Martedì 22 aprile alle ore 21.00 il Cinema Filangieri Multisala (Via Gaetano Filangieri 43, Napoli) ospiterà l'anteprima del film Arsa (2024) diretto dal duo Masbedo, accompagnata da un momento di conversazione tra i registi, gli attori Lino Musella e Gala Zohar Martinucci e i critici e curatori d'arte Arianna Rosica e Gianluