L’ultimo turno di Serie A, la settima giornata, ha fatto tanto parlare di sé non solo per il record negativo di gol segnati (solo 11). Tra gli episodi più discussi c’è stato infatti il rigore assegnato al Milan nella sfida contro la Fiorentina, che ha deciso la gara con la vittoria dei rossoneri. L’addetto alle relazioni con i club di A e B, Andrea De Marco, a Open Var ha analizzato le decisioni prese sul campo e al monitor.
Il designatore Can ha affermato: “In questo caso Marinelli aveva letto bene la situazione in campo, il VAR non deve intervenire perché è una valutazione di campo. Con la soglia dei calci di rigore molto alta che sta portando avanti Rocchi questo non sarebbe stato penalty, ma se l’arbitro lo avesse concesso il VAR non sarebbe dovuto intervenire per farlo eventualmente togliere. È una decisione che spettava all’arbitro“.
Per continuare con: “Gimenez accentua molto la caduta, in questa stagione abbiamo avuto molti calciatori con un atteggiamento di questo tipo. Credo che Rocchi sia stato molto duro a inizio stagione, la commissione sta studiando dei provvedimenti da prendere in futuro perché in campo ci vuole massimo rispetto. Il gesto dell’attaccante a Ranieri? C’è una sorta di calcetto, è un divincolarsi, non c’è violenza e non è da rosso“.
Infine, De Marco ha dichiarato: “Quando vieni richiamato al VAR devi immaginarti che l’episodio può risultare più pesante di quello che è, ma in realtà in questo caso non si sarebbe trattato di calcio di rigore“.
Oltre al rigore di Milan-Fiorentina, a Open Var sono stati analizzati altri episodi. Il primo è stato il tocco di mani di Albiol durante Pisa-Verona, giudicato regolare sia in campo che da De Marco.
Giusto inoltre convalidare il gol di Simeone in Torino-Napoli. L’argentino, che si trovava dietro la linea dei difensori del Napoli, ha ricevuto un pallone da Gilmour e non da un compagno, per questo motivo non si trovava in posizione di fuorigioco.
di Napoli Magazine
21/10/2025 - 15:54
L’ultimo turno di Serie A, la settima giornata, ha fatto tanto parlare di sé non solo per il record negativo di gol segnati (solo 11). Tra gli episodi più discussi c’è stato infatti il rigore assegnato al Milan nella sfida contro la Fiorentina, che ha deciso la gara con la vittoria dei rossoneri. L’addetto alle relazioni con i club di A e B, Andrea De Marco, a Open Var ha analizzato le decisioni prese sul campo e al monitor.
Il designatore Can ha affermato: “In questo caso Marinelli aveva letto bene la situazione in campo, il VAR non deve intervenire perché è una valutazione di campo. Con la soglia dei calci di rigore molto alta che sta portando avanti Rocchi questo non sarebbe stato penalty, ma se l’arbitro lo avesse concesso il VAR non sarebbe dovuto intervenire per farlo eventualmente togliere. È una decisione che spettava all’arbitro“.
Per continuare con: “Gimenez accentua molto la caduta, in questa stagione abbiamo avuto molti calciatori con un atteggiamento di questo tipo. Credo che Rocchi sia stato molto duro a inizio stagione, la commissione sta studiando dei provvedimenti da prendere in futuro perché in campo ci vuole massimo rispetto. Il gesto dell’attaccante a Ranieri? C’è una sorta di calcetto, è un divincolarsi, non c’è violenza e non è da rosso“.
Infine, De Marco ha dichiarato: “Quando vieni richiamato al VAR devi immaginarti che l’episodio può risultare più pesante di quello che è, ma in realtà in questo caso non si sarebbe trattato di calcio di rigore“.
Oltre al rigore di Milan-Fiorentina, a Open Var sono stati analizzati altri episodi. Il primo è stato il tocco di mani di Albiol durante Pisa-Verona, giudicato regolare sia in campo che da De Marco.
Giusto inoltre convalidare il gol di Simeone in Torino-Napoli. L’argentino, che si trovava dietro la linea dei difensori del Napoli, ha ricevuto un pallone da Gilmour e non da un compagno, per questo motivo non si trovava in posizione di fuorigioco.