Calcio
MILAN - Un sabato di fuoco, la Curva chiama a raccolta tutti i tifosi per contestare il club
23.05.2025 13:04 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

Nel sabato italiano del Milan, non inteso come l'allenatore desiderato ma come l'antipasto di una stagione senza Europa, il peggio sembra tutto fuorché passato. La collocazione in calendario, d'altronde, in una giornata di gare senza significato dentro un finale di stagione altrimenti decisivo per tutti - scudetto, Europa e retrocessione -, già la direbbe lunga sulla totale assenza di interessi da campo, ma la verità è che l'attenzione sarà per forza di cose rivolta all'annunciata contestazione della Curva contro l'attuale asse dirigenziale, da Cardinale a Furlani, passando per Scaroni e Ibrahimovic. Dicono che l'ad sarà portato altrove da impegni di lavoro. Certamente potrebbe esserlo nella settimana che verrà perché, anche questo dicono, dovrebbe essere quella buona per il primo, sanguinoso, addio, quello di Tijjani Reijnders, ultimo avamposto di un Milan considerabile degno della sua storia. 

In certo senso, che l'avversario sia il già retrocesso Monza del proprietario migliore e più vincente che il Milan abbia avuto in tutta la sua lunga storia, altro non sembra che uno scherzo del destino: da una parte una squadra scivolata in Serie B, dall'altra una società passata in tre anni da scudetto, semifinale di Champions e conti in regola a questa triste deriva fatta di risultati oltremodo deludenti in campo e bilanci improvvisamente in rosso. Rosso come il logo maltrattato sulle nuove maglie. 

Ma la contestazione, dicevamo. Il programma è stato dettato dalla Curva: appuntamento alle 17 a Casa Milan, trasferimento allo stadio per 15 minuti di contestazione e poi tutti fuori dallo stadio per lasciare, ha fatto sapere il tifo organizzato rossonero, la squadra sola con la sua vergogna. Le colpe dei giocatori? Certamente non trascurabili, ma in parte comprensibili. In un anno sono stati cambiati tre allenatori (Pioli, Fonseca, Conceiçao) e un quarto è atteso per la prossima stagione. Ibra, che avrebbe dovuto ereditare in qualche modo da Maldini il ruolo di collante tra squadra e società, non ha saputo tenere insieme i pezzi di un gruppo che si è via via sfaldato. In tutto questo le trattative, importanti, per certi rinnovi sono state condotte in maniera altalenante se non proprio trascurate. Theo Hernandez, che il club avrebbe già venduto lo scorso gennaio, è più fuori che dentro. Maignan, che sembrava pronto a firmare, ora non ha un contratto davanti su cui apporre il proprio autografo. Rafa Leao, attorno al quale sarebbe stato logico costruire il futuro del Milan, è sul mercato come gli altri. Come Reijnders, appunto, il solo, insieme a Gabbia, fresco di rinnovo. 

Quindi? Quindi si fa onestamente fatica a capire quale sia la direzione che questo Milan prenderà. Igli Tare, contattato, poi scartato, poi di nuovo contattato, sarà il nuovo direttore sportivo. L'allenatore, per il momento, è un punto di domanda. Gli altri dirigenti, a meno di sorprese, dovrebbero restare al loro posto con l'unica eccezione, forse, di Zlatan Ibrahimovic. Il tutto mentre la rabbia del popolo milanista monta di giorno in giorno. L'ultimo comunicato della Curva è fresco, fresco ed è il seguente:

 "Sia ben chiara una cosa: la manifestazione di sabato a Casa Milan non è riservata alla Curva Sud e ai Milan Club, ma vuole coinvolgere qualsiasi tifoso milanista per contestare, in maniera pacifica, l'operato della proprietà e di tutta la dirigenza, nessuno escluso!!! Vi aspettiamo alle 17.00 puntuali, senza bandiere, stendardi, sciarpe, perché purtroppo non c'è nulla da festeggiare... Al termine dell'iniziativa ci muoveremo tutti insieme in corteo verso lo stadio dove, nonostante ciò che abbiamo passato in questi mesi, canteremo per le vie della nostra città con passione, orgoglio e milanismo, tutto ciò che manca in ogni ruolo chiave di questa società".

