Calcio
ON AIR - Minervini: "Con il rientro di Neres si tornerà al 4-3-3, è nel DNA del Napoli"
17.03.2025 21:39 di Napoli Magazine

A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini. 

Pensa che Conte stia valutando anche di andare via? 

“Rispondere a questa domanda è come camminare in un campo minato! Secondo qualcuno non si possono fare certe domande... Però è chiaro che noi dobbiamo essere sia analisti che cronisti. La cronaca ci ricorda che la dialettica di riferimento di Conte, a un certo punto, è cambiata. Qualche mese fa lui disse: "Ho tre anni di contratto con il Napoli, quindi resto al Napoli." Qualche settimana fa, invece, la risposta è stata diversa: Vediamo, vediamo come va a finire. E adesso, quando gli hanno chiesto del titolo di Tuttosport che lo accostava alla Juventus, lui ha risposto: "Questi sono giochi mediatici." Diciamo che tutti ci saremmo aspettati una seconda parte della frase, ovvero: "Io resto al Napoli." Ma questa seconda parte non è mai arrivata. Aggiungo, poi, la variabile delle alternative. Se dovesse arrivare un’offerta importante da un club che lo soddisfa in tutto e per tutto, probabilmente ci penserà. Ma ad oggi, secondo me, non ha ancora preso una decisione definitiva. Chi dice che se ne andrà sicuramente sta facendo supposizioni".

Dopo quel gol praticamente fatto ieri, cosa ha pensato di Simeone? Il Napoli deve continuare a puntare su di lui, no? 

“Non lo posso dire cosa ho pensato, perché sennò ci arrestano e ci chiudono la radio! No, a parte gli scherzi… Purtroppo, il calcio è fatto anche di momenti magici. Giovanni Simeone ha vissuto una stagione particolare nell'anno dello scudetto: qualsiasi cosa toccasse diventava oro e ha segnato gol importantissimi. Però, dobbiamo anche guardare i fatti e scinderli da quel ricordo. L'anno scorso non è andata bene, quest'anno è andata male. Per me, perché tutte le volte che è entrato non ha mai dato una mano concreta a questo Napoli. Sul piano dell'impegno ha messo tutto, ma un attaccante deve fare gol. Secondo me, lì davanti doveva segnare, doveva fare meglio. Il dato è impressionante: ha segnato un solo gol in campionato, il 25 agosto, nel 3-0 contro il Bologna, a porta vuota. Per il resto, zero gol. È un dato su cui riflettere".

Quando rientrerà Neres, si tornerà al 4-3-3? 

“Io credo di sì. Poi, è chiaro che i numeri sono solo un riferimento e la squadra si muove in base al flusso della partita, ma il 4-3-3 è dentro il DNA del Napoli. Da quando è andato via Sarri, è rimasto comunque il sistema di riferimento, anche nella nostra mentalità. Noi pensiamo 4-3-3, respiriamo 4-3-3. Inoltre, questo modulo dà più ampiezza e, per assurdo, offriva anche più garanzie alla difesa. Ieri non hai preso gol, Luca, ma il Venezia ha avuto diverse occasioni. Se concedi tanto anche al Venezia, qualche domanda te la devi fare. Rrahmani ha salvato sulla linea, Buongirono ha intercettato un contropiede pericoloso, ci sono state altre situazioni al limite. Troppe, per il bene del Napoli".

Qualcuno ha detto che i cambi di Conte, avvenuti dal 76’, sono stati tardivi. Lei come la vede? 

“Io sono tra quelli che la pensano così. Detto che Conte sbaglia poco, ieri secondo me ha sbagliato. Non si può andare a memoria con i cambi. È una costante: Conte cambia sempre intorno al 75°-76°. Nel calcio di oggi, con cinque cambi a disposizione, anche dieci minuti possono fare la differenza. Ieri ho visto un Politano dannoso, disastroso. Guardavo i dati: ha perso 22 possessi. Quel calcio d'angolo battuto male stava quasi per innescare un contropiede del Venezia. Lobotka, per me, meritava di uscire al posto di Gilmour. Se Gilmour sta giocando meglio di Lobotka, non si deve andare a memoria tenendo il secondo in campo per forza. In panchina c'erano soluzioni: Billing, che poi è stato l'uomo della Provvidenza. Parlavamo l'altra volta della 'grazia violata' dei gol: questo aveva segnato contro l'Inter riaprendo la corsa scudetto e poi è finito in panchina per due gare di fila. Credo che nemmeno contro la Fiorentina sia entrato o, se lo ha fatto, solo per pochi minuti. Ieri avrei fatto scelte diverse: se non stai creando nulla, metti un giocatore da due metri d’altezza e magari su un calcio d'angolo riesce a trovare un colpo di testa".

Dopo i risultati di ieri – l’Inter che vince meritatamente contro l’Atalanta e il Napoli che non va oltre uno scialbo 0-0 in casa del Venezia – ci sono ancora chance scudetto per gli azzurri? 

“Se facciamo un calcolo matematico, le possibilità sono poche. Ma soprattutto, se il trend è questo… Luca, il Napoli ha raccolto solo 8 punti nelle ultime 7 partite, quindi ne ha persi 13. Per avere chance scudetto, servirebbe un’impresa. Mancano 9 partite, quindi 27 punti a disposizione: devi farne almeno 25 per sperare di rosicchiare i tre punti all’Inter, sperando che loro ne facciano 22 o 21. Dovresti augurarti un loro calo drastico, sperando magari in uno spareggio o in un sorpasso all’ultimo punto. Questa è l’unica speranza".

