Il giornalista Umberto Chiariello afferma nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21: "Genoa e Genoa. Non ho altro da aggiungere, non vedo altro. Esiste uno scudetto? Non mi risulta. Esiste una festa? Non mi risulta. Esiste una partita, una sola. Ma il campionato non finisce la prossima? Non ne son niente. Genoa, concentrati, pensiamo a una partita alla volta. È inutile che vi fate già voli pindarici, feste, basta una buccia di banana e il sogno svanisce. Genoa. Perché questo è un campionato dove squadre dominanti non esistono, dove tutto può accadere. Io me lo ricordo cosa dicevate poche settimane fa, quando eravamo andati a meno tre dall'Inter e in certi momenti in cui l'Inter anticipava eravamo anche a meno sei: ‘Scudetto buttato tra Como e Venezia’. ‘Ah, mannaggia a Roma i recuperi, i gol presi con la Roma, con la Lazio’. E poi? L'Inter si pianta a Parma, dove vinceva tranquillamente 2-0. Inzaghi fa quello che avrebbe fatto qualsiasi allenatore al mondo, vince 2-0, c’ha il Bayern Monaco toglie un paio di elementi importanti per farli riposare. Viene messo sulla graticola ingiustamente, non sono un suo grande estimatore, lo considero un buonissimo allenatore ma non un grande allenatore. Però a Milano lo massacrano ingiustamente. Certo, Inzaghi rischia di perdere due scudetti in 4 anni con la squadra più forte, è un dato oggettivo. Conte gli ha consegnato la squadra più forte, campione d'Italia e lui ha buttato uno scudetto a Bologna al primo anno e quest'anno rischia di ripetersi perché era in testa, era in vantaggio a Napoli e si è piantato. Ma anche il Napoli aveva avuto una striscia lunga di risultati negativi e Como e Venezia sembrava il capolinea. Quindi non mi fate arrabbiare, per cortesia. Chi parla di scudetto in questo momento è criminale! Siamo a tre passi dal sogno, ma bisogna affrontarne uno alla volta come se fosse l'Himalaya con umiltà e consapevolezza, perché anche ieri a Lecce il DNA di questa squadra e del popolo azzurro è di sofferenza pura. Cioè, nel secondo tempo abbiamo buttato via la palla contro il Lecce, che può giocare 8 ore senza segnare, perché c'ha un mezzo giocatore capace di far gol. Che quel Kristovic è buono buono, ma predica nel deserto lì dentro. È strano questo campionato, perché vede il Lecce una squadra che si può salvare che è forse la più scarsa del campionato, molto meno del Monza sulla carta che è retrocesso, però per fortuna dei salentini c'è ancora quella garra, quella voglia di combattere che è giusto che abbia una squadra di quel livello. Ma il Napoli a Monza, a Lecce, non chiedete a Conte per cortesia, il bel gioco, non ce ne importa proprio niente. Conte non l'ha mai promesso, è venuto a Palazzo Reale e ha detto: ‘Voglio una squadra tosta che deve dare fastidio’. Promessa realizzatissima. Napoli ha perso solo quattro partite, così come l'Inter. Il Napoli ha vinto 23 partite, di cui 13 di corto muso, direbbe Allegri, per un solo gol, di cui sette 1-0, ha fatto 17 clean sheet, cioè porta in battuta 17 volte, di cui 14 Meret, che è il secondo portiere d'Italia personalmente come clean sheet, perché il fenomeno Svilar è il ne ha 15. Ma il Napoli ne ha avuti tre con Caprile 17. Difesa meno battuta d'Europa, pensate che ha preso sì 25 gol in 35 partite, che è una cifra eccezionale, ma ne ha pesi addirittura 19 in 33 partite, perché la prima di Verona non c'era il Napoli, è stato costruito dopo e con l'Atalanta in casa prese l'imbarcata. È un Napoli dai numeri tosti. Cosa si chiedeva ad Antonio Conte? 