Stadio Heysel, 29 maggio 1985. Nessun tifoso o appassionato di calcio può restare indifferente a questa data. Quel giorno, nel vecchio e fatiscente stadio dell’Heysel, a Bruxelles, la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool si trasformò in un’assurda tragedia: trentanove persone, trentadue delle quali italiane, persero la vita, schiacciate e calpestate da una massa umana, sotto gli occhi sgomenti di centinaia di migliaia di telespettatori sintonizzati per assistere alla sfida tra le due squadre più forti d’Europa.
Il 29 maggio 2025, a quarant’anni dalla strage, Sky Sport propone una docu-serie inedita in Italia, presentata al Festival del Cinema di Roma nel 2022: Heysel. La tragedia (titolo originale The Heysel Tragedy), basata sull’opera “Heysel. Une tragédie européen” di Jean-Philippe Leclaire, vicedirettore de L’Équipe, realizzata insieme al documentarista Eddy Pizzardini, con la regia di Jan Verheyen.
Attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti e un repertorio video di straordinaria potenza visiva — con molte immagini inedite provenienti dagli archivi di BBC, RTBF e RAI — la docu-serie ricostruisce passo dopo passo l’intera vicenda, riportando alla luce le storie personali e i destini di coloro che partirono per assistere a una partita e non tornarono mai più.
Heysel. La tragedia è un’opera corale, un racconto di cronaca asciutto e imparziale, privo di aggettivi e di voce narrante. Affronta i fatti da ogni prospettiva: dai sopravvissuti e dai familiari delle vittime italiane, ai tifosi inglesi; dalle forze dell’ordine belghe ai funzionari della UEFA e della Federazione belga; dai leader politici, avvocati e magistrati, ai giocatori di quella sera che hanno scelto di raccontare la propria verità: Mark Lawrenson e Sammy Lee per il Liverpool; Stefano Tacconi, Sergio Brio e Massimo Briaschi per la Juventus.
Molto efficace è anche l’uso della grafica: schemi chiari illustrano la disposizione all’interno dello stadio, mentre cerchietti colorati evidenziano i testimoni, permettendo di individuarli nella folla e seguirli sugli spalti del settore Z. Qui li vediamo muoversi, travolti o feriti, disperati, mentre gridano e piangono accanto ai loro cari o cercano di soccorrere chi è in difficoltà.
Heysel. La tragedia collega ogni tassello e lascia, alla fine, la netta impressione che quanto accaduto non sia stato un semplice incidente, ma il tragico risultato di una catena di errori, sottovalutazioni e colpe, che insieme hanno generato un letale tsunami umano.
Considerato da molti il “documentario definitivo” sulla tragedia del 29 maggio 1985, Heysel. La tragedia si compone di sei episodi da 53 minuti ciascuno, che raccontano le cause della catastrofe e le sue conseguenze, tracciando un filo narrativo che arriva fino ai giorni nostri.
Ogni capitolo ha un titolo evocativo che riassume in una sola parola il suo contenuto: PREPARATIVI, CROLLO, SPETTACOLO, RESPONSABILI, COLPEVOLI, PERDONO.
Il primo episodio racconta l’attesa della partita, i segnali ignorati e le prime violenze; il secondo documenta il crollo del muro del settore Z, l’inadeguatezza delle forze dell’ordine e lo stato disastroso dello stadio; il terzo si concentra sulla decisione di giocare, sull’assurdità del match e sul rientro a casa. Gli ultimi tre episodi affrontano la tragedia di Hillsborough, il lungo iter giudiziario e le sue conseguenze, fino ad arrivare alla riflessione finale su come, ancora oggi, la violenza negli stadi sia un problema irrisolto, ma anche su ciò che da quella tragedia è stato imparato.
I sei episodi della docu-serie Heysel. La tragedia saranno trasmessi in sequenza su Sky Sport Calcio dalla mezzanotte del 28 alle 24 di giovedì 29 maggio; su Sky Sport 24 e su Sky Documentaries, tutti in streaming su NOW e disponibili on demand.
Inoltre, sempre il 29 maggio, su Sky Arte alle 21, su Sky Sport Uno alle 22 e alle 00.15, e in streaming su NOW, andrà in onda lo Juventus Creator Lab Original “Verso Altrove”, un documentario che racconta il processo creativo e il significato del memoriale realizzato da Juventus nell’area della Continassa, che trasforma il ricordo in riflessione e invita a guardare al futuro.
Nel documentario, l’opera di Luca Vitone diventa un ponte tra memoria e futuro. Attraverso le immagini della costruzione e le voci dell’artista, del curatore Luca Beatrice, di Fabrizio Landini, nipote di Giovacchino, vittima dell’Heysel e di Paolo Garimberti, presidente dello Juventus Museum (che il 29 maggio 1985 era quasi giunto nei pressi dello stadio Heysel quando, per questioni di sicurezza, a causa dei disordini in atto, fu invitato a tornare indietro in Italia), si esplorano il processo creativo e il significato dell’opera. Alternando fasi di realizzazione, testimonianze e riflessioni sul ricordo, il racconto mostra come l’arte possa portare a interrogarsi sul senso della memoria collettiva. Il percorso del visitatore, che attraversa l’opera fino un cannocchiale con le lenti rovesciate, invita simbolicamente a guardare non ciò che è vicino, ma ciò che è lontano, suggerendo un passaggio dallo spazio fisico a quello interiore.
HEYSEL. LA TRAGEDIA
La docu-serie
SINOSSI ESTESA PER LA DOCU-SERIE
A quarant’anni dalla drammatica notte di Bruxelles, Sky propone in esclusiva Heysel. La tragedia, docu-serie franco-belga inedita in Italia, che in sei episodi ricostruisce, attraverso immagini di forte impatto e testimonianze dirette, la tragica finale di Coppa dei Campioni del 29 maggio 1985, in cui persero la vita 39 persone, 32 delle quali italiane.
Ep. 1 – Preparativi. Il racconto comincia qualche giorno prima della finale, descrive il fenomeno hooligans di quegli anni, l'episodio racconta l'arrivo a Bruxelles dei tifosi inglesi e dei tifosi italiani, illustra le prime avvisaglie di negligenza da parte degli organizzatori nel sottovalutare i pericoli ed evidenzia la condizione fatiscente dello stadio, spiega come il settore Z sia passato da zona neutrale a settore riservato quasi esclusivamente ai tifosi della Juve, descrive le clamorose falle nella sicurezza e racconta l'inizio degli scontri, circa un'ora prima dell'inizio della partita, fino al crollo del muro.
Ep. 2 – Crollo. Il racconto riprende dal crollo del muro e descrive il disastro, la tragedia, la confusione totale che avvolge le forze dell'ordine e le istituzioni, le negligenze e la criminale superficialità. L'episodio racconta come la notizia dei decessi ha cominciato a circolare e la reazione dei giocatori, dei vertici UEFA, dei funzionari della Federazione belga e dei politici, la posizione dei media e i motivi per cui le autorità hanno ritenuto che fosse meglio giocare e hanno chiesto ai calciatori di scendere in campo. Il racconto si ferma al fischio d'inizio.
Ep. 3 – Spettacolo. L'episodio riparte dal fischio d'inizio della partita e racconta il clima surreale in cui la sfida si svolge, con i giocatori in campo mentre fuori si compie la conta dei morti. Svela i retroscena dietro la scelta di giocare, descrive lo stato d'animo dei giocatori e dei tifosi, dei giornalisti che sono chiamati a raccontare una partita che ormai ha perso ogni significato sportivo, parla delle critiche rivolte ai giocatori e ai tifosi juventini per aver esultato dopo la vittoria. Descrive quello che succede il giorno dopo la partita, il bilancio delle vittime e la lunga analisi per capire cosa non ha funzionato, il rientro a casa dei tifosi inglesi e la loro accoglienza a casa, il modo in cui anche chi era all'oscuro, i giocatori per esempio, scopre la verità. Racconta infine l'arrivo della notizia ai familiari delle vittime in Italia. L'episodio si chiude con i primi arresti tra gli hooligans.
Ep. 4 – Responsabili. Come dice il titolo, il quarto episodio analizza le responsabilità: da un lato ci sono le autorità belga che scaricano la colpa unicamente sui tifosi inglesi, e i tifosi inglesi che danno la colpa alle autorità, alla gestione da parte della polizia, e alle condizioni dello stadio. Racconta le prime fasi del processo e la nascita dell'associazione in memoria delle vittime voluta da Otello Lorentini, che poi si costituisce parte civile nel processo, il rientro delle salme in Italia e l'accoglienza straziante da parte dei familiari. L'episodio si chiude con la prima udienza del processo e l'immagine degli hooligans incriminati, che entrano in aula a Bruxelles.
Ep. 5 – Colpevoli. Questo episodio è interamente dedicato al processo contro gli hooligans, da un lato, e contro i vertici dell'Uefa e della Federazione belga, dall'altro. In particolare, la puntata descrive il rimpallo delle responsabilità ed evidenzia come per molti - accusati, avvocati, testimoni - si sia cercato di trovare un capro espiatorio senza arrivare a individuare con certezza e in modo esaustivo i colpevoli. Nell'episodio, è raccontata anche la tragedia di Hillsborough, avvenuta il 15 aprile 1989 all'Hillsborough Stadium di Sheffield, in Inghilterra, che provocò la morte di 96 tifosi del Liverpool.
Ep. 6 – Perdono. L'episodio è incentrato sul concetto di perdono e di espiazione e descrive le iniziative avviate per ricordare le vittime. Approfondisce l'impegno di Otello Lorentini e di suo nipote Andrea, racconta l'incontro tra Terry Wilson, il tifoso del Liverpool condannato, e la famiglia Lorentini, e la storia del tifoso-eroe John Welsh, che salvò dalla calca sette tifosi della Juve. Il racconto si sofferma anche su come la violenza nel calcio non sia stata debellata ma di come la tragedia dell'Heysel abbia comunque contribuito a migliorare la situazione negli stadi.
di Napoli Magazine
28/05/2025 - 16:29
Stadio Heysel, 29 maggio 1985. Nessun tifoso o appassionato di calcio può restare indifferente a questa data. Quel giorno, nel vecchio e fatiscente stadio dell’Heysel, a Bruxelles, la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool si trasformò in un’assurda tragedia: trentanove persone, trentadue delle quali italiane, persero la vita, schiacciate e calpestate da una massa umana, sotto gli occhi sgomenti di centinaia di migliaia di telespettatori sintonizzati per assistere alla sfida tra le due squadre più forti d’Europa.
Il 29 maggio 2025, a quarant’anni dalla strage, Sky Sport propone una docu-serie inedita in Italia, presentata al Festival del Cinema di Roma nel 2022: Heysel. La tragedia (titolo originale The Heysel Tragedy), basata sull’opera “Heysel. Une tragédie européen” di Jean-Philippe Leclaire, vicedirettore de L’Équipe, realizzata insieme al documentarista Eddy Pizzardini, con la regia di Jan Verheyen.
Attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti e un repertorio video di straordinaria potenza visiva — con molte immagini inedite provenienti dagli archivi di BBC, RTBF e RAI — la docu-serie ricostruisce passo dopo passo l’intera vicenda, riportando alla luce le storie personali e i destini di coloro che partirono per assistere a una partita e non tornarono mai più.
Heysel. La tragedia è un’opera corale, un racconto di cronaca asciutto e imparziale, privo di aggettivi e di voce narrante. Affronta i fatti da ogni prospettiva: dai sopravvissuti e dai familiari delle vittime italiane, ai tifosi inglesi; dalle forze dell’ordine belghe ai funzionari della UEFA e della Federazione belga; dai leader politici, avvocati e magistrati, ai giocatori di quella sera che hanno scelto di raccontare la propria verità: Mark Lawrenson e Sammy Lee per il Liverpool; Stefano Tacconi, Sergio Brio e Massimo Briaschi per la Juventus.
