Calcio
RADIO CRC - Chiariello: "Napoli, ora bisogna fare l'ultimo step e investire sul mattone"
05.03.2025 19:12 di Napoli Magazine

Su CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno: "Dai giornali di oggi e senza dover ricorrere a fonti interne e a contatti diretti nell’ambiente del Napoli sono venuto a sapere da due autorevoli testate giornalistiche che sono il Mattino e il Corriere del Mezzogiorno che sta per vedere la luce il Centro Sportivo del Napoli. I lavori dovrebbero iniziare per la prossima estate e dovrebbero concludersi nel 2026, ma non sta scritto da nessuna parte che non si possa procedere per step: si possono fare dei lavori di prima istanza e poi si possono svolgere in varie fasi. I lavori più importanti da fare sono tutti quelli che riguardano la prima squadra, gli spogliatoi e la zona uffici. La base operativa centrale della società e della prima squadra. Dopo aver costruito la prima parte dei lavori, si va avanti con l’edificazione dello stadio della primavera che partecipa ad un campionato giovanile e probabilmente della Youth League. Se il centro sportivo sarà fatto come Dio comanda, ci saranno tutte le giovanili del Napoli e sarà un ulteriore accrescimento sociale e culturale per i giovani di Napoli. Il centro sportivo potrà disporre di dodici campi. Se accadrà sarà una cosa molto bella. La struttura avrà tutto ciò che un centro sportivo richiede e persino due campi dedicati al sociale, se è vero quello che il Presidente ha detto in più occasioni.

Il progetto si dovrebbe costruire nella località La Piana che ad oggi è di proprietà dei Coppola. L’Attuale training center resta a disposizione del Napoli e solo dopo verrà restituito ai Coppola che intendono trasformarlo, con l’albergo annesso, in un importante Golf Resort che sarà uno dei più importanti dell'Italia centro meridionale. Sarebbe una bella bonifica di quella zona, facilmente raggiungibile con l’auto ma che avrebbe anche un importante supporto ferroviario. Si sta arrivando a dama e se ciò fosse vero che nella prossima estate 2025 i lavori saranno avviati, potrebbe essere Antonio Conte ad avere a battesimo il nuovo centro sportivo come allenatore del Napoli.

Inzialmente De Laurentiis si era innamorato di Bagnoli ma poi i suoi consulenti glielo hanno sconsigliato. Io ci avevo creduto ed era possibile. Noi abbiamo intervistato commisari e sub commissari di Bagnoli che ci hanno confermato che il centro sportiva si poteva fare lì e che hanno spinto De Laurentiis a costruirlo lì. Il motivo per cui il patron del Napoli non ha scelto Bagnoli è però soprattutto e strettamente economico. Il Napoli non vuole lo Stadio Maradona e centro sportivo a Bagnoli perché c’è un problema di fondo: Il Napoli vuole patrimonializzare le strutture. Dopo vent'anni di presidenza e dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, cioè: tornare nel calcio che conta nel primo lustro, consolidarsi nel secondo, competere nel terzo e vincere nel quarto, nel quinto lustro di presidenza De Laurentiis vuole mettere le basi solide al Napoli del futuro affinché il Napoli possa essere un club competitivo al livello europeo entro il 2030. Il Napoli ha una base economica e finanziaria forte con 200 milioni di patrimonio netto e una liquidità di 150  milioni. Ora che i bilanci sono consolidati, il calcio sostenibile è realtà.

 

Adesso bisogna fare l’ultimo step: dotare il Napoli del mattone che possa patrimonializzare in senso stretto il patrimonio fisico della società. Per far questo il Napoli deve avere il centro sportivo e lo stadio di sua proprietà e non concessioni a 99 anni. Lo stadio deve funzionare per 365 giorni all’anno in modo fruibile affinché abbia un valore economico e finanziario di ritorno importante rispetto ad un investimento molto alto. Il Napoli è all'avanguardia. Adesso De Laurentiis deve chiudere il cerchio dopo aver preso l'allenatore migliore e aver fatto una squadra competitiva. Adesso sarò il mattone il suo argomento di vita principale poiché doterà Napoli di strutture proprie che è un sogno per tutti noi poiché questo significherebbe un rilancio potente del settore giovanile e un investimento che potrebbe completare il cerchio magico di un’opera straordinaria con uno scudetto e un futuro molto radioso per il Napoli. Il Napoli è il nuovo benchmark del calcio italiano. Mentre altri cambiano assetti proprietari in maniera oscura, il Napoli ha una proprietà certa che ha un progetto consolidato, tutt’altro che la bancarella del torrone, con tutto il rispetto per chi svolge questo fantastico mestiere. Oggi posso di nuovo dire quella famosa frase che ha fatto ridere tutta Italia ma che corrisponde al vero: “I soldi ce li abbiamo noi”. E’ il momento di investire sul mattone".

