per quali motivazioni il Napoli di Conte somiglia a quello di Spalletti?
"Il Napoli di Conte somiglia a quello di Spalletti per le motivazioni che Conte ha preso dei giocatori distrutti sotto il piano psicofisico e li ha fatti rinascere, dirò per qualcuno un’eresia, ma per il gioco. Il calcio è uno Sport molto opinabile. Secondo il mio modesto parere, l’unico gioco possibile non è fare il Tiki Taka oppure fare continui passaggi. Ad esempio, l’Inter di Helenio Herrera che faceva una tattica difensiva esasperata con tre passaggi andava in porta e segnava, anche quello era spettacolo. Il Napoli di Conte sta dando un gioco alla squadra. Qualcuno dice: 'Quale gioco?' Ma anche saper difendere in blocco, attaccare con i centrocampisti, quindi un gioco c’è. Questo gioco sta migliorando. Io dico allo spettatore di stare tranquillo che migliorerà ancora, il tempo di mettere a posto alcune cose".
Per quanto riguarda il caso di Kvara-Neres, non è ancora arrivato un messaggio di nostalgia per Kvara. Questo la dice lunga, se mi avessero detto un mese fa che Kvara non ci fosse stato nella partita a Bergamo avrei fatto quattro puntate di Radio Marte sull’argomento. La vicenda è finita e un grande club è anche questo.
"Bisogna capire una cosa, che il calcio è cambiato, non è più quello di una volta. Un club non ha di fronte un giocatore, ma un’impresa, un’azienda, formata dall’entourage del giocatore, da sponsor e da tanto altro. Non è il calcio romantico di una volta. Per concordare gli incontri di due imprese è chiaro che si fanno determinati conti e considerazioni. Non c’è più il giocatore Iuliano attaccato alla maglia o il …Dio, sappiamo di chi parlo che non avrebbe mai lasciato il Napoli…".
Pure voleva essere ceduto al Marsiglia, quindi alla fine…
"Beh alla fine sì…".