20 punti in più. 20 milioni per 20 punti. Tu vieni, ti prendi 20 milioni, ti costruiamo una squadra da Champions e tu ci dai 20 punti in più, perché il Napoli dell'anno scorso era finito incredibilmente a 53 punti, cioè non aveva partecipato al campionato. Da che aveva dato 20 punti di distacco a tutti nell'anno precedente, si era portato a ben 40 punti dalla prima, ci aveva perso in un attimo 60 punti. come 60 punti che è un campionato. Quindi il Napoli l'anno scorso si è iscritto nominalmente al campionato, non ha partecipato. L'anno scorso la seconda in classifica il Milan ha fatto 75 punti, la terza, la Juventus di Allegri, tanto vituperato Allegri, anche da me che non lo sopporto né come gioca né come uomo, 71 punti e Coppa Italia, l'Atalanta quarta 69. L'anno scorso sono bastati 69 punti per entrare in Champions, anzi addirittura 68 perché il Bologna è c'entrato da quinta perché l'anno scorso il quinto posto è valso la Champions, quest'anno non basta. 53 + 20= 73 zona di sicurezza per fare quel terzo posto necessario per rilanciare il progetto Napoli e provare a vincere. Conte non ha fatto così. Di punti in più non ne ha fatti 20, ne farà 30 e più! Ha esagerato. Poi l'Inter aveva stravinto, addirittura oltre Spalletti che aveva finito a 90 un po' in affanno, dopo aver avuto una media da 100 punti. Aveva cominciato un po' ad annaspare da aprile in poi, complice anche la Champions, l'eliminazione col Milan, da quel in casa maledetto col Milan, quel giorno colpevolmente sottovalutato, il Napoli ci ha messo un po' per vincere lo scudetto. Tanto è vero che la festa con la Salernitana fu rinviata perché Dia anche nel 2023 oltre che quest'anno ci punito e il Napoli dovette vincere a Udine pareggiando con affanno. 94 punti l'Inter. Si dice, è storia che le grandi squadre strisciate, cioè Inter, Milan, Juve, quando aprono dei cicli e vincono e continuano a vincere, l'anno in cui raggiungono l'apice con punteggi importanti, l'anno dopo fatalmente perdono una decina di punti, anche perché c'è la Champions, la voglia di andare avanti in Champions. L'anno scorso l'Inter aveva un solo obiettivo in testa, la doppia stella. L'anno scorso la Champions era un obiettivo non prioritario, quest'anno era un obiettivo prioritario. Voleva fare addirittura il treble, la tripletta. voleva fare Coppa Italia, campionato e Champions. Si chiama Jubris per chi ama il greco, la tracotanza e la tracotanza si paga, è arrivata corta. Si è fatta sorpassare in campionato, ha perso di brutto in semifinale col Milan in Coppa Italia, quest'anno tre derby su cinque persi, nessuno vinto ed è in corsa in Champions con un Barcellona cicala, ma straordinario in attacco. Cosa accade? che l'Inter ha esagerato a sua volta da 94 punti è sceso di parecchio. A questo punto del campionato ne aveva 89, cioè a tre giornate dalla fine. Oggi ne ha 74, 15 punti in meno. La doppia combinazione, del calo dell'Inter e della crescita del Napoli. Ha realizzato quasi l'impossibile che il Napoli ha scavalcato l'Inter, perché il Napoli ha fatto più 26. Ma voi capite più 26 che cosa significa? E rischia di essere molto di più, perché il Napoli si piantò. Aveva 51 punti a questo punto del torneo e finì a 53 addirittura. Se il Napoli vince lo scudetto a 84 sono 31, se vince a 86 sono 33 punti in più. Un'enormità! L'Inter -15. C'è una sola squadra che ha saputo peggiorare l'Inter è il Milan che sta-17 rispetto all'anno scorso. Pensate un po' con tutto quello che hanno speso per rinforzarsi e con quello che hanno messo nell'organico stanno a -17. Roba da licenziare tutti. Cioè io fossi il presidente del Milan dall'America li metto davanti al plotone di esecuzione mediatico, Ibrahimovic, Furlani, via tutti! Quello che ha fatto a Napoli Basket, che si è salvata oggi. Il presidente ha mandato via tutti, ha rifatto la squadra e si è salvato facendo una cosa incredibile. Aveva perso le prime 11 partite di fila, mai nella storia uno si è salvato con 11 sconfitte consecutive. Al Milan andrebbero cacciati tutti. Ma Conte quello che ha promesso sta realizzando. Squadra tosta, non gli fai gol manco a martellate. Cioè, ma gioca male? Sì, non è bello da vedersi il Napoli, ma non è un problema di bellezza, è un problema di efficacia. E’ una squadra che produce poco, oggettivamente produce poche azioni da gol, ne concede pochissime agli avversari, ma non fa bene tutte e due le fasi perché in fase d'attacco il Napoli è una squadra deficitaria. Non si è mai vista una squadra che si trova in testa alla classifica che può vincere lo scudetto con appena 55 gol fatti in 35 giornate, il cui capocannoniere ha solo 12 gol. Ma tant'è Conte la prima cosa che disse: ‘Noi non possiamo ripartire da una difesa che prende 48 gol, dobbiamo mettere mano alla fase alla fase difensiva perché con gli attacchi ci si diverte, ma con le difese si vincono i campionati’. Ecco, tutto qua. Il Napoli è solido e poi si merita di essere primo. Non è il più forte, è più forte l'Inter. Io non ho problemi ad ammetterlo, è così. Ma perché nel 1982 la più forte era l'Italia? Di più forti dell'Italia c'erano almeno due nazionali sicure che erano il Brasile e la Francia. La Francia si suicidò ai supplementari con la Germania e il Brasile perse con noi una partita che se giocasse 100 volte gli stessi uomini la vincerebbe 99 volte. L'Italia fece un miracolo. E perché nel 2006 eravamo noi più forti, ma ve la ricordate la finale? La Francia era tre volte più forte di noi. Resistemmo, fummo bravi. Ma quando uno che non è il più forte riesce a vincere se lo merita. È ancor più meritevole. È facile vincere essere più forti, dare cinque palloni a tutti perché si è più forti. E’ ovvio che quando nel 54 l'Ungheria era la squadra nettamente più forte del mondo, aveva battuto la Germania 8-3 nel girone di qualificazione e perse la finale. Nella storia ci sono gli eroi della Germania, perché ha detto Conte che la storia la scrivono i vincitori. Io poi non sono d'accordo che chi arriva secondo viene dimenticato, perché io Vinicio lo ricordo in eterno. Il Napoli di Marchesi che fece terza, lo ricordi in eterno, il Napoli di Chiappella che a San Siro fu defraudato con Improta, Iuliano, Altafini, io me lo ricordo in eterno. Noi abbiamo una povera storia. I secondi posti, quelli veramente belli, ci rimangono per sempre. Lui è abituato ad altri lidi dove i secondi posti vengono dimenticati. Ecco, lui ragiona con la mentalità juventina che ha portato a Napoli fortunatamente, perché è una mentalità vincente. Ma non ha capito, la nostra storia è, come dicevano una volta, povera ma bella. E nella storia povera i secondi posti, quando sono quelli belli di sofferenze che nella memoria diventano anche passioni ed amori mai dimenticati, non si dimenticano Antonio Conte. A Torino il secondo posto lo si dimentica, lo si deve dimenticare, perché arrivare secondi a Torino è una sconfitta, a Napoli no. Quindi non è vero che saresti dimenticato col secondo, posto perché hai fatto una stagione memorabile. Ma certo la storia la scrivono i vincitori. E Antonio Conte è un vincitore e se lo merita. Sapete perché? Perché contro le otto grandi squadre del torneo, compreso il Milan nono, il Napoli solo con una squadra è in deficit. La sua bestia nera, la Lazio, ci ha fatto un punto solo ed è stata eliminata anche in Coppa Italia. Con l'Atalanta ne ha fatti tre a testa, con l'Inter due pareggi, ma a San Siro Simeone ebbe la palla della vittoria all'ultimo minuto. E a Napoli l'Inter ha giocato da provinciale il giorno che Conte disse ‘Se vogliamo possiamo’, perché il Napoli nel secondo tempo asfaltò l'Inter e il gol di Billing è forse il gol di quella cosa di cui non parlo. Ma il Napoli ha fatto sei punti col Milan, sei punti con la Fiorentina, ha vinto dentro e fuori col Milan e con la Fiorentina. Il Napoli le ha asfaltate le avversarie, tranne nel finale di casa contro il Milan. Alla Fiorentina gli ha dato tre gol fuori casa. Alla Juventus gli abbiamo tolto 4 punti, 0-0 lì tranquillo e grandissimo secondo tempo a Napoli, 2-1. Andiamo a vedere ancora con la Roma. 1-0 in casa, quell'1-1 maledetto di Anghelino all'ultimo secondo. E vogliamo parlare col Bologna? 3-0 a Napoli e 1-1 col Napoli in vantaggio, ma nel secondo tempo il Bologna ci ha veramente messo alle corde. Quattro punti anche col Bologna. Quindi il Napoli con Juve, Milan, Fiorentina, Roma e Bologna ha fatto da quattro a sei punti, con l'Atalanta e con l'Inter non è andata sotto e solo la Lazio ci ha rimesso. Questo dimostra che il Napoli non è lì per caso e quindi smettetela ora di fare discorsi stucchevoli. Il Napoli è primo perché l'Inter ha regalato il campionato. Il Napoli è primo, ma non è bello e brutto a vedersi. A me personalmente frega zero! A me personalmente frega che abbiamo tre punti di vantaggio e in testa c'ho tre parole: Genoa, Genoa, Genoa!”.
di Napoli Magazine
05/05/2025 - 13:42
Il giornalista Umberto Chiariello afferma nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21: "Genoa e Genoa. Non ho altro da aggiungere, non vedo altro. Esiste uno scudetto? Non mi risulta. Esiste una festa? Non mi risulta. Esiste una partita, una sola. Ma il campionato non finisce la prossima? Non ne son niente. Genoa, concentrati, pensiamo a una partita alla volta. È inutile che vi fate già voli pindarici, feste, basta una buccia di banana e il sogno svanisce. Genoa. Perché questo è un campionato dove squadre dominanti non esistono, dove tutto può accadere. Io me lo ricordo cosa dicevate poche settimane fa, quando eravamo andati a meno tre dall'Inter e in certi momenti in cui l'Inter anticipava eravamo anche a meno sei: ‘Scudetto buttato tra Como e Venezia’. ‘Ah, mannaggia a Roma i recuperi, i gol presi con la Roma, con la Lazio’. E poi? L'Inter si pianta a Parma, dove vinceva tranquillamente 2-0. Inzaghi fa quello che avrebbe fatto qualsiasi allenatore al mondo, vince 2-0, c’ha il Bayern Monaco toglie un paio di elementi importanti per farli riposare. Viene messo sulla graticola ingiustamente, non sono un suo grande estimatore, lo considero un buonissimo allenatore ma non un grande allenatore. Però a Milano lo massacrano ingiustamente. Certo, Inzaghi rischia di perdere due scudetti in 4 anni con la squadra più forte, è un dato oggettivo. Conte gli ha consegnato la squadra più forte, campione d'Italia e lui ha buttato uno scudetto a Bologna al primo anno e quest'anno rischia di ripetersi perché era in testa, era in vantaggio a Napoli e si è piantato. Ma anche il Napoli aveva avuto una striscia lunga di risultati negativi e Como e Venezia sembrava il capolinea. Quindi non mi fate arrabbiare, per cortesia. Chi parla di scudetto in questo momento è criminale! Siamo a tre passi dal sogno, ma bisogna affrontarne uno alla volta come se fosse l'Himalaya con umiltà e consapevolezza, perché anche ieri a Lecce il DNA di questa squadra e del popolo azzurro è di sofferenza pura. Cioè, nel secondo tempo abbiamo buttato via la palla contro il Lecce, che può giocare 8 ore senza segnare, perché c'ha un mezzo giocatore capace di far gol. Che quel Kristovic è buono buono, ma predica nel deserto lì dentro. È strano questo campionato, perché vede il Lecce una squadra che si può salvare che è forse la più scarsa del campionato, molto meno del Monza sulla carta che è retrocesso, però per fortuna dei salentini c'è ancora quella garra, quella voglia di combattere che è giusto che abbia una squadra di quel livello. Ma il Napoli a Monza, a Lecce, non chiedete a Conte per cortesia, il bel gioco, non ce ne importa proprio niente. Conte non l'ha mai promesso, è venuto a Palazzo Reale e ha detto: ‘Voglio una squadra tosta che deve dare fastidio’. Promessa realizzatissima. Napoli ha perso solo quattro partite, così come l'Inter. Il Napoli ha vinto 23 partite, di cui 13 di corto muso, direbbe Allegri, per un solo gol, di cui sette 1-0, ha fatto 17 clean sheet, cioè porta in battuta 17 volte, di cui 14 Meret, che è il secondo portiere d'Italia personalmente come clean sheet, perché il fenomeno Svilar è il ne ha 15. Ma il Napoli ne ha avuti tre con Caprile 17. Difesa meno battuta d'Europa, pensate che ha preso sì 25 gol in 35 partite, che è una cifra eccezionale, ma ne ha pesi addirittura 19 in 33 partite, perché la prima di Verona non c'era il Napoli, è stato costruito dopo e con l'Atalanta in casa prese l'imbarcata. È un Napoli dai numeri tosti. Cosa si chiedeva ad Antonio Conte? 20 punti in più. 20 milioni per 20 punti. Tu vieni, ti prendi 20 milioni, ti costruiamo una squadra da Champions e tu ci dai 20 punti in più, perché il Napoli dell'anno scorso era finito incredibilmente a 53 punti, cioè non aveva partecipato al campionato. Da che aveva dato 20 punti di distacco a tutti nell'anno precedente, si era portato a ben 40 punti dalla prima, ci aveva perso in un attimo 60 punti. come 60 punti che è un campionato. Quindi il Napoli l'anno scorso si è iscritto nominalmente al campionato, non ha partecipato. L'anno scorso la seconda in classifica il Milan ha fatto 75 punti, la terza, la Juventus di Allegri, tanto vituperato Allegri, anche da me che non lo sopporto né come gioca né come uomo, 71 punti e Coppa Italia, l'Atalanta quarta 69. L'anno scorso sono bastati 69 punti per entrare in Champions, anzi addirittura 68 perché il Bologna è c'entrato da quinta perché l'anno scorso il quinto posto è valso la Champions, quest'anno non basta. 53 + 20= 73 zona di sicurezza per fare quel terzo posto necessario per rilanciare il progetto Napoli e provare a vincere. Conte non ha fatto così. Di punti in più non ne ha fatti 20, ne farà 30 e più! Ha esagerato. Poi l'Inter aveva stravinto, addirittura oltre Spalletti che aveva finito a 90 un po' in affanno, dopo aver avuto una media da 100 punti. Aveva cominciato un po' ad annaspare da aprile in poi, complice anche la Champions, l'eliminazione col Milan, da quel in casa maledetto col Milan, quel giorno colpevolmente sottovalutato, il Napoli ci ha messo un po' per vincere lo scudetto. Tanto è vero che la festa con la Salernitana fu rinviata perché Dia anche nel 2023 oltre che quest'anno ci punito e il Napoli dovette vincere a Udine pareggiando con affanno. 94 punti l'Inter. Si dice, è storia che le grandi squadre strisciate, cioè Inter, Milan, Juve, quando aprono dei cicli e vincono e continuano a vincere, l'anno in cui raggiungono l'apice con punteggi importanti, l'anno dopo fatalmente perdono una decina di punti, anche perché c'è la Champions, la voglia di andare avanti in Champions. L'anno scorso l'Inter aveva un solo obiettivo in testa, la doppia stella. L'anno scorso la Champions era un obiettivo non prioritario, quest'anno era un obiettivo prioritario. Voleva fare addirittura il treble, la tripletta. voleva fare Coppa Italia, campionato e Champions. Si chiama Jubris per chi ama il greco, la tracotanza e la tracotanza si paga, è arrivata corta. Si è fatta sorpassare in campionato, ha perso di brutto in semifinale col Milan in Coppa Italia, quest'anno tre derby su cinque persi, nessuno vinto ed è in corsa in Champions con un Barcellona cicala, ma straordinario in attacco. Cosa accade? che l'Inter ha esagerato a sua volta da 94 punti è sceso di parecchio. A questo punto del campionato ne aveva 89, cioè a tre giornate dalla fine. Oggi ne ha 74, 15 punti in meno. La doppia combinazione, del calo dell'Inter e della crescita del Napoli. Ha realizzato quasi l'impossibile che il Napoli ha scavalcato l'Inter, perché il Napoli ha fatto più 26. Ma voi capite più 26 che cosa significa? E rischia di essere molto di più, perché il Napoli si piantò. Aveva 51 punti a questo punto del torneo e finì a 53 addirittura. Se il Napoli vince lo scudetto a 84 sono 31, se vince a 86 sono 33 punti in più. Un'enormità! L'Inter -15. C'è una sola squadra che ha saputo peggiorare l'Inter è il Milan che sta-17 rispetto all'anno scorso. Pensate un po' con tutto quello che hanno speso per rinforzarsi e con quello che hanno messo nell'organico stanno a -17. Roba da licenziare tutti. Cioè io fossi il presidente del Milan dall'America li metto davanti al plotone di esecuzione mediatico, Ibrahimovic, Furlani, via tutti! Quello che ha fatto a Napoli Basket, che si è salvata oggi. Il presidente ha mandato via tutti, ha rifatto la squadra e si è salvato facendo una cosa incredibile. Aveva perso le prime 11 partite di fila, mai nella storia uno si è salvato con 11 sconfitte consecutive. Al Milan andrebbero cacciati tutti. Ma Conte quello che ha promesso sta realizzando. Squadra tosta, non gli fai gol manco a martellate. Cioè, ma gioca male? Sì, non è bello da vedersi il Napoli, ma non è un problema di bellezza, è un problema di efficacia. E’ una squadra che produce poco, oggettivamente produce poche azioni da gol, ne concede pochissime agli avversari, ma non fa bene tutte e due le fasi perché in fase d'attacco il Napoli è una squadra deficitaria. Non si è mai vista una squadra che si trova in testa alla classifica che può vincere lo scudetto con appena 55 gol fatti in 35 giornate, il cui capocannoniere ha solo 12 gol. Ma tant'è Conte la prima cosa che disse: ‘Noi non possiamo ripartire da una difesa che prende 48 gol, dobbiamo mettere mano alla fase alla fase difensiva perché con gli attacchi ci si diverte, ma con le difese si vincono i campionati’. Ecco, tutto qua. Il Napoli è solido e poi si merita di essere primo. Non è il più forte, è più forte l'Inter. Io non ho problemi ad ammetterlo, è così. Ma perché nel 1982 la più forte era l'Italia? Di più forti dell'Italia c'erano almeno due nazionali sicure che erano il Brasile e la Francia. La Francia si suicidò ai supplementari con la Germania e il Brasile perse con noi una partita che se giocasse 100 volte gli stessi uomini la vincerebbe 99 volte. L'Italia fece un miracolo. E perché nel 2006 eravamo noi più forti, ma ve la ricordate la finale? La Francia era tre volte più forte di noi. Resistemmo, fummo bravi. Ma quando uno che non è il più forte riesce a vincere se lo merita. È ancor più meritevole. È facile vincere essere più forti, dare cinque palloni a tutti perché si è più forti. E’ ovvio che quando nel 54 l'Ungheria era la squadra nettamente più forte del mondo, aveva battuto la Germania 8-3 nel girone di qualificazione e perse la finale. Nella storia ci sono gli eroi della Germania, perché ha detto Conte che la storia la scrivono i vincitori. Io poi non sono d'accordo che chi arriva secondo viene dimenticato, perché io Vinicio lo ricordo in eterno. Il Napoli di Marchesi che fece terza, lo ricordi in eterno, il Napoli di Chiappella che a San Siro fu defraudato con Improta, Iuliano, Altafini, io me lo ricordo in eterno. Noi abbiamo una povera storia. I secondi posti, quelli veramente belli, ci rimangono per sempre. Lui è abituato ad altri lidi dove i secondi posti vengono dimenticati. Ecco, lui ragiona con la mentalità juventina che ha portato a Napoli fortunatamente, perché è una mentalità vincente. Ma non ha capito, la nostra storia è, come dicevano una volta, povera ma bella. E nella storia povera i secondi posti, quando sono quelli belli di sofferenze che nella memoria diventano anche passioni ed amori mai dimenticati, non si dimenticano Antonio Conte. A Torino il secondo posto lo si dimentica, lo si deve dimenticare, perché arrivare secondi a Torino è una sconfitta, a Napoli no. Quindi non è vero che saresti dimenticato col secondo, posto perché hai fatto una stagione memorabile. Ma certo la storia la scrivono i vincitori. E Antonio Conte è un vincitore e se lo merita. Sapete perché? Perché contro le otto grandi squadre del torneo, compreso il Milan nono, il Napoli solo con una squadra è in deficit. La sua bestia nera, la Lazio, ci ha fatto un punto solo ed è stata eliminata anche in Coppa Italia. Con l'Atalanta ne ha fatti tre a testa, con l'Inter due pareggi, ma a San Siro Simeone ebbe la palla della vittoria all'ultimo minuto. E a Napoli l'Inter ha giocato da provinciale il giorno che Conte disse ‘Se vogliamo possiamo’, perché il Napoli nel secondo tempo asfaltò l'Inter e il gol di Billing è forse il gol di quella cosa di cui non parlo. Ma il Napoli ha fatto sei punti col Milan, sei punti con la Fiorentina, ha vinto dentro e fuori col Milan e con la Fiorentina. Il Napoli le ha asfaltate le avversarie, tranne nel finale di casa contro il Milan. Alla Fiorentina gli ha dato tre gol fuori casa. Alla Juventus gli abbiamo tolto 4 punti, 0-0 lì tranquillo e grandissimo secondo tempo a Napoli, 2-1. Andiamo a vedere ancora con la Roma. 1-0 in casa, quell'1-1 maledetto di Anghelino all'ultimo secondo. E vogliamo parlare col Bologna? 3-0 a Napoli e 1-1 col Napoli in vantaggio, ma nel secondo tempo il Bologna ci ha veramente messo alle corde. Quattro punti anche col Bologna. Quindi il Napoli con Juve, Milan, Fiorentina, Roma e Bologna ha fatto da quattro a sei punti, con l'Atalanta e con l'Inter non è andata sotto e solo la Lazio ci ha rimesso. Questo dimostra che il Napoli non è lì per caso e quindi smettetela ora di fare discorsi stucchevoli. Il Napoli è primo perché l'Inter ha regalato il campionato. Il Napoli è primo, ma non è bello e brutto a vedersi. A me personalmente frega zero! A me personalmente frega che abbiamo tre punti di vantaggio e in testa c'ho tre parole: Genoa, Genoa, Genoa!”.