Calcio
RADIO CRC - Chiariello: "L’unica squadra che può competere contro l’Inter è il Napoli"
18.03.2025 17:14 di Napoli Magazine

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno: "Si dice è finita quando è finita. Diceva Boskov “È finita quando l'arbitro fischia”. Io sento che già l'aria è pesante. La domenica n. 29 del campionato non è stata favorevole per i nostri colori. Qualcuno dice: “Possiamo rinunciare a giocare le ultime nove partite visto che questa domenica ha detto qualcosa di negativo per noi”. Lo sapete che il calcio è bello proprio per questo. Ci sono situazioni che sembrano favorevoli ma poi si rivelano il contrario come è accaduto in questa giornata e ci sono situazioni che sembrano sfavorevoli ma magicamente si voltano a favore. È vero che le partite tra Inter e Udinese e tra Napoli e Milan al ritorno sembrano tutte a favore dell’Inter così come Parma-Inter ma chi lo dice che l’Inter non possa inciampare? Ricordiamoci che il 2 Aprile c’è il derby delle milanesi e subito dopo c’è il quarto di Champions per i nerazzurri. L’Inter non ha sempre quella concentrazione feroce e magari può tornare ad essere quella provinciale che sembrava il Pisa o l'Atalanta dei tempi in cui giocava con Pizzaballa in porta, cioè una squadra chiusa in difesa che difende il risultato. L’Inter non ha fatto un tiro in porta durante il match del Maradona, l’unico è stata quello che gli ha regalato il gol di Dimarco su punizione. Se c’è stata una squadra che non ha creato problemi a Meret quella è stata l’Inter. Forse l’Inter ha già vinto il campionato ma non pensate che per loro sia facile quest'anno. La storia insegna che chi vince lo scudetto l’anno successivo perde 10-12 punti rispetto all’anno precedente. La stessa Juventus che ha vinto 9 scudetti di fila ha vissuto una notevole oscillazione in cui ha toccato il record di 102 punti un anno, ne ha fatti molti meno l'anno successivo e in un altro anno ha sfondato il tetto di 90 punti. Il Napoli potrebbe arrivare ad una quota di 86 punti che potrebbe bastare per vincere lo scudetto. Se l’Inter ne stecca uno, siamo da capo a zero. Il Napoli non è la squadra più forte del campionato da sempre. Nella magica annata di Spalletti non ci furono avversari, solo il Milan all'inizio ci ha dato un po’ fastidio, poi si è sciolto come neve al sole. Quel Milan si perse per strada, l’Inter non si iscrisse proprio al campionato poiché aveva la testa altrove. Quest’anno l’Inter ha la possibilità di vincere il campionato. L’Inter ha potuto arrancare, fermarsi, ripartire e arrivare in alto. Le avversarie hanno speso tanti soldi sul mercato ed ad oggi l’unica contro cui l’Inter compete per lo scudetto è il Napoli. La Juventus ha speso oltre 300 milioni di euro in due campagne acquisti e vive sui calciatori in prestito. Conceicao e Kolo Muani sono prestiti secchi. Thiago Motta doveva essere il nuovo allenatore del nuovo corso  