Calcio
ON AIR - Anellucci: "Lucca sarebbe perfetto per il Napoli, Raspadori? Lo vedrei bene all'Atalanta"
14.07.2025 11:52 di Napoli Magazine
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa:
 
Il Napoli ha chiuso l’acquisto di Beukema. Secondo lei, con cinque difensori centrali ora in rosa, c’è la possibilità che il Napoli stia pensando di giocare a tre? 
 
"Potrebbe anche essere. La tua deduzione non è sbagliata. Altrimenti, cinque centrali diventano un problema, perché uno o più rischiano di non giocare mai. Sicuramente si devono fare delle valutazioni, anche in funzione del fatto che hai preso, come hai giustamente detto, cinque centrali di ruolo, non adattabili. Quindi sì, questa può essere un’alternativa. In settimana inizierà il ritiro di Dimaro, e lì potremo capirne di più".
 
Torno sulla questione Osimhen: a oggi, le garanzie chieste dal Napoli non sono ancora arrivate. Secondo lei perché? 
 
"Potrebbe essere una strategia, potrebbe essere un modo per tirare la corda. Non lo so. Però, sinceramente, non mi piacciono queste scenette sui social, come gli appelli di Felipe Melo. Le trovo goliardiche, fuori luogo. Qui non si tratta di liberare qualcuno: è una trattativa. Ci sono dei contratti che vanno rispettati. Come ai club piace che i calciatori rispettino i contratti, anche le clausole devono essere rispettate. Non vedo perché debbano arrivare in Italia a fare la spesa al discount. Non lo trovo corretto. Le trattative sono fatte di domanda e risposta: uno fa un’offerta, l’altro valuta. Se va bene, si procede. Se no, niente. Osimhen ha lottato per farsi rinnovare il contratto con uno stipendio elevatissimo. Ora si trovi un accordo che consenta a lui di continuare a lavorare in modo sereno e al Napoli di incassare il giusto".
 
In casa Napoli si continua a parlare di Lorenzo Lucca. Lei si è espresso più volte in modo favorevole su questo ragazzo. Ma siamo sicuri che accetterebbe di buon grado il ruolo di riserva di Lukaku? 
 
"Stiamo parlando di un giovane che ha fatto un bel percorso, dal Pisa al Palermo, fino all’Udinese. È un ragazzo con ampi margini di crescita. Io sono stato il primo a parlare di questa notizia, nessuno ne parlava, dando anche la valutazione precisa dell’Udinese, ovvero 40 milioni. Io continuo a essere convinto che Lucca andrà al Napoli. L’ho detto in tempi non sospetti e lo ribadisco. La posizione del Napoli mi sembra chiara. E credo che lui venga volentieri, anche per fare – tra virgolette – la riserva. Ma tra Champions e campionato ci saranno tante partite, e serve una rotazione, non una riserva vera e propria. E in questo senso, Lucca sarebbe perfetto. Infine, da ciò che ne so, Lucca andrebbe a piedi al Napoli, e sappiamo quanto le motivazioni siano importanti nel calcio".
 
Ci sono margini per vedere Giacomo Raspadori all’Atalanta nella prossima stagione? 
 
"Credo che debba andare a giocare. È un calciatore che ha già vinto due Scudetti col Napoli e ha una certa valutazione di mercato. Non può accontentarsi di fare 5, 7 o 10 presenze. Penso che possa trovare lo spazio giusto in una squadra come l’Atalanta, che sta cambiando identità. Deve mettersi in gioco altrove".
 
La convince il progetto Ivan Juric a Bergamo? 
 
"No, non mi convince. Dopo la stagione negativa che ha fatto, ancor meno, ma non mi ha mai convinto fino in fondo come allenatore. Ma è solo la mia opinione. Se vuoi cambiare davvero dopo Gasperini, allora serve un allenatore con un’identità forte, non una copia. Juric ha seguito Gasperini da calciatore e da allenatore: forse è stato scelto proprio per questo. Ma se guardiamo alla scorsa stagione, non credo che Juric fosse il profilo migliore. Io avrei pensato più a uno come Pioli, un giochista. Qualcuno che potesse davvero segnare una svolta".
 
