Il giornalista Luca Cerchione, direttore di 1 Station Radio e opinionista di "Tutti al VAR", ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il format in onda ogni giovedì su Sportitalia: "Calhanoglu è sicuramente il più grosso rimpianto del Milan, che lo ha perso a zero. Sono 19 rigori segnati con l'Inter, 100% di realizzazione. In campionato è stato sfortunato per gli infortuni perché, nonostante le otto presenze, ha giocato solo il 50% dei minuti a disposizione. Il Napoli è sfortunato ad affrontare l’Inter, ora, col recupero del turco. Champions League? Non tutti raccolgono quanto investono, l'unica squadra equilibrata al momento è il Barcellona, che riesce ad avere una discreta programmazione anche nelle stagioni poco memorabili. Le italiane meritano i complimenti, Atalanta e Inter peraltro non hanno ancora mai subito gol in Champions, uniche ad avere la porta inviolata in questa competizione. Molte squadre invece sperperano un po', come, ad esempio, il Manchester City. In Champions le gare sono poche e bisogna entrare subito in condizione, nonostante questa nuova formula consente di passare il girone con meno punti del passato, pertanto temo che qualcuno l’abbia presa sotto gamba. Anche il Milan, per monte ingaggi, sta raccogliendo molto meno in Europa, nonostante la vittoria sul Real Madrid. Bologna? Il club è conosciuto per pescare giovani di talento, non ci dobbiamo aspettare un instant team dopo che l'anno scorso ha perso alcune punte di diamante. Se ai giovani, che Sartori è bravissimo a prendere, diamo tempo, perché non darlo anche ad Italiano? Per me, è presto per giudicarlo. Magari la società poteva prendere giocatori pronti nell'immediato ma poi, senza tornare in Champions, come si poteva gestire la squadra a livello di business model? Per il Bologna la Champions rischia di diventare una spada di Damocle in relazione al campionato. Il Milan in campionato ha una media punti bassa ma in realtà in Champions anche meno. Grandissima vittoria contro il Real Madrid, ma è una vittoria che non deve mettere polvere sotto al tappeto. Fonseca sta affrontando una situazione paradossale: è solo e combatte contro tutti. A oggi sta vincendo lui, con la forza delle sue idee. Io sto con Fonseca e Ibrahimovic deve far capire ai tifosi ed al gruppo da che parte sta: dovrebbe andare negli spogliatoi e ribadire che Fonseca è l'allenatore del Milan".