Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello", è intervenuto il presidente della Napoli Women, Marco Bifulco: "Il comunicato che è uscito era volto a svolgere un'iniziativa congiunta, perché non bisogna solo additare questi ragazzi, ma dare vita ad un qualcosa di formativo. La nostra missione è portare il calcio femminile ad un livello professionistico in tutto il Sud Italia: è una realtà bellissima che spero di far conoscere anche ai ragazzi di Don Manganiello. Sono ragazze che giocano anche in Serie A contro mega potenze come Juventus, Inter, Milan. Noi siamo una società indipendente, quindi abbiamo un budget diverso. Noi investiamo in questa realtà per non farla sparire dal Sud Italia, perché crediamo molto in queste donne che giocano a calcio con passione, grinta e che hanno lottato tanto contro gli stereotipi per arrivare dove sono. Noi siamo sempre per il fare qualcosa di costruttivo, non vogliamo ostracizzare i ragazzi che hanno compiuto quel gesto. Ritengo, inoltre, che a 13 anni non si abbiano del tutto gli strumenti per capire quello che hanno fatto, però il pericolo è che i comportamenti di oggi, che possono essere degli insulti, da adulti possono trasformarsi in un qualcosa di più violento. La missione sociale di Don Manganiello è notevole ed è per questo che ha subito colto lo spirito costruttivo di questa vicenda. C'è il bisogno di fare qualcosa insieme, perché la missione di Don Manganiello ci tocca profondamente. Una partita mista insieme? È la nostra visione, accetto questa proposta. Abbiamo parlato anche di andare insieme in un centro antiviolenza. Vorrei fare tante altre iniziative per contribuire alla missione di Don Manganiello. Inoltre invito i ragazzi, come nostri ospiti, allo stadio il 21 per Napoli-Sassuolo in Coppa Italia".
di Napoli Magazine
12/12/2025 - 15:08
Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello", è intervenuto il presidente della Napoli Women, Marco Bifulco: "Il comunicato che è uscito era volto a svolgere un'iniziativa congiunta, perché non bisogna solo additare questi ragazzi, ma dare vita ad un qualcosa di formativo. La nostra missione è portare il calcio femminile ad un livello professionistico in tutto il Sud Italia: è una realtà bellissima che spero di far conoscere anche ai ragazzi di Don Manganiello. Sono ragazze che giocano anche in Serie A contro mega potenze come Juventus, Inter, Milan. Noi siamo una società indipendente, quindi abbiamo un budget diverso. Noi investiamo in questa realtà per non farla sparire dal Sud Italia, perché crediamo molto in queste donne che giocano a calcio con passione, grinta e che hanno lottato tanto contro gli stereotipi per arrivare dove sono. Noi siamo sempre per il fare qualcosa di costruttivo, non vogliamo ostracizzare i ragazzi che hanno compiuto quel gesto. Ritengo, inoltre, che a 13 anni non si abbiano del tutto gli strumenti per capire quello che hanno fatto, però il pericolo è che i comportamenti di oggi, che possono essere degli insulti, da adulti possono trasformarsi in un qualcosa di più violento. La missione sociale di Don Manganiello è notevole ed è per questo che ha subito colto lo spirito costruttivo di questa vicenda. C'è il bisogno di fare qualcosa insieme, perché la missione di Don Manganiello ci tocca profondamente. Una partita mista insieme? È la nostra visione, accetto questa proposta. Abbiamo parlato anche di andare insieme in un centro antiviolenza. Vorrei fare tante altre iniziative per contribuire alla missione di Don Manganiello. Inoltre invito i ragazzi, come nostri ospiti, allo stadio il 21 per Napoli-Sassuolo in Coppa Italia".