Parliamo della finale del Mondiale per Club: la sconfitta del Paris Saint-Germain è stata una sorpresa. Come la commenta? 
 
"Intanto complimenti a Enzo Maresca. È una vittoria che lo lancia tra i grandi. Questo dimostra che nella carriera degli allenatori contano anche gli esoneri.
A Parma è stato esonerato troppo in fretta. In Italia non si dà mai tempo agli allenatori o ai giocatori di sbagliare e ricostruire. Lui invece ha fatto un grande percorso: contro una squadra così forte, quale è il Psg, era facile perdersi. Invece ha dimostrato qualità tecniche, tattiche e gestionali. Ha alzato il livello del Chelsea anche nei giovani. Complimenti a lui e al suo staff: hanno fatto un grandissimo lavoro".
 
Come si può ricomporre lo spogliatoio dell’Inter, dopo le tensioni tra Çalhanoglu e Lautaro Martínez? 
 
"Non amo mai queste uscite pubbliche. In tutte le squadre succedono cose peggiori, ma restano nello spogliatoio, com’è giusto che sia. Sfogarsi dopo una bruttissima sconfitta – perché perdere in finale ci può stare, ma non giocarla, come accaduto all’Inter contro il Psg, no – lo trovo sbagliato. Lautaro, da capitano, dovrebbe prendersi meriti e responsabilità, senza scaricarle sugli altri. Questo gesto è stato ignobile, non lo condivido. Non rappresenta lo sport. Prima di vincere, bisogna saper perdere. Se non sai perdere, non imparerai mai a vincere. E sì, sono preoccupato per lo spogliatoio dell’Inter. Quando le cose escono sui giornali vuol dire che dentro qualcosa non va. Serve un allenatore che faccia da arbitro. E se certe notizie escono, vuol dire che qualcosa è stata detta fuori, non dentro lo spogliatoio. E questo è un problema". 
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di Napoli Magazine

14/07/2025 - 11:52

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa:
 
Il Napoli ha chiuso l’acquisto di Beukema. Secondo lei, con cinque difensori centrali ora in rosa, c’è la possibilità che il Napoli stia pensando di giocare a tre? 
 
"Potrebbe anche essere. La tua deduzione non è sbagliata. Altrimenti, cinque centrali diventano un problema, perché uno o più rischiano di non giocare mai. Sicuramente si devono fare delle valutazioni, anche in funzione del fatto che hai preso, come hai giustamente detto, cinque centrali di ruolo, non adattabili. Quindi sì, questa può essere un’alternativa. In settimana inizierà il ritiro di Dimaro, e lì potremo capirne di più".
 
Torno sulla questione Osimhen: a oggi, le garanzie chieste dal Napoli non sono ancora arrivate. Secondo lei perché? 
 
"Potrebbe essere una strategia, potrebbe essere un modo per tirare la corda. Non lo so. Però, sinceramente, non mi piacciono queste scenette sui social, come gli appelli di Felipe Melo. Le trovo goliardiche, fuori luogo. Qui non si tratta di liberare qualcuno: è una trattativa. Ci sono dei contratti che vanno rispettati. Come ai club piace che i calciatori rispettino i contratti, anche le clausole devono essere rispettate. Non vedo perché debbano arrivare in Italia a fare la spesa al discount. Non lo trovo corretto. Le trattative sono fatte di domanda e risposta: uno fa un’offerta, l’altro valuta. Se va bene, si procede. Se no, niente. Osimhen ha lottato per farsi rinnovare il contratto con uno stipendio elevatissimo. Ora si trovi un accordo che consenta a lui di continuare a lavorare in modo sereno e al Napoli di incassare il giusto".
 
In casa Napoli si continua a parlare di Lorenzo Lucca. Lei si è espresso più volte in modo favorevole su questo ragazzo. Ma siamo sicuri che accetterebbe di buon grado il ruolo di riserva di Lukaku? 
 
