Sul canale Instagram di TacaLaMarca, e` intervenuto Marco Rossi, allenatore della nazionale ungherese, protagonista del prossimo Europeo.
Nations League - “La Nations League è stata una grande soddisfazione, visto che nelle qualificazioni per gli Europei abbiamo giocato contro la Bulgaria, avversario insidioso ma abbordabile e con l’Islanda, che sulla carta poteva sembrare superiore ma in fase calante. Il nostro girone di Nations League era davvero di spessore ed abbiamo dimostrato il nostro valore. Visto la grande tradizione calcistica dell’Ungheria bisogna continuare il percorso di crescita, cercando di entrare tra le prime 25 del Ranking Fifa".
Europei, girone di ferro - “Se fossi nei tecnici del nostro girone al prossimo Europeo sicuramente penserei che bisogna ottenere i tre punti con l’Ungheria che può apparire l’anello debole del girone. Dico a me stesso e dirò ai miei ragazzi che è una grande occasione per la nostra carriera e per il nostro futuro affrontare avversari così forti e dobbiamo dimostrare di meritare un palcoscenico di tale importanza’".
Spezia - “Seguo la Serie A e lo Spezia, dove sono stato il primo anno dell’era Volpi, riuscimmo ad ottenere una promozione in C2 con il ripescaggio a suon di risultati. Lo Spezia rappresenta il mio cruccio visto che non ho continuato a lavorare con loro a causa di alcune incomprensioni. Sono contento di vedere lo Spezia in A, stanno facendo molto bene ed hanno ottime possibilità e Vincenzo Italiano è un tecnico emergente".
De Zerbi e i nuovi tecnici - “De Zerbi sta dimostrando il suo valore da diversi anni, noto in generale una tendenza dei giovani tecnici ad aprirsi, uniformandosi alle nuovi correnti di pensiero anche se nel calcio non si inventa nulla".
Rispetto - “Tantissimi ungheresi sono innamorati dell’Italia e del campionato italiano, difatti quando vi era la possibilità molti di loro venivano nel nostro Paese per guardare le partite della nostra Serie A. Mi auguro di continuare a lungo il mio percorso, ma quando me ne andrò sicuramente penserò al rispetto che sin dal primo giorno hanno avuto nei miei riguardi ancora prima di essere il selezionatore della nazionale. Rispetto sia per l’uomo che per il professionista e per certi versi provo una punta di rammarico visto che in Italia non ho riscontrato le stesse sensazioni".
La scintilla - “Già all’età di 25-26 anni quando ero al Brescia avevo capito che il mio futuro sarebbe stato su una panchina. Cercavo di apprendere tutti gli aspetti tecnico-tattico che poi riportavo sugli appunti".
Mihajlovic e Mancini - “Non mi sarei immaginato che tra i miei ex compagni Sinisa Mihajlovic sarebbe diventato un allenatore, visto che era un giocatore estroso e per certi versi mezzo “pazzo”, nelle vesti di allenatore è rimasto lo stesso, una persona genuina e schietta, oltre che parliamo davvero di un ottimo tecnico. Mi aspettavo invece che Mancini sarebbe diventato un tecnico, visto che già in campo era un allenatore che impartiva direttive".
La partita - “Mi ha dato una grande soddisfazione la vittoria con la Turchia in trasferta della Nations League, abbiamo giocato 60 minuti di grande calcio".
Marco Rossi, calciatore - “Da calciatore credo di aver ottenuto il massimo visto che ero un giocatore normale. Sono arrivato a vestire la maglia della Sampdoria, il primo anno avevamo una compagine fortissima. Ho sempre lavorato cercando di migliorarmi e questo l’ho poi riportato anche nella mia esperienza da tecnico".
Kalmar - “È un classe ‘95, nel 2012/13 ha vinto il titolo con il Gyor. Poi è entrato nella famiglia Red Bull, l’ho voluto in Slovacchia e nella sua carriera ha continuato a crescere, migliorando anno dopo anno. È un giocatore box to box, che si trova bene dietro le punte, possiede qualità balistiche importanti. Inoltre è uno che lotta in campo, lo reputo un centrocampista completo".
