Calcio
TV - "L'Uomo della domenica-Discorso su due piedi" di Giorgio Porrà, "Bologna è una regola - Fuoriclasse, visionari, anarchici di talento" dal 17 ottobre su Sky Sport e in streaming su NOW
16.10.2025 15:29 di Napoli Magazine
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Giorgio Porrà racconta Bologna, terra di fuoriclasse, visionari e anarchici di talento. È dedicata a Bologna e al Bologna la nuova puntata de “L’Uomo della Domenica-Discorso su due piedi”, in onda da domani, venerdì 17 ottobre, alle 19 su Sky Sport Unoalle 22.30 su Sky Sport Calcioin streaming NOW e disponibile on demand. Con le voci, tra le altre, di Vincenzo Italiano, Riccardo Orsolini, Marco Di Vaio, Giancarlo Marocchi, Matteo Marani e Luca Cordero di Montezemolo.

Bologna è una regola. Una città e la sua gente, con un respiro solo. Una squadra e il suo popolo, con la stessa anima. Sono i due volti di una stessa entità, Bologna, tenuta insieme da un senso di comunità incrollabile, che si manifesta in ogni occasione, dal dolore nel pellegrinaggio a San Luca per sostenere Sinisa Mihajlovic, alla gioia irrefrenabile scatenata dalle vittorie. In questo nuovo racconto di sport, intrecciato con la storia, la cultura, l’arte e l’umanità di una terra ricca in ogni senso, dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Giorgio Porrà ripercorre il lungo romanzo rossoblù. Dai sette scudetti conquistati – l’ultimo nel 1964 – alla Coppa Italia del 2025attraverso i volti dell’epica rossoblùAngelo Schiavio, Amedeo Biavati, Giacomo Bulgarelli, Ezio PascuttiRoberto Baggio e Giuseppe Signori fino ad arrivare all’ultimo capobranco, Riccardo Orsolini, senza dimenticare personaggi amatissimi e leggendari come il Mitico Villa e l’allenatore Fulvio Bernardini, cuore e mente della squadra Campione d’Italia nel 1964.

Vincenzo Italiano e la Coppa Italia 2025. L’ultimo successo, la Coppa Italia, con Vincenzo Italiano in panchina, è il più recente e potente segnale del Rinascimento bolognese iniziato con l’arrivo, nell’autunno del 2014, dell’imprenditore canadese di origini italiane Joey Saputo. Nonostante lo scetticismo iniziale, Italiano è riuscito a plasmare la squadra, a proporre un calcio intenso, spettacolare e riconoscibile. Ha dato vita a un gruppo che ha riacceso un entusiasmo travolgente tra i tifosi, culminato nel trionfo in Coppa Italia contro il Milan. Dice Marco Di Vaio, ex attaccante del Bologna e oggi direttore sportivo del club: “È stata l'emozione più grande della mia vita dal punto vista calcistico, forse la stessa emozione l'ho provata al mio primo gol in A”. L’obiettivo adesso, spiega Vincenzo Italiano, “è salvaguardare quello che abbiamo creato, questa empatia, questo rapporto, questo grande spirito. La nostra vittoria sarà quella di portare avanti questo spirito”.

Dalla, Benni e Pasolini. Il Bologna non sarà mai solo una squadra di calcio. È e sarà sempre un simbolo di creatività, sentimento e identità, capace di unire artisti di diverse generazioni sotto un unico cielo rossoblù. Tra questi, tre stelle intramontabili ricorrono in questo fiume di ricordi: Lucio Dalla, Pier Paolo Pasolini e Stefano Benni. Dalla era il volto e la voce di Bologna, aveva una venerazione per Roberto Baggio e una passione viscerale e poetica per la squadra, un sentimento portato avanti anche dopo la sua morte grazie ai suoi amici, che anno dopo anno gli rinnovano l'abbonamento allo stadio. Pasolini era ossessionato dal celebre doppio passo di Biavati mentre l’idolo di Benni era Pascutti. E se per Pasolini inseguire il pallone era come inseguire la felicità, Benni aveva trasformato la sua esperienza calcistica in stile narrativo. A Bologna il tifo è identità, memoria, eredità. È la voce di una città che non smette di credere nella bellezza del gioco e per la quale ogni partita è un atto d’amore. Una città dove il calcio è un racconto di vita, arte e appartenenza.