Molto efficace è anche l’uso della grafica: schemi chiari illustrano la disposizione all’interno dello stadio, mentre cerchietti colorati evidenziano i testimoni, permettendo di individuarli nella folla e seguirli sugli spalti del settore Z. Qui li vediamo muoversi, travolti o feriti, disperati, mentre gridano e piangono accanto ai loro cari o cercano di soccorrere chi è in difficoltà.
Heysel. La tragedia collega ogni tassello e lascia, alla fine, la netta impressione che quanto accaduto non sia stato un semplice incidente, ma il tragico risultato di una catena di errori, sottovalutazioni e colpe, che insieme hanno generato un letale tsunami umano.
Considerato da molti il “documentario definitivo” sulla tragedia del 29 maggio 1985, Heysel. La tragedia si compone di sei episodi da 53 minuti ciascuno, che raccontano le cause della catastrofe e le sue conseguenze, tracciando un filo narrativo che arriva fino ai giorni nostri.
Ogni capitolo ha un titolo evocativo che riassume in una sola parola il suo contenuto: PREPARATIVI, CROLLO, SPETTACOLO, RESPONSABILI, COLPEVOLI, PERDONO.
Il primo episodio racconta l’attesa della partita, i segnali ignorati e le prime violenze; il secondo documenta il crollo del muro del settore Z, l’inadeguatezza delle forze dell’ordine e lo stato disastroso dello stadio; il terzo si concentra sulla decisione di giocare, sull’assurdità del match e sul rientro a casa. Gli ultimi tre episodi affrontano la tragedia di Hillsborough, il lungo iter giudiziario e le sue conseguenze, fino ad arrivare alla riflessione finale su come, ancora oggi, la violenza negli stadi sia un problema irrisolto, ma anche su ciò che da quella tragedia è stato imparato.
I sei episodi della docu-serie Heysel. La tragedia saranno trasmessi in sequenza su Sky Sport Calcio dalla mezzanotte del 28 alle 24 di giovedì 29 maggio; su Sky Sport 24 e su Sky Documentaries, tutti in streaming su NOW e disponibili on demand.
Inoltre, sempre il 29 maggio, su Sky Arte alle 21, su Sky Sport Uno alle 22 e alle 00.15, e in streaming su NOW, andrà in onda lo Juventus Creator Lab Original “Verso Altrove”, un documentario che racconta il processo creativo e il significato del memoriale realizzato da Juventus nell’area della Continassa, che trasforma il ricordo in riflessione e invita a guardare al futuro.
Nel documentario, l’opera di Luca Vitone diventa un ponte tra memoria e futuro. Attraverso le immagini della costruzione e le voci dell’artista, del curatore Luca Beatrice, di Fabrizio Landini, nipote di Giovacchino, vittima dell’Heysel e di Paolo Garimberti, presidente dello Juventus Museum (che il 29 maggio 1985 era quasi giunto nei pressi dello stadio Heysel quando, per questioni di sicurezza, a causa dei disordini in atto, fu invitato a tornare indietro in Italia), si esplorano il processo creativo e il significato dell’opera. Alternando fasi di realizzazione, testimonianze e riflessioni sul ricordo, il racconto mostra come l’arte possa portare a interrogarsi sul senso della memoria collettiva. Il percorso del visitatore, che attraversa l’opera fino un cannocchiale con le lenti rovesciate, invita simbolicamente a guardare non ciò che è vicino, ma ciò che è lontano, suggerendo un passaggio dallo spazio fisico a quello interiore.
HEYSEL. LA TRAGEDIA
La docu-serie
SINOSSI ESTESA PER LA DOCU-SERIE
A quarant’anni dalla drammatica notte di Bruxelles, Sky propone in esclusiva Heysel. La tragedia, docu-serie franco-belga inedita in Italia, che in sei episodi ricostruisce, attraverso immagini di forte impatto e testimonianze dirette, la tragica finale di Coppa dei Campioni del 29 maggio 1985, in cui persero la vita 39 persone, 32 delle quali italiane.