"Stiamo parlando di un giovane che ha fatto un bel percorso, dal Pisa al Palermo, fino all’Udinese. È un ragazzo con ampi margini di crescita. Io sono stato il primo a parlare di questa notizia, nessuno ne parlava, dando anche la valutazione precisa dell’Udinese, ovvero 40 milioni. Io continuo a essere convinto che Lucca andrà al Napoli. L’ho detto in tempi non sospetti e lo ribadisco. La posizione del Napoli mi sembra chiara. E credo che lui venga volentieri, anche per fare – tra virgolette – la riserva. Ma tra Champions e campionato ci saranno tante partite, e serve una rotazione, non una riserva vera e propria. E in questo senso, Lucca sarebbe perfetto. Infine, da ciò che ne so, Lucca andrebbe a piedi al Napoli, e sappiamo quanto le motivazioni siano importanti nel calcio".
 
Ci sono margini per vedere Giacomo Raspadori all’Atalanta nella prossima stagione? 
 
"Credo che debba andare a giocare. È un calciatore che ha già vinto due Scudetti col Napoli e ha una certa valutazione di mercato. Non può accontentarsi di fare 5, 7 o 10 presenze. Penso che possa trovare lo spazio giusto in una squadra come l’Atalanta, che sta cambiando identità. Deve mettersi in gioco altrove".
 
La convince il progetto Ivan Juric a Bergamo? 
 
"No, non mi convince. Dopo la stagione negativa che ha fatto, ancor meno, ma non mi ha mai convinto fino in fondo come allenatore. Ma è solo la mia opinione. Se vuoi cambiare davvero dopo Gasperini, allora serve un allenatore con un’identità forte, non una copia. Juric ha seguito Gasperini da calciatore e da allenatore: forse è stato scelto proprio per questo. Ma se guardiamo alla scorsa stagione, non credo che Juric fosse il profilo migliore. Io avrei pensato più a uno come Pioli, un giochista. Qualcuno che potesse davvero segnare una svolta".
 
Parliamo della finale del Mondiale per Club: la sconfitta del Paris Saint-Germain è stata una sorpresa. Come la commenta? 
 
"Intanto complimenti a Enzo Maresca. È una vittoria che lo lancia tra i grandi. Questo dimostra che nella carriera degli allenatori contano anche gli esoneri.
A Parma è stato esonerato troppo in fretta. In Italia non si dà mai tempo agli allenatori o ai giocatori di sbagliare e ricostruire. Lui invece ha fatto un grande percorso: contro una squadra così forte, quale è il Psg, era facile perdersi. Invece ha dimostrato qualità tecniche, tattiche e gestionali. Ha alzato il livello del Chelsea anche nei giovani. Complimenti a lui e al suo staff: hanno fatto un grandissimo lavoro".
 
Come si può ricomporre lo spogliatoio dell’Inter, dopo le tensioni tra Çalhanoglu e Lautaro Martínez? 
 
"Non amo mai queste uscite pubbliche. In tutte le squadre succedono cose peggiori, ma restano nello spogliatoio, com’è giusto che sia. Sfogarsi dopo una bruttissima sconfitta – perché perdere in finale ci può stare, ma non giocarla, come accaduto all’Inter contro il Psg, no – lo trovo sbagliato. Lautaro, da capitano, dovrebbe prendersi meriti e responsabilità, senza scaricarle sugli altri. Questo gesto è stato ignobile, non lo condivido. Non rappresenta lo sport. Prima di vincere, bisogna saper perdere. Se non sai perdere, non imparerai mai a vincere. E sì, sono preoccupato per lo spogliatoio dell’Inter. Quando le cose escono sui giornali vuol dire che dentro qualcosa non va. Serve un allenatore che faccia da arbitro. E se certe notizie escono, vuol dire che qualcosa è stata detta fuori, non dentro lo spogliatoio. E questo è un problema".