Dominik Szoboszlai - “Non so nei dettagli come è andata l’operazione, Dominik Szoboszlai avrà preso la sua decisione insieme alla sua famiglia, sicuramente è rimasto nell’ambito della Red Bull, andando in un club che propone gli stessi principi di gioco ma in un campionato che presenta un’intensità diversa. Non ho visto un giovane di pari valore, tra due anni con tutto il rispetto per il Lipsia, credo che possa puntare veramente ai primi dieci club d’Europa. A Marzo 2019 lo convocai quando aveva 18 anni, mi impressionò immediatamente per la sua personalità e per il suo modo di calciare, in tal senso solo due giocatori ho visto tirare in quel modo mi riferisco a Mihajlovic ed Hagi".
Il primo approccio con l’Ungheria- “È stato abbastanza fortuito il collegamento con l’Ungheria, andai a visitare un amico in Germania visto il mio passato all’Eintracht, e da lì ho conosciuto il direttore dell’Honved Cordella".
Esperienza Honved - “Il mio primo anno con l’Honved è stato positivo visto che siamo arrivati al terzo posto poi c’è stata la vittoria del campionato, che è stata un mezzo miracolo, considerato che avevamo uno dei budget più bassi della LegaW".
Finale playoff con l’Islanda - “Stavamo facendo la partita, purtroppo c’è stato un infortunio di Gulacsi, un qualcosa di imprevedibile, che ha causato il nostro vantaggio. Ero positivo e convinto che avremmo ribaltata la sfida".
Gli allenatori che hanno influito - “Gli allenatori si costruiscono in base alle esperienze vissute e allo studio svolto. Personalmente nella mia formazione hanno influito Bielsa che ho avuto come tecnico per pochi mesi nell’America in Messico, c’è stato qualche fraintendimento iniziale, ma per lui nutro una stima enorme. Sta facendo molto bene in Premier. Con Lucescu ho avuto un ottimo rapporto, il primo anno vincemmo il campionato davanti al Pescara di Galeone. Mi ricordo che il nostro apporto fu determinante per il suo relazionarsi con la squadra, visto che era alla sua prima esperienza in Italia".
di Napoli Magazine
22/02/2021 - 10:31
Sul canale Instagram di TacaLaMarca, e` intervenuto Marco Rossi, allenatore della nazionale ungherese, protagonista del prossimo Europeo.
Nations League - “La Nations League è stata una grande soddisfazione, visto che nelle qualificazioni per gli Europei abbiamo giocato contro la Bulgaria, avversario insidioso ma abbordabile e con l’Islanda, che sulla carta poteva sembrare superiore ma in fase calante. Il nostro girone di Nations League era davvero di spessore ed abbiamo dimostrato il nostro valore. Visto la grande tradizione calcistica dell’Ungheria bisogna continuare il percorso di crescita, cercando di entrare tra le prime 25 del Ranking Fifa".
Europei, girone di ferro - “Se fossi nei tecnici del nostro girone al prossimo Europeo sicuramente penserei che bisogna ottenere i tre punti con l’Ungheria che può apparire l’anello debole del girone. Dico a me stesso e dirò ai miei ragazzi che è una grande occasione per la nostra carriera e per il nostro futuro affrontare avversari così forti e dobbiamo dimostrare di meritare un palcoscenico di tale importanza’".
Spezia - “Seguo la Serie A e lo Spezia, dove sono stato il primo anno dell’era Volpi, riuscimmo ad ottenere una promozione in C2 con il ripescaggio a suon di risultati. Lo Spezia rappresenta il mio cruccio visto che non ho continuato a lavorare con loro a causa di alcune incomprensioni. Sono contento di vedere lo Spezia in A, stanno facendo molto bene ed hanno ottime possibilità e Vincenzo Italiano è un tecnico emergente".
De Zerbi e i nuovi tecnici - “De Zerbi sta dimostrando il suo valore da diversi anni, noto in generale una tendenza dei giovani tecnici ad aprirsi, uniformandosi alle nuovi correnti di pensiero anche se nel calcio non si inventa nulla".