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MILAN - Un sabato di fuoco, la Curva chiama a raccolta tutti i tifosi per contestare il club

di Napoli Magazine

23/05/2025 - 13:04

Nel sabato italiano del Milan, non inteso come l'allenatore desiderato ma come l'antipasto di una stagione senza Europa, il peggio sembra tutto fuorché passato. La collocazione in calendario, d'altronde, in una giornata di gare senza significato dentro un finale di stagione altrimenti decisivo per tutti - scudetto, Europa e retrocessione -, già la direbbe lunga sulla totale assenza di interessi da campo, ma la verità è che l'attenzione sarà per forza di cose rivolta all'annunciata contestazione della Curva contro l'attuale asse dirigenziale, da Cardinale a Furlani, passando per Scaroni e Ibrahimovic. Dicono che l'ad sarà portato altrove da impegni di lavoro. Certamente potrebbe esserlo nella settimana che verrà perché, anche questo dicono, dovrebbe essere quella buona per il primo, sanguinoso, addio, quello di Tijjani Reijnders, ultimo avamposto di un Milan considerabile degno della sua storia. 

In certo senso, che l'avversario sia il già retrocesso Monza del proprietario migliore e più vincente che il Milan abbia avuto in tutta la sua lunga storia, altro non sembra che uno scherzo del destino: da una parte una squadra scivolata in Serie B, dall'altra una società passata in tre anni da scudetto, semifinale di Champions e conti in regola a questa triste deriva fatta di risultati oltremodo deludenti in campo e bilanci improvvisamente in rosso. Rosso come il logo maltrattato sulle nuove maglie. 

Ma la contestazione, dicevamo. Il programma è stato dettato dalla Curva: appuntamento alle 17 a Casa Milan, trasferimento allo stadio per 15 minuti di contestazione e poi tutti fuori dallo stadio per lasciare, ha fatto sapere il tifo organizzato rossonero, la squadra sola con la sua vergogna. Le colpe dei giocatori? Certamente non trascurabili, ma in parte comprensibili. In un anno sono stati cambiati tre allenatori (Pioli, Fonseca, Conceiçao) e un quarto è atteso per la prossima stagione. Ibra, che avrebbe dovuto ereditare in qualche modo da Maldini il ruolo di collante tra squadra e società, non ha saputo tenere insieme i pezzi di un gruppo che si è via via sfaldato. In tutto questo le trattative, importanti, per certi rinnovi sono state condotte in maniera altalenante se non proprio trascurate. Theo Hernandez, che il club avrebbe già venduto lo scorso gennaio, è più fuori che dentro. Maignan, che sembrava pronto a firmare, ora non ha un contratto davanti su cui apporre il proprio autografo. Rafa Leao, attorno al quale sarebbe stato logico costruire il futuro del Milan, è sul mercato come gli altri. Come Reijnders, appunto, il solo, insieme a Gabbia, fresco di rinnovo. 

Quindi? Quindi si fa onestamente fatica a capire quale sia la direzione che questo Milan prenderà. Igli Tare, contattato, poi scartato, poi di nuovo contattato, sarà il nuovo direttore sportivo. L'allenatore, per il momento, è un punto di domanda. Gli altri dirigenti, a meno di sorprese, dovrebbero restare al loro posto con l'unica eccezione, forse, di Zlatan Ibrahimovic. Il tutto mentre la rabbia del popolo milanista monta di giorno in giorno. L'ultimo comunicato della Curva è fresco, fresco ed è il seguente:

 "Sia ben chiara una cosa: la manifestazione di sabato a Casa Milan non è riservata alla Curva Sud e ai Milan Club, ma vuole coinvolgere qualsiasi tifoso milanista per contestare, in maniera pacifica, l'operato della proprietà e di tutta la dirigenza, nessuno escluso!!! Vi aspettiamo alle 17.00 puntuali, senza bandiere, stendardi, sciarpe, perché purtroppo non c'è nulla da festeggiare... Al termine dell'iniziativa ci muoveremo tutti insieme in corteo verso lo stadio dove, nonostante ciò che abbiamo passato in questi mesi, canteremo per le vie della nostra città con passione, orgoglio e milanismo, tutto ciò che manca in ogni ruolo chiave di questa società".

Fonte: Sport Mediaset