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05/03/2025 - 19:12

Su CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno: "Dai giornali di oggi e senza dover ricorrere a fonti interne e a contatti diretti nell’ambiente del Napoli sono venuto a sapere da due autorevoli testate giornalistiche che sono il Mattino e il Corriere del Mezzogiorno che sta per vedere la luce il Centro Sportivo del Napoli. I lavori dovrebbero iniziare per la prossima estate e dovrebbero concludersi nel 2026, ma non sta scritto da nessuna parte che non si possa procedere per step: si possono fare dei lavori di prima istanza e poi si possono svolgere in varie fasi. I lavori più importanti da fare sono tutti quelli che riguardano la prima squadra, gli spogliatoi e la zona uffici. La base operativa centrale della società e della prima squadra. Dopo aver costruito la prima parte dei lavori, si va avanti con l’edificazione dello stadio della primavera che partecipa ad un campionato giovanile e probabilmente della Youth League. Se il centro sportivo sarà fatto come Dio comanda, ci saranno tutte le giovanili del Napoli e sarà un ulteriore accrescimento sociale e culturale per i giovani di Napoli. Il centro sportivo potrà disporre di dodici campi. Se accadrà sarà una cosa molto bella. La struttura avrà tutto ciò che un centro sportivo richiede e persino due campi dedicati al sociale, se è vero quello che il Presidente ha detto in più occasioni.

Il progetto si dovrebbe costruire nella località La Piana che ad oggi è di proprietà dei Coppola. L’Attuale training center resta a disposizione del Napoli e solo dopo verrà restituito ai Coppola che intendono trasformarlo, con l’albergo annesso, in un importante Golf Resort che sarà uno dei più importanti dell'Italia centro meridionale. Sarebbe una bella bonifica di quella zona, facilmente raggiungibile con l’auto ma che avrebbe anche un importante supporto ferroviario. Si sta arrivando a dama e se ciò fosse vero che nella prossima estate 2025 i lavori saranno avviati, potrebbe essere Antonio Conte ad avere a battesimo il nuovo centro sportivo come allenatore del Napoli.

Inzialmente De Laurentiis si era innamorato di Bagnoli ma poi i suoi consulenti glielo hanno sconsigliato. Io ci avevo creduto ed era possibile. Noi abbiamo intervistato commisari e sub commissari di Bagnoli che ci hanno confermato che il centro sportiva si poteva fare lì e che hanno spinto De Laurentiis a costruirlo lì. Il motivo per cui il patron del Napoli non ha scelto Bagnoli è però soprattutto e strettamente economico. Il Napoli non vuole lo Stadio Maradona e centro sportivo a Bagnoli perché c’è un problema di fondo: Il Napoli vuole patrimonializzare le strutture. Dopo vent'anni di presidenza e dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, cioè: tornare nel calcio che conta nel primo lustro, consolidarsi nel secondo, competere nel terzo e vincere nel quarto, nel quinto lustro di presidenza De Laurentiis vuole mettere le basi solide al Napoli del futuro affinché il Napoli possa essere un club competitivo al livello europeo entro il 2030. Il Napoli ha una base economica e finanziaria forte con 200 milioni di patrimonio netto e una liquidità di 150  milioni. Ora che i bilanci sono consolidati, il calcio sostenibile è realtà.

 

Adesso bisogna fare l’ultimo step: dotare il Napoli del mattone che possa patrimonializzare in senso stretto il patrimonio fisico della società. Per far questo il Napoli deve avere il centro sportivo e lo stadio di sua proprietà e non concessioni a 99 anni. Lo stadio deve funzionare per 365 giorni all’anno in modo fruibile affinché abbia un valore economico e finanziario di ritorno importante rispetto ad un investimento molto alto. Il Napoli è all'avanguardia. Adesso De Laurentiis deve chiudere il cerchio dopo aver preso l'allenatore migliore e aver fatto una squadra competitiva. Adesso sarò il mattone il suo argomento di vita principale poiché doterà Napoli di strutture proprie che è un sogno per tutti noi poiché questo significherebbe un rilancio potente del settore giovanile e un investimento che potrebbe completare il cerchio magico di un’opera straordinaria con uno scudetto e un futuro molto radioso per il Napoli. Il Napoli è il nuovo benchmark del calcio italiano. Mentre altri cambiano assetti proprietari in maniera oscura, il Napoli ha una proprietà certa che ha un progetto consolidato, tutt’altro che la bancarella del torrone, con tutto il rispetto per chi svolge questo fantastico mestiere. Oggi posso di nuovo dire quella famosa frase che ha fatto ridere tutta Italia ma che corrisponde al vero: “I soldi ce li abbiamo noi”. E’ il momento di investire sul mattone".