Calcio
MORTE MARADONA - La rabbia della figlia in lacrime al processo: "Una messa in scena"
14.05.2025 13:54 di Napoli Magazine

Presso il tribunale di San Isidro prosegue il processo per la morte di Diego Armando Maradona. Nelle ultime ore ha testimoniato Giannina Maradona, figlia minore del campione argentino: "Abbiamo vissuto una messa in scena, con l’obiettivo di isolare papà in un posto brutto e buio. Ci avevano assicurato che avrebbero adattato la casa alle sue esigenze. Lo seguivano da tempo e sembravano affidabili". La figlia del Pibe de Oro ha anche ricordato le condizioni critiche del padre nei giorni precedenti alla sua morte, avvenuta il 25 novembre 2020: “Era gonfio, non si vedevano più gli occhi, parlava con una voce robotica. Ma ci dicevano di lasciarlo tranquillo, che faceva parte del recupero e che voleva stare da solo".Durante l’udienza è stata riprodotta la registrazione dell’incontro del 10 novembre, due settimane prima del decesso, nel quale fu decisa la dimissione dalla Clinica Olivos e il trasferimento nella casa dove avrebbe vissuto i suoi ultimi giorni. "Riascoltare quella conversazione è stato doloroso - ha concluso Giannina -. Mi sento manipolata. È una rabbia che brucia. Vorrei solo poter tornare indietro".

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MORTE MARADONA - La rabbia della figlia in lacrime al processo: "Una messa in scena"

di Napoli Magazine

14/05/2025 - 13:54

Presso il tribunale di San Isidro prosegue il processo per la morte di Diego Armando Maradona. Nelle ultime ore ha testimoniato Giannina Maradona, figlia minore del campione argentino: "Abbiamo vissuto una messa in scena, con l’obiettivo di isolare papà in un posto brutto e buio. Ci avevano assicurato che avrebbero adattato la casa alle sue esigenze. Lo seguivano da tempo e sembravano affidabili". La figlia del Pibe de Oro ha anche ricordato le condizioni critiche del padre nei giorni precedenti alla sua morte, avvenuta il 25 novembre 2020: “Era gonfio, non si vedevano più gli occhi, parlava con una voce robotica. Ma ci dicevano di lasciarlo tranquillo, che faceva parte del recupero e che voleva stare da solo".Durante l’udienza è stata riprodotta la registrazione dell’incontro del 10 novembre, due settimane prima del decesso, nel quale fu decisa la dimissione dalla Clinica Olivos e il trasferimento nella casa dove avrebbe vissuto i suoi ultimi giorni. "Riascoltare quella conversazione è stato doloroso - ha concluso Giannina -. Mi sento manipolata. È una rabbia che brucia. Vorrei solo poter tornare indietro".