Arriva al cinema per la prima volta a Napoli “Portuali” di Perla Sardella, il documentario che racconta l’attività e le battaglie dei lavoratori del porto di Genova raccolti sotto la sigla autonoma C.A.L.P. (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali), la loro ricerca di un sindacato più attento alle istanze del presente e gli scioperi contro “le navi delle armi”. Il film sarà in sala domenica 23 marzo alle 19 al Cinema l’Asilo (Ex Asilo Filangieri di Napoli, Vico Giuseppe Maffei 4): presente in sala la regista per incontrare il pubblico.
Il documentario, dopo l’anteprima mondiale al 65° Festival dei Popoli, è ora in tour nelle sale e non solo - distribuito in Italia da OpenDDB, prodotto da Berenice Film con il sostegno di Rosa-Luxemburg-Stiftung Brussels Office e Stiftung Menschenwürde und arbeitswelt, in collaborazione con AAMOD Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
I camalli si riuniscono in assemblea per discutere sulle difficoltà nel rapportarsi con il sindacato, per denunciare il passaggio delle navi che trasportano armamenti ed esplosivi destinati ai teatri di guerra, per ragionare sulla necessità di fare rete e includere un approccio intersezionale nel loro agire politico. Il documentario racconta le giornate dei lavoratori portuali e il mondo sindacale dall’interno, in uno spaccato delle attività del C.A.L.P., Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, tra il 2019 e il 2023. Gli scioperi contro la “nave delle armi” hanno portato il collettivo a chiedersi che forma possa avere un sindacato più attento alle istanze del presente, dalle richieste di maggiori diritti e sicurezza sul posto di lavoro alla vicinanza a tematiche di genere, ambientali, sociali, nella necessità di convergenza e unione delle domande sociali. Dall’antimilitarismo al dialogo con gli altri portuali del Mediterraneo, il documentario racconta il sogno di dare forma a un mondo diverso, e il prezzo che questa ricerca comporta. Tra le immagini passano costantemente i primi piani in assemblee, la ritualità della vita in comune e riprese d’archivio, elementi che rimettono al centro il lavoro e il conflitto come primo motore di cambiamento nella Storia.
“Portuali è un film nato dalla volontà di esporsi all’irriducibile flagranza della lotta - racconta la regista Perla Sardella - innescando un corpo a corpo con la realtà dove il cinema rinunciasse a strategie affrettate. Trovandomi a confronto con un gruppo interamente maschile, ne ho offerto un ritratto da una prospettiva inattesa, quella della parola, che qui è materia, ritmo, motore di un’azione volta al cambiamento”.
Perla Sardella (Jesi, 1991) vive e lavora a Genova, dove fa anche l’insegnante di scuola superiore. Lavora con immagini fisse e in movimento, e con diversi formati che comprendono il documentario, la fotografia, l’audio e le video-installazioni. I suoi lavori si muovono a cavallo tra sperimentazione e osservazione. Tra i suoi lavori: Please Rewind (2017), Prendere la parola (2019), Le grand viveur (2020), Le Ersilie (2022), Prima Persona Plurale (2023).
di Napoli Magazine
18/03/2025 - 14:18
Arriva al cinema per la prima volta a Napoli “Portuali” di Perla Sardella, il documentario che racconta l’attività e le battaglie dei lavoratori del porto di Genova raccolti sotto la sigla autonoma C.A.L.P. (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali), la loro ricerca di un sindacato più attento alle istanze del presente e gli scioperi contro “le navi delle armi”. Il film sarà in sala domenica 23 marzo alle 19 al Cinema l’Asilo (Ex Asilo Filangieri di Napoli, Vico Giuseppe Maffei 4): presente in sala la regista per incontrare il pubblico.
Il documentario, dopo l’anteprima mondiale al 65° Festival dei Popoli, è ora in tour nelle sale e non solo - distribuito in Italia da OpenDDB, prodotto da Berenice Film con il sostegno di Rosa-Luxemburg-Stiftung Brussels Office e Stiftung Menschenwürde und arbeitswelt, in collaborazione con AAMOD Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
I camalli si riuniscono in assemblea per discutere sulle difficoltà nel rapportarsi con il sindacato, per denunciare il passaggio delle navi che trasportano armamenti ed esplosivi destinati ai teatri di guerra, per ragionare sulla necessità di fare rete e includere un approccio intersezionale nel loro agire politico. Il documentario racconta le giornate dei lavoratori portuali e il mondo sindacale dall’interno, in uno spaccato delle attività del C.A.L.P., Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, tra il 2019 e il 2023. Gli scioperi contro la “nave delle armi” hanno portato il collettivo a chiedersi che forma possa avere un sindacato più attento alle istanze del presente, dalle richieste di maggiori diritti e sicurezza sul posto di lavoro alla vicinanza a tematiche di genere, ambientali, sociali, nella necessità di convergenza e unione delle domande sociali. Dall’antimilitarismo al dialogo con gli altri portuali del Mediterraneo, il documentario racconta il sogno di dare forma a un mondo diverso, e il prezzo che questa ricerca comporta. Tra le immagini passano costantemente i primi piani in assemblee, la ritualità della vita in comune e riprese d’archivio, elementi che rimettono al centro il lavoro e il conflitto come primo motore di cambiamento nella Storia.
“Portuali è un film nato dalla volontà di esporsi all’irriducibile flagranza della lotta - racconta la regista Perla Sardella - innescando un corpo a corpo con la realtà dove il cinema rinunciasse a strategie affrettate. Trovandomi a confronto con un gruppo interamente maschile, ne ho offerto un ritratto da una prospettiva inattesa, quella della parola, che qui è materia, ritmo, motore di un’azione volta al cambiamento”.
Perla Sardella (Jesi, 1991) vive e lavora a Genova, dove fa anche l’insegnante di scuola superiore. Lavora con immagini fisse e in movimento, e con diversi formati che comprendono il documentario, la fotografia, l’audio e le video-installazioni. I suoi lavori si muovono a cavallo tra sperimentazione e osservazione. Tra i suoi lavori: Please Rewind (2017), Prendere la parola (2019), Le grand viveur (2020), Le Ersilie (2022), Prima Persona Plurale (2023).