juventino visto quello che ha fatto al Bologna ed ad oggi se ne raccolgono i cocci. Il Milan che aveva puntato su Alvaro Morata e che si era tenuto i migliori giocatori, a Gennaio ha dovuto sconfessare se stesso e rifare tutto da capo. Adesso il Milan rischia di essere fuori da tutte le coppe. Venendo meno queste avversarie, chi è rimasto a competere con l’Inter? L’unica società che ha avuto la possibilità di investire su un allenatore vincente che fa da attivatore in contesti difficili come abbiamo visto nella sua storia e come è scritto nel suo DNA, che ha avuto il coraggio di investire 150 milioni di euro sul mercato, che non è riuscita a piazzare Osimhen alla fine del mercato e che ha rifiutato 100 milioni per Kvaratskhelia e che si è trovata ostaggio del suo migliore giocatore. L’unica che può competere contro l’Inter è il Napoli che partendo dalla frana del decimo costo è tornato ad essere competitivo. Non mi venite a dire che sono rimasti la maggior parte degli uomini che hanno vinto lo scudetto. Nella squadra sono rimasti i comprimari di quella squadra che ha vinto lo scudetto. Il Napoli è l’unica che per lunghi tratti guida la classifica ed è l'unica che in corsa per lo scudetto. I soldi non mancano. L’anno prossimo potremo essere davvero competitivi. Il mercato di gennaio non ha aiutato ma ho l'impressione che sia sbagliato non tenere conto dell'allenatore. Bisogna assecondare le richieste degli allenatori ma non bisogna assecondarli troppo. Può fare dei nomi ma non deve decidere lui, lo deve fare la società. Conosco allenatori come Gigi Di Canio che pagavano di tasca propria un osservatore personale  e che avevano un loro scouting personale. Io ho chiesto giocatori molto utili. Sono stato criticato sul fatto che volevo sostituire Kvara con Ndoye. Adesso molti stanno venendo a Canossa a darmi ragione. Ndoye non è superiore a Kvaratskhelia ma era più prezioso e utile di un Kvaschelia svogliato e con poca voglia di giocare. Il georgiano delle ultime partite era un giocatore che non aveva più voglia di giocare a Napoli, non era più quel giocatore prezioso che si divertiva nell’anno di Luciano Spalletti. L'ultima prestazione di Kvaratskhelia contro il Venezia è stata penosa, ha costretto addirittura Antonio Conte a sostituirlo di fretta e furia con Politano. Quella è stata la partita paradigma di come era diventato Kvaratskhelia. Quel calciatore oggi ci avrebbe fatto lottare con il titolo in un'altra maniera. A Gennaio la società non ha fatto un buon mercato ma il fatto che Napoli si deve vestire a lutto per una giornata storta con l’Inter che ha testa ad altri impegni e con nove giornate davanti mi sembra eccessivo. Esaltare l'Inter e dire che abdichiamo alla lotta scudetto mi pare un atteggiamento autolesionistico e molto meridionale che mi fa pensare che la mentalità vincente la possiamo anche comprare con Antonio Conte ma in città ancora non c’è".

