Calcio
ON AIR - Minervini: "Il Napoli quest'anno sta facendo un capolavoro"
10.02.2025 23:43 di Napoli Magazine

A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini.

Se le avessero detto la scorsa estate che il Napoli oggi, 10 febbraio, sarebbe stato primo in classifica non ci avrebbe creduto. Oggi dovremmo fare le congratulazioni a questo Napoli, o sbaglio?
"Assolutamente sì. Noi dimentichiamo in fretta. Mastichiamo tutti in fretta, siamo fast food con le opinioni, con le idee, con i giudizi. Il Napoli l'anno scorso ha fatto 53 punti in campionato, ne ha già due in più, quando mancano ancora 14 partite da giocare. Stiamo parlando del nulla. Poi è chiaro, è giusto fare un'analisi a caldo, ma poi, a freddo, io faccio sempre l'esempio dei quadri, no? Di un quadro impressionista: se lo guardi da troppo vicino, non ci capisci nulla. Devi fare 10 passi indietro, guardi il totale e vedi il capolavoro che è lì davanti. Il Napoli quest'anno sta facendo un capolavoro, e sarà comunque un capolavoro, anche se dovesse arrivare secondo o terzo. Il Napoli sta facendo qualcosa di importante. Poi è chiaro, dobbiamo analizzare gli errori che sono stati fatti, perché ci sono stati, e sono stati gli stessi protagonisti a riconoscere di averli fatti, perché Manna è andata davanti ai microfoni a dirlo. Però, il passo indietro, lo dobbiamo fare. 10 passi indietro, per dire: 'Ragazzi, il capolavoro è lì', poi andiamo a curare le sfumature, le ultime pennellate. È giustissimo". 

Il Napoli, secondo lei, oggi è stanco nelle gambe o nella mente?
"Secondo me, la mente. La mente. Ieri, non a caso, Conte ha usato l'immagine del vento che soffia più forte quando sei davanti. È come in Formula 1: se sei davanti, l'aerodinamica viene un po' pregiudicata. Quelli dietro prendono meno vento, perché tu li copri. Ma questo è un giochino che anche la stampa ha fatto sempre da inizio stagione. Sembrava quasi che il Napoli di diritto dovesse vincere questo scudetto solo perché non giocava le coppe. Poi, in realtà, abbiamo visto i dati. L'unico a vincere non facendo le coppe era stato proprio Antonio Conte negli ultimi 20 anni. Tutti gli altri, che dicono 'se non fai le coppe, vinci', non hanno mai vinto. Questa pressione è forte, e ieri si è avvertita molto, perché è stato anche un po' il crollo dopo una settimana pesante dovuta al passo falso con la Roma al 92º, e poi la bella notizia della vittoria della Fiorentina con l'Inter. Il Napoli ha sofferto molto. Ha sofferto molto".

Schierare tutte le seconde linee alla chiusura del calciomercato, dimostrando il loro valore da parte di Conte, non le ha ricordato il debutto stagionale contro il Verona?
"Qualcosina ieri, Conte, secondo me, si aspettava dalle riserve. Perché poi si dice spesso: 'Dagli un'occasione, dagli un'occasione'. Ieri l'hanno avuta, e l'hanno sfruttata molto male. Ngonge è entrato veramente in ciabatte, ieri, in mezzo al campo. Raspadori non riesco a collocarlo nell'idea di calcio di Conte. Okafor, poverino, si è trovato lì, cornuto e mazziato: questo si è trovato dinanzi a una conferenza stampa in cui Manna aveva fatto 12 nomi e ha detto: 'Io volevo questo, non sono riuscito. Volevo quest'altro, non ci sono riuscito, Saint Maximin, il giorno prima doveva prendere l’aereo, non ce l’abbiamo fatta. E poi, alla fine, abbiamo preso Okafor’. Non è facile, diciamo che è stato un po' delegittimato il ragazzo, dalla conferenza di Manna. Sapere di essere stato veramente un acquisto last minute da parte del Napoli, non è semplice per un calciatore".

Risultato giusto con l’Udinese? 
"Poteva andare peggio, ai punti, pareggio giusto. Questa è una gara che ieri o vincevi uno a zero, o non vincevi. Dopo il gol, il Napoli non ha creato più un’occasione da rete".

