La Juventus prova a mettersi definitivamente alle spalle la delusione per la precoce eliminazione in Champions League concentrandosi su un campionato che comincia a regalarle qualche soddisfazione. Quella di Cagliari è stata una vittoria pesantissima per la classifica, perché arrivata in un turno in cui tutte le rivali in lotta per la top 4 hanno subito degli inciampi, permettendo ai bianconeri di issarsi al quarto posto solitario. È stata la quarta consecutiva in campionato (circostanza che non si verificava da oltre un anno) e fa da prodromo a un terzetto di sfide casalinghe che comincerà mercoledì in Coppa Italia con l'Empoli e si chiuderà il 9 marzo contro l'Atalanta (in mezzo il Verona).
Insomma, per la squadra di Thiago Motta, priva per demeriti suoi dell'impegno europeo, sembra arrivata l'occasione giusta per provare a sfruttare questa inerzia positiva e tentare di dare una grossa accelerata in campionato, alla caccia di un obiettivo che Giuntoli ha chiaramente indicato come non fallibile in alcun modo.
All'Unipol Domus i bianconeri hanno avuto un approccio estremamente aggressivo, hanno sbloccato subito l'incontro e poi hanno fallito almeno cinque grandi occasioni per chiuderla tra primo e secondo tempo. Nonostante la spinta di un buon Cagliari nella ripresa, unita alla fatica per il 120' di Eindhoven, hanno per altro rischiato poco e nulla, mantenendo la porta inviolata a dispetto di un reparto arretrato sempre incerottatissimo.
Protagonista indiscusso della serata è stato Dusan Vlahovic, che aspettando di capire quale potrà essere il suo futuro si è ripreso la Juve segnando il gol decisivo e disputando nel complesso un match di buon livello. Il serbo era alla prima da titolare nel 2025 e ha risposto presente, dimostrando di essere ancora un fattore per questa squadra. Nella mezzora finale ha per altro condiviso il campo con Kolo Muani, schierato più largo a destra, confermando di poter convivere col francese.
Le premesse per proseguire su questa strada sembrano dunque esserci. Servirà prima di tutto recuperare al più presto gli infortunati (Veiga e Kalulu su tutti, ma anche Savona e Douglas Luiz, uscito dopo 20' dal suo ingresso in campo) e far ritrovare un po' di brillantezza ad altri uomini chiave come Yildiz e Nico Gonzalez. Sempre con la speranza di qualche segnale di vita da parte di Koopmeiners (anche a Cagliari non ce ne sono stati). Marzo sarà un mese decisivo perché oltre a quello con la Dea ci saranno altri due scontri diretti importanti, questa volta in trasferta, contro Fiorentina e Roma. Tutti segnati in rosso sul calendario.
di Napoli Magazine
24/02/2025 - 21:32
La Juventus prova a mettersi definitivamente alle spalle la delusione per la precoce eliminazione in Champions League concentrandosi su un campionato che comincia a regalarle qualche soddisfazione. Quella di Cagliari è stata una vittoria pesantissima per la classifica, perché arrivata in un turno in cui tutte le rivali in lotta per la top 4 hanno subito degli inciampi, permettendo ai bianconeri di issarsi al quarto posto solitario. È stata la quarta consecutiva in campionato (circostanza che non si verificava da oltre un anno) e fa da prodromo a un terzetto di sfide casalinghe che comincerà mercoledì in Coppa Italia con l'Empoli e si chiuderà il 9 marzo contro l'Atalanta (in mezzo il Verona).
Insomma, per la squadra di Thiago Motta, priva per demeriti suoi dell'impegno europeo, sembra arrivata l'occasione giusta per provare a sfruttare questa inerzia positiva e tentare di dare una grossa accelerata in campionato, alla caccia di un obiettivo che Giuntoli ha chiaramente indicato come non fallibile in alcun modo.
All'Unipol Domus i bianconeri hanno avuto un approccio estremamente aggressivo, hanno sbloccato subito l'incontro e poi hanno fallito almeno cinque grandi occasioni per chiuderla tra primo e secondo tempo. Nonostante la spinta di un buon Cagliari nella ripresa, unita alla fatica per il 120' di Eindhoven, hanno per altro rischiato poco e nulla, mantenendo la porta inviolata a dispetto di un reparto arretrato sempre incerottatissimo.
Protagonista indiscusso della serata è stato Dusan Vlahovic, che aspettando di capire quale potrà essere il suo futuro si è ripreso la Juve segnando il gol decisivo e disputando nel complesso un match di buon livello. Il serbo era alla prima da titolare nel 2025 e ha risposto presente, dimostrando di essere ancora un fattore per questa squadra. Nella mezzora finale ha per altro condiviso il campo con Kolo Muani, schierato più largo a destra, confermando di poter convivere col francese.
Le premesse per proseguire su questa strada sembrano dunque esserci. Servirà prima di tutto recuperare al più presto gli infortunati (Veiga e Kalulu su tutti, ma anche Savona e Douglas Luiz, uscito dopo 20' dal suo ingresso in campo) e far ritrovare un po' di brillantezza ad altri uomini chiave come Yildiz e Nico Gonzalez. Sempre con la speranza di qualche segnale di vita da parte di Koopmeiners (anche a Cagliari non ce ne sono stati). Marzo sarà un mese decisivo perché oltre a quello con la Dea ci saranno altri due scontri diretti importanti, questa volta in trasferta, contro Fiorentina e Roma. Tutti segnati in rosso sul calendario.