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ON AIR - Minervini: "Con il rientro di Neres si tornerà al 4-3-3, è nel DNA del Napoli"

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17/03/2025 - 21:39

A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini. 

Pensa che Conte stia valutando anche di andare via? 

“Rispondere a questa domanda è come camminare in un campo minato! Secondo qualcuno non si possono fare certe domande... Però è chiaro che noi dobbiamo essere sia analisti che cronisti. La cronaca ci ricorda che la dialettica di riferimento di Conte, a un certo punto, è cambiata. Qualche mese fa lui disse: "Ho tre anni di contratto con il Napoli, quindi resto al Napoli." Qualche settimana fa, invece, la risposta è stata diversa: Vediamo, vediamo come va a finire. E adesso, quando gli hanno chiesto del titolo di Tuttosport che lo accostava alla Juventus, lui ha risposto: "Questi sono giochi mediatici." Diciamo che tutti ci saremmo aspettati una seconda parte della frase, ovvero: "Io resto al Napoli." Ma questa seconda parte non è mai arrivata. Aggiungo, poi, la variabile delle alternative. Se dovesse arrivare un’offerta importante da un club che lo soddisfa in tutto e per tutto, probabilmente ci penserà. Ma ad oggi, secondo me, non ha ancora preso una decisione definitiva. Chi dice che se ne andrà sicuramente sta facendo supposizioni".

Dopo quel gol praticamente fatto ieri, cosa ha pensato di Simeone? Il Napoli deve continuare a puntare su di lui, no? 

“Non lo posso dire cosa ho pensato, perché sennò ci arrestano e ci chiudono la radio! No, a parte gli scherzi… Purtroppo, il calcio è fatto anche di momenti magici. Giovanni Simeone ha vissuto una stagione particolare nell'anno dello scudetto: qualsiasi cosa toccasse diventava oro e ha segnato gol importantissimi. Però, dobbiamo anche guardare i fatti e scinderli da quel ricordo. L'anno scorso non è andata bene, quest'anno è andata male. Per me, perché tutte le volte che è entrato non ha mai dato una mano concreta a questo Napoli. Sul piano dell'impegno ha messo tutto, ma un attaccante deve fare gol. Secondo me, lì davanti doveva segnare, doveva fare meglio. Il dato è impressionante: ha segnato un solo gol in campionato, il 25 agosto, nel 3-0 contro il Bologna, a porta vuota. Per il resto, zero gol. È un dato su cui riflettere".

Quando rientrerà Neres, si tornerà al 4-3-3? 

“Io credo di sì. Poi, è chiaro che i numeri sono solo un riferimento e la squadra si muove in base al flusso della partita, ma il 4-3-3 è dentro il DNA del Napoli. Da quando è andato via Sarri, è rimasto comunque il sistema di riferimento, anche nella nostra mentalità. Noi pensiamo 4-3-3, respiriamo 4-3-3. Inoltre, questo modulo dà più ampiezza e, per assurdo, offriva anche più garanzie alla difesa. Ieri non hai preso gol, Luca, ma il Venezia ha avuto diverse occasioni. Se concedi tanto anche al Venezia, qualche domanda te la devi fare. Rrahmani ha salvato sulla linea, Buongirono ha intercettato un contropiede pericoloso, ci sono state altre situazioni al limite. Troppe, per il bene del Napoli".

Qualcuno ha detto che i cambi di Conte, avvenuti dal 76’, sono stati tardivi. Lei come la vede? 

“Io sono tra quelli che la pensano così. Detto che Conte sbaglia poco, ieri secondo me ha sbagliato. Non si può andare a memoria con i cambi. È una costante: Conte cambia sempre intorno al 75°-76°. Nel calcio di oggi, con cinque cambi a disposizione, anche dieci minuti possono fare la differenza. Ieri ho visto un Politano dannoso, disastroso. Guardavo i dati: ha perso 22 possessi. Quel calcio d'angolo battuto male stava quasi per innescare un contropiede del Venezia. Lobotka, per me, meritava di uscire al posto di Gilmour. Se Gilmour sta giocando meglio di Lobotka, non si deve andare a memoria tenendo il secondo in campo per forza. In panchina c'erano soluzioni: Billing, che poi è stato l'uomo della Provvidenza. Parlavamo l'altra volta della 'grazia violata' dei gol: questo aveva segnato contro l'Inter riaprendo la corsa scudetto e poi è finito in panchina per due gare di fila. Credo che nemmeno contro la Fiorentina sia entrato o, se lo ha fatto, solo per pochi minuti. Ieri avrei fatto scelte diverse: se non stai creando nulla, metti un giocatore da due metri d’altezza e magari su un calcio d'angolo riesce a trovare un colpo di testa".

Dopo i risultati di ieri – l’Inter che vince meritatamente contro l’Atalanta e il Napoli che non va oltre uno scialbo 0-0 in casa del Venezia – ci sono ancora chance scudetto per gli azzurri? 

“Se facciamo un calcolo matematico, le possibilità sono poche. Ma soprattutto, se il trend è questo… Luca, il Napoli ha raccolto solo 8 punti nelle ultime 7 partite, quindi ne ha persi 13. Per avere chance scudetto, servirebbe un’impresa. Mancano 9 partite, quindi 27 punti a disposizione: devi farne almeno 25 per sperare di rosicchiare i tre punti all’Inter, sperando che loro ne facciano 22 o 21. Dovresti augurarti un loro calo drastico, sperando magari in uno spareggio o in un sorpasso all’ultimo punto. Questa è l’unica speranza".