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di Napoli Magazine

16/10/2025 - 15:29

Giorgio Porrà racconta Bologna, terra di fuoriclasse, visionari e anarchici di talento. È dedicata a Bologna e al Bologna la nuova puntata de “L’Uomo della Domenica-Discorso su due piedi”, in onda da domani, venerdì 17 ottobre, alle 19 su Sky Sport Unoalle 22.30 su Sky Sport Calcioin streaming NOW e disponibile on demand. Con le voci, tra le altre, di Vincenzo Italiano, Riccardo Orsolini, Marco Di Vaio, Giancarlo Marocchi, Matteo Marani e Luca Cordero di Montezemolo.

Bologna è una regola. Una città e la sua gente, con un respiro solo. Una squadra e il suo popolo, con la stessa anima. Sono i due volti di una stessa entità, Bologna, tenuta insieme da un senso di comunità incrollabile, che si manifesta in ogni occasione, dal dolore nel pellegrinaggio a San Luca per sostenere Sinisa Mihajlovic, alla gioia irrefrenabile scatenata dalle vittorie. In questo nuovo racconto di sport, intrecciato con la storia, la cultura, l’arte e l’umanità di una terra ricca in ogni senso, dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Giorgio Porrà ripercorre il lungo romanzo rossoblù. Dai sette scudetti conquistati – l’ultimo nel 1964 – alla Coppa Italia del 2025attraverso i volti dell’epica rossoblùAngelo Schiavio, Amedeo Biavati, Giacomo Bulgarelli, Ezio PascuttiRoberto Baggio e Giuseppe Signori fino ad arrivare all’ultimo capobranco, Riccardo Orsolini, senza dimenticare personaggi amatissimi e leggendari come il Mitico Villa e l’allenatore Fulvio Bernardini, cuore e mente della squadra Campione d’Italia nel 1964.

Vincenzo Italiano e la Coppa Italia 2025. L’ultimo successo, la Coppa Italia, con Vincenzo Italiano in panchina, è il più recente e potente segnale del Rinascimento bolognese iniziato con l’arrivo, nell’autunno del 2014, dell’imprenditore canadese di origini italiane Joey Saputo. Nonostante lo scetticismo iniziale, Italiano è riuscito a plasmare la squadra, a proporre un calcio intenso, spettacolare e riconoscibile. Ha dato vita a un gruppo che ha riacceso un entusiasmo travolgente tra i tifosi, culminato nel trionfo in Coppa Italia contro il Milan. Dice Marco Di Vaio, ex attaccante del Bologna e oggi direttore sportivo del club: “È stata l'emozione più grande della mia vita dal punto vista calcistico, forse la stessa emozione l'ho provata al mio primo gol in A”. L’obiettivo adesso, spiega Vincenzo Italiano, “è salvaguardare quello che abbiamo creato, questa empatia, questo rapporto, questo grande spirito. La nostra vittoria sarà quella di portare avanti questo spirito”.

Dalla, Benni e Pasolini. Il Bologna non sarà mai solo una squadra di calcio. È e sarà sempre un simbolo di creatività, sentimento e identità, capace di unire artisti di diverse generazioni sotto un unico cielo rossoblù. Tra questi, tre stelle intramontabili ricorrono in questo fiume di ricordi: Lucio Dalla, Pier Paolo Pasolini e Stefano Benni. Dalla era il volto e la voce di Bologna, aveva una venerazione per Roberto Baggio e una passione viscerale e poetica per la squadra, un sentimento portato avanti anche dopo la sua morte grazie ai suoi amici, che anno dopo anno gli rinnovano l'abbonamento allo stadio. Pasolini era ossessionato dal celebre doppio passo di Biavati mentre l’idolo di Benni era Pascutti. E se per Pasolini inseguire il pallone era come inseguire la felicità, Benni aveva trasformato la sua esperienza calcistica in stile narrativo. A Bologna il tifo è identità, memoria, eredità. È la voce di una città che non smette di credere nella bellezza del gioco e per la quale ogni partita è un atto d’amore. Una città dove il calcio è un racconto di vita, arte e appartenenza.