Secondo lei, Conte ha voluto provocare schierando Okafor? Inoltre, tra un mese, quando sarà pronto, potrebbe davvero fare la differenza per il Napoli?
"Sì, la sua presenza è stata un po' particolare. Il giorno prima in conferenza Conte aveva detto che Okafor non era pronto, che era indietro rispetto agli altri. Poi, però, lo ha fatto entrare all'87º. Non voglio dire che fosse una provocazione, ma forse un modo per mettere le cose in chiaro. Però il problema è che non avrà molto tempo, perché gli servirebbe almeno un mese di allenamenti per tornare in forma. Quante occasioni avrà? Poche. Il riscatto è fissato con una cifra molto alta, e quindi non so se riuscirà ad esplodere al Napoli".

Questo mercato deficitario inciderà sulle chance scudetto del Napoli?
"Il problema è capire quale sarà la quota scudetto. Il Napoli stava viaggiando a 91 punti di proiezione sulle 38 gare prima della partita contro la Roma, adesso è sceso a 87. Chiaramente, bisogna capire cosa faranno le altre squadre. Con quella proiezione che avevi, oggi avresti avuto qualche punto in più. Non c’è nulla da eccepire su questo, negarlo è come negare che la Terra sia rotonda. È come il terrapiattismo puro. Poi, basterà… non lo so, spero di sì. Dipenderà dall’Inter. Però il Napoli si è indebolito. Billing, per esempio, è un giocatore che è arrivato ormai da un mese, ma non trova nemmeno 10 minuti di spazio. Questo qualcosa vorrà dire: non è pronto. C’è un passaggio fondamentale nella conferenza di Manna, che dice: ‘Kvara era da maggio che trattava con il PSG’, ora, tu sai che se il tuo miglior calciatore vuole andare via e arrivi a gennaio e prendi Okafor, qualche domanda sull’operato di Manna ce la dobbiamo fare, no?".

Questo mercato influirà sul futuro di Conte?
"No, secondo me Conte farà un altro anno. Non credo che faccia tre anni, fa fatica a stare fuori dal suo habitat naturale, che è la Juve. Però, due anni potrebbe farli".

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ON AIR - Minervini: "Il Napoli quest'anno sta facendo un capolavoro"

di Napoli Magazine

10/02/2025 - 23:43

A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini.

Se le avessero detto la scorsa estate che il Napoli oggi, 10 febbraio, sarebbe stato primo in classifica non ci avrebbe creduto. Oggi dovremmo fare le congratulazioni a questo Napoli, o sbaglio?
"Assolutamente sì. Noi dimentichiamo in fretta. Mastichiamo tutti in fretta, siamo fast food con le opinioni, con le idee, con i giudizi. Il Napoli l'anno scorso ha fatto 53 punti in campionato, ne ha già due in più, quando mancano ancora 14 partite da giocare. Stiamo parlando del nulla. Poi è chiaro, è giusto fare un'analisi a caldo, ma poi, a freddo, io faccio sempre l'esempio dei quadri, no? Di un quadro impressionista: se lo guardi da troppo vicino, non ci capisci nulla. Devi fare 10 passi indietro, guardi il totale e vedi il capolavoro che è lì davanti. Il Napoli quest'anno sta facendo un capolavoro, e sarà comunque un capolavoro, anche se dovesse arrivare secondo o terzo. Il Napoli sta facendo qualcosa di importante. Poi è chiaro, dobbiamo analizzare gli errori che sono stati fatti, perché ci sono stati, e sono stati gli stessi protagonisti a riconoscere di averli fatti, perché Manna è andata davanti ai microfoni a dirlo. Però, il passo indietro, lo dobbiamo fare. 10 passi indietro, per dire: 'Ragazzi, il capolavoro è lì', poi andiamo a curare le sfumature, le ultime pennellate. È giustissimo". 