Rispetto - “Tantissimi ungheresi sono innamorati dell’Italia e del campionato italiano, difatti quando vi era la possibilità molti di loro venivano nel nostro Paese per guardare le partite della nostra Serie A. Mi auguro di continuare a lungo il mio percorso, ma quando me ne andrò sicuramente penserò al rispetto che sin dal primo giorno hanno avuto nei miei riguardi ancora prima di essere il selezionatore della nazionale. Rispetto sia per l’uomo che per il professionista e per certi versi provo una punta di rammarico visto che in Italia non ho riscontrato le stesse sensazioni".
La scintilla - “Già all’età di 25-26 anni quando ero al Brescia avevo capito che il mio futuro sarebbe stato su una panchina. Cercavo di apprendere tutti gli aspetti tecnico-tattico che poi riportavo sugli appunti".
Mihajlovic e Mancini - “Non mi sarei immaginato che tra i miei ex compagni Sinisa Mihajlovic sarebbe diventato un allenatore, visto che era un giocatore estroso e per certi versi mezzo “pazzo”, nelle vesti di allenatore è rimasto lo stesso, una persona genuina e schietta, oltre che parliamo davvero di un ottimo tecnico. Mi aspettavo invece che Mancini sarebbe diventato un tecnico, visto che già in campo era un allenatore che impartiva direttive".
La partita - “Mi ha dato una grande soddisfazione la vittoria con la Turchia in trasferta della Nations League, abbiamo giocato 60 minuti di grande calcio".
Marco Rossi, calciatore - “Da calciatore credo di aver ottenuto il massimo visto che ero un giocatore normale. Sono arrivato a vestire la maglia della Sampdoria, il primo anno avevamo una compagine fortissima. Ho sempre lavorato cercando di migliorarmi e questo l’ho poi riportato anche nella mia esperienza da tecnico".
Kalmar - “È un classe ‘95, nel 2012/13 ha vinto il titolo con il Gyor. Poi è entrato nella famiglia Red Bull, l’ho voluto in Slovacchia e nella sua carriera ha continuato a crescere, migliorando anno dopo anno. È un giocatore box to box, che si trova bene dietro le punte, possiede qualità balistiche importanti. Inoltre è uno che lotta in campo, lo reputo un centrocampista completo".
Dominik Szoboszlai - “Non so nei dettagli come è andata l’operazione, Dominik Szoboszlai avrà preso la sua decisione insieme alla sua famiglia, sicuramente è rimasto nell’ambito della Red Bull, andando in un club che propone gli stessi principi di gioco ma in un campionato che presenta un’intensità diversa. Non ho visto un giovane di pari valore, tra due anni con tutto il rispetto per il Lipsia, credo che possa puntare veramente ai primi dieci club d’Europa. A Marzo 2019 lo convocai quando aveva 18 anni, mi impressionò immediatamente per la sua personalità e per il suo modo di calciare, in tal senso solo due giocatori ho visto tirare in quel modo mi riferisco a Mihajlovic ed Hagi".
Il primo approccio con l’Ungheria- “È stato abbastanza fortuito il collegamento con l’Ungheria, andai a visitare un amico in Germania visto il mio passato all’Eintracht, e da lì ho conosciuto il direttore dell’Honved Cordella".
Esperienza Honved - “Il mio primo anno con l’Honved è stato positivo visto che siamo arrivati al terzo posto poi c’è stata la vittoria del campionato, che è stata un mezzo miracolo, considerato che avevamo uno dei budget più bassi della LegaW".
Finale playoff con l’Islanda - “Stavamo facendo la partita, purtroppo c’è stato un infortunio di Gulacsi, un qualcosa di imprevedibile, che ha causato il nostro vantaggio. Ero positivo e convinto che avremmo ribaltata la sfida".
Gli allenatori che hanno influito - “Gli allenatori si costruiscono in base alle esperienze vissute e allo studio svolto. Personalmente nella mia formazione hanno influito Bielsa che ho avuto come tecnico per pochi mesi nell’America in Messico, c’è stato qualche fraintendimento iniziale, ma per lui nutro una stima enorme. Sta facendo molto bene in Premier. Con Lucescu ho avuto un ottimo rapporto, il primo anno vincemmo il campionato davanti al Pescara di Galeone. Mi ricordo che il nostro apporto fu determinante per il suo relazionarsi con la squadra, visto che era alla sua prima esperienza in Italia".