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RADIO CRC - Chiariello: "L’unica squadra che può competere contro l’Inter è il Napoli"

di Napoli Magazine

18/03/2025 - 17:14

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno: "Si dice è finita quando è finita. Diceva Boskov “È finita quando l'arbitro fischia”. Io sento che già l'aria è pesante. La domenica n. 29 del campionato non è stata favorevole per i nostri colori. Qualcuno dice: “Possiamo rinunciare a giocare le ultime nove partite visto che questa domenica ha detto qualcosa di negativo per noi”. Lo sapete che il calcio è bello proprio per questo. Ci sono situazioni che sembrano favorevoli ma poi si rivelano il contrario come è accaduto in questa giornata e ci sono situazioni che sembrano sfavorevoli ma magicamente si voltano a favore. È vero che le partite tra Inter e Udinese e tra Napoli e Milan al ritorno sembrano tutte a favore dell’Inter così come Parma-Inter ma chi lo dice che l’Inter non possa inciampare? Ricordiamoci che il 2 Aprile c’è il derby delle milanesi e subito dopo c’è il quarto di Champions per i nerazzurri. L’Inter non ha sempre quella concentrazione feroce e magari può tornare ad essere quella provinciale che sembrava il Pisa o l'Atalanta dei tempi in cui giocava con Pizzaballa in porta, cioè una squadra chiusa in difesa che difende il risultato. L’Inter non ha fatto un tiro in porta durante il match del Maradona, l’unico è stata quello che gli ha regalato il gol di Dimarco su punizione. Se c’è stata una squadra che non ha creato problemi a Meret quella è stata l’Inter. Forse l’Inter ha già vinto il campionato ma non pensate che per loro sia facile quest'anno. La storia insegna che chi vince lo scudetto l’anno successivo perde 10-12 punti rispetto all’anno precedente. La stessa Juventus che ha vinto 9 scudetti di fila ha vissuto una notevole oscillazione in cui ha toccato il record di 102 punti un anno, ne ha fatti molti meno l'anno successivo e in un altro anno ha sfondato il tetto di 90 punti. Il Napoli potrebbe arrivare ad una quota di 86 punti che potrebbe bastare per vincere lo scudetto. Se l’Inter ne stecca uno, siamo da capo a zero. Il Napoli non è la squadra più forte del campionato da sempre. Nella magica annata di Spalletti non ci furono avversari, solo il Milan all'inizio ci ha dato un po’ fastidio, poi si è sciolto come neve al sole. Quel Milan si perse per strada, l’Inter non si iscrisse proprio al campionato poiché aveva la testa altrove. Quest’anno l’Inter ha la possibilità di vincere il campionato. L’Inter ha potuto arrancare, fermarsi, ripartire e arrivare in alto. Le avversarie hanno speso tanti soldi sul mercato ed ad oggi l’unica contro cui l’Inter compete per lo scudetto è il Napoli. La Juventus ha speso oltre 300 milioni di euro in due campagne acquisti e vive sui calciatori in prestito. Conceicao e Kolo Muani sono prestiti secchi. Thiago Motta doveva essere il nuovo allenatore del nuovo corso  juventino visto quello che ha fatto al Bologna ed ad oggi se ne raccolgono i cocci. Il Milan che aveva puntato su Alvaro Morata e che si era tenuto i migliori giocatori, a Gennaio ha dovuto sconfessare se stesso e rifare tutto da capo. Adesso il Milan rischia di essere fuori da tutte le coppe. Venendo meno queste avversarie, chi è rimasto a competere con l’Inter? L’unica società che ha avuto la possibilità di investire su un allenatore vincente che fa da attivatore in contesti difficili come abbiamo visto nella sua storia e come è scritto nel suo DNA, che ha avuto il coraggio di investire 150 milioni di euro sul mercato, che non è riuscita a piazzare Osimhen alla fine del mercato e che ha rifiutato 100 milioni per Kvaratskhelia e che si è trovata ostaggio del suo migliore giocatore. L’unica che può competere contro l’Inter è il Napoli che partendo dalla frana del decimo costo è tornato ad essere competitivo. Non mi venite a dire che sono rimasti la maggior parte degli uomini che hanno vinto lo scudetto. Nella squadra sono rimasti i comprimari di quella squadra che ha vinto lo scudetto. Il Napoli è l’unica che per lunghi tratti guida la classifica ed è l'unica che in corsa per lo scudetto. I soldi non mancano. L’anno prossimo potremo essere davvero competitivi. Il mercato di gennaio non ha aiutato ma ho l'impressione che sia sbagliato non tenere conto dell'allenatore. Bisogna assecondare le richieste degli allenatori ma non bisogna assecondarli troppo. Può fare dei nomi ma non deve decidere lui, lo deve fare la società. Conosco allenatori come Gigi Di Canio che pagavano di tasca propria un osservatore personale  e che avevano un loro scouting personale. Io ho chiesto giocatori molto utili. Sono stato criticato sul fatto che volevo sostituire Kvara con Ndoye. Adesso molti stanno venendo a Canossa a darmi ragione. Ndoye non è superiore a Kvaratskhelia ma era più prezioso e utile di un Kvaschelia svogliato e con poca voglia di giocare. Il georgiano delle ultime partite era un giocatore che non aveva più voglia di giocare a Napoli, non era più quel giocatore prezioso che si divertiva nell’anno di Luciano Spalletti. L'ultima prestazione di Kvaratskhelia contro il Venezia è stata penosa, ha costretto addirittura Antonio Conte a sostituirlo di fretta e furia con Politano. Quella è stata la partita paradigma di come era diventato Kvaratskhelia. Quel calciatore oggi ci avrebbe fatto lottare con il titolo in un'altra maniera. A Gennaio la società non ha fatto un buon mercato ma il fatto che Napoli si deve vestire a lutto per una giornata storta con l’Inter che ha testa ad altri impegni e con nove giornate davanti mi sembra eccessivo. Esaltare l'Inter e dire che abdichiamo alla lotta scudetto mi pare un atteggiamento autolesionistico e molto meridionale che mi fa pensare che la mentalità vincente la possiamo anche comprare con Antonio Conte ma in città ancora non c’è".