Il Napoli, secondo lei, oggi è stanco nelle gambe o nella mente?
"Secondo me, la mente. La mente. Ieri, non a caso, Conte ha usato l'immagine del vento che soffia più forte quando sei davanti. È come in Formula 1: se sei davanti, l'aerodinamica viene un po' pregiudicata. Quelli dietro prendono meno vento, perché tu li copri. Ma questo è un giochino che anche la stampa ha fatto sempre da inizio stagione. Sembrava quasi che il Napoli di diritto dovesse vincere questo scudetto solo perché non giocava le coppe. Poi, in realtà, abbiamo visto i dati. L'unico a vincere non facendo le coppe era stato proprio Antonio Conte negli ultimi 20 anni. Tutti gli altri, che dicono 'se non fai le coppe, vinci', non hanno mai vinto. Questa pressione è forte, e ieri si è avvertita molto, perché è stato anche un po' il crollo dopo una settimana pesante dovuta al passo falso con la Roma al 92º, e poi la bella notizia della vittoria della Fiorentina con l'Inter. Il Napoli ha sofferto molto. Ha sofferto molto".

Schierare tutte le seconde linee alla chiusura del calciomercato, dimostrando il loro valore da parte di Conte, non le ha ricordato il debutto stagionale contro il Verona?
"Qualcosina ieri, Conte, secondo me, si aspettava dalle riserve. Perché poi si dice spesso: 'Dagli un'occasione, dagli un'occasione'. Ieri l'hanno avuta, e l'hanno sfruttata molto male. Ngonge è entrato veramente in ciabatte, ieri, in mezzo al campo. Raspadori non riesco a collocarlo nell'idea di calcio di Conte. Okafor, poverino, si è trovato lì, cornuto e mazziato: questo si è trovato dinanzi a una conferenza stampa in cui Manna aveva fatto 12 nomi e ha detto: 'Io volevo questo, non sono riuscito. Volevo quest'altro, non ci sono riuscito, Saint Maximin, il giorno prima doveva prendere l’aereo, non ce l’abbiamo fatta. E poi, alla fine, abbiamo preso Okafor’. Non è facile, diciamo che è stato un po' delegittimato il ragazzo, dalla conferenza di Manna. Sapere di essere stato veramente un acquisto last minute da parte del Napoli, non è semplice per un calciatore".

Risultato giusto con l’Udinese? 
"Poteva andare peggio, ai punti, pareggio giusto. Questa è una gara che ieri o vincevi uno a zero, o non vincevi. Dopo il gol, il Napoli non ha creato più un’occasione da rete".

Secondo lei, Conte ha voluto provocare schierando Okafor? Inoltre, tra un mese, quando sarà pronto, potrebbe davvero fare la differenza per il Napoli?
"Sì, la sua presenza è stata un po' particolare. Il giorno prima in conferenza Conte aveva detto che Okafor non era pronto, che era indietro rispetto agli altri. Poi, però, lo ha fatto entrare all'87º. Non voglio dire che fosse una provocazione, ma forse un modo per mettere le cose in chiaro. Però il problema è che non avrà molto tempo, perché gli servirebbe almeno un mese di allenamenti per tornare in forma. Quante occasioni avrà? Poche. Il riscatto è fissato con una cifra molto alta, e quindi non so se riuscirà ad esplodere al Napoli".

Questo mercato deficitario inciderà sulle chance scudetto del Napoli?
"Il problema è capire quale sarà la quota scudetto. Il Napoli stava viaggiando a 91 punti di proiezione sulle 38 gare prima della partita contro la Roma, adesso è sceso a 87. Chiaramente, bisogna capire cosa faranno le altre squadre. Con quella proiezione che avevi, oggi avresti avuto qualche punto in più. Non c’è nulla da eccepire su questo, negarlo è come negare che la Terra sia rotonda. È come il terrapiattismo puro. Poi, basterà… non lo so, spero di sì. Dipenderà dall’Inter. Però il Napoli si è indebolito. Billing, per esempio, è un giocatore che è arrivato ormai da un mese, ma non trova nemmeno 10 minuti di spazio. Questo qualcosa vorrà dire: non è pronto. C’è un passaggio fondamentale nella conferenza di Manna, che dice: ‘Kvara era da maggio che trattava con il PSG’, ora, tu sai che se il tuo miglior calciatore vuole andare via e arrivi a gennaio e prendi Okafor, qualche domanda sull’operato di Manna ce la dobbiamo fare, no?".

Questo mercato influirà sul futuro di Conte?
"No, secondo me Conte farà un altro anno. Non credo che faccia tre anni, fa fatica a stare fuori dal suo habitat naturale, che è la Juve. Però, due anni potrebbe farli".