Ep. 1 – Preparativi. Il racconto comincia qualche giorno prima della finale, descrive il fenomeno hooligans di quegli anni, l'episodio racconta l'arrivo a Bruxelles dei tifosi inglesi e dei tifosi italiani, illustra le prime avvisaglie di negligenza da parte degli organizzatori nel sottovalutare i pericoli ed evidenzia la condizione fatiscente dello stadio, spiega come il settore Z sia passato da zona neutrale a settore riservato quasi esclusivamente ai tifosi della Juve, descrive le clamorose falle nella sicurezza e racconta l'inizio degli scontri, circa un'ora prima dell'inizio della partita, fino al crollo del muro.
Ep. 2 – Crollo. Il racconto riprende dal crollo del muro e descrive il disastro, la tragedia, la confusione totale che avvolge le forze dell'ordine e le istituzioni, le negligenze e la criminale superficialità. L'episodio racconta come la notizia dei decessi ha cominciato a circolare e la reazione dei giocatori, dei vertici UEFA, dei funzionari della Federazione belga e dei politici, la posizione dei media e i motivi per cui le autorità hanno ritenuto che fosse meglio giocare e hanno chiesto ai calciatori di scendere in campo. Il racconto si ferma al fischio d'inizio.
Ep. 3 – Spettacolo. L'episodio riparte dal fischio d'inizio della partita e racconta il clima surreale in cui la sfida si svolge, con i giocatori in campo mentre fuori si compie la conta dei morti. Svela i retroscena dietro la scelta di giocare, descrive lo stato d'animo dei giocatori e dei tifosi, dei giornalisti che sono chiamati a raccontare una partita che ormai ha perso ogni significato sportivo, parla delle critiche rivolte ai giocatori e ai tifosi juventini per aver esultato dopo la vittoria. Descrive quello che succede il giorno dopo la partita, il bilancio delle vittime e la lunga analisi per capire cosa non ha funzionato, il rientro a casa dei tifosi inglesi e la loro accoglienza a casa, il modo in cui anche chi era all'oscuro, i giocatori per esempio, scopre la verità. Racconta infine l'arrivo della notizia ai familiari delle vittime in Italia. L'episodio si chiude con i primi arresti tra gli hooligans.
Ep. 4 – Responsabili. Come dice il titolo, il quarto episodio analizza le responsabilità: da un lato ci sono le autorità belga che scaricano la colpa unicamente sui tifosi inglesi, e i tifosi inglesi che danno la colpa alle autorità, alla gestione da parte della polizia, e alle condizioni dello stadio. Racconta le prime fasi del processo e la nascita dell'associazione in memoria delle vittime voluta da Otello Lorentini, che poi si costituisce parte civile nel processo, il rientro delle salme in Italia e l'accoglienza straziante da parte dei familiari. L'episodio si chiude con la prima udienza del processo e l'immagine degli hooligans incriminati, che entrano in aula a Bruxelles.
Ep. 5 – Colpevoli. Questo episodio è interamente dedicato al processo contro gli hooligans, da un lato, e contro i vertici dell'Uefa e della Federazione belga, dall'altro. In particolare, la puntata descrive il rimpallo delle responsabilità ed evidenzia come per molti - accusati, avvocati, testimoni - si sia cercato di trovare un capro espiatorio senza arrivare a individuare con certezza e in modo esaustivo i colpevoli. Nell'episodio, è raccontata anche la tragedia di Hillsborough, avvenuta il 15 aprile 1989 all'Hillsborough Stadium di Sheffield, in Inghilterra, che provocò la morte di 96 tifosi del Liverpool.
Ep. 6 – Perdono. L'episodio è incentrato sul concetto di perdono e di espiazione e descrive le iniziative avviate per ricordare le vittime. Approfondisce l'impegno di Otello Lorentini e di suo nipote Andrea, racconta l'incontro tra Terry Wilson, il tifoso del Liverpool condannato, e la famiglia Lorentini, e la storia del tifoso-eroe John Welsh, che salvò dalla calca sette tifosi della Juve. Il racconto si sofferma anche su come la violenza nel calcio non sia stata debellata ma di come la tragedia dell'Heysel abbia comunque contribuito a migliorare la situazione negli stadi.