Ruben Amorim, tecnico del Manchester United, ha parlato in conferenza stampa della situazione di Kobbie Mainoo, centrocampista nel mirino del Napoli: “Mainoo è un ragazzo timido, non è colpa sua. Lui è responsabile solo delle sue azioni e delle sue prestazioni, io mi concentro solo su quello. È capitato anche a me quando allenavo lo Sporting che mio fratello scrivesse qualcosa sui social e poi fossi io a doverne rispondere. Dissi chiaramente: lui ha la sua vita, non c’entra nulla con me. Farò lo stesso ragionamento con Mainoo. Kobbie deve lottare per il suo posto. Non penso sia una brutta cosa essere in panchina al Manchester United a 20 anni. Cristiano Ronaldo è stato in panchina, anche Rooney a volte lo era. Perfino Verón inizialmente non giocava. Non esiste un calciatore a cui non sia capitato. Evitiamo rumors inutili. Che ci crediate o no, voglio solo aiutare la squadra a vincere e Mainoo a diventare un giocatore migliore. Cerco di dimostrare ai giocatori che, se fai le cose per bene, giocherai a prescindere dal nome”.
di Napoli Magazine
21/12/2025 - 12:30
Ruben Amorim, tecnico del Manchester United, ha parlato in conferenza stampa della situazione di Kobbie Mainoo, centrocampista nel mirino del Napoli: “Mainoo è un ragazzo timido, non è colpa sua. Lui è responsabile solo delle sue azioni e delle sue prestazioni, io mi concentro solo su quello. È capitato anche a me quando allenavo lo Sporting che mio fratello scrivesse qualcosa sui social e poi fossi io a doverne rispondere. Dissi chiaramente: lui ha la sua vita, non c’entra nulla con me. Farò lo stesso ragionamento con Mainoo. Kobbie deve lottare per il suo posto. Non penso sia una brutta cosa essere in panchina al Manchester United a 20 anni. Cristiano Ronaldo è stato in panchina, anche Rooney a volte lo era. Perfino Verón inizialmente non giocava. Non esiste un calciatore a cui non sia capitato. Evitiamo rumors inutili. Che ci crediate o no, voglio solo aiutare la squadra a vincere e Mainoo a diventare un giocatore migliore. Cerco di dimostrare ai giocatori che, se fai le cose per bene, giocherai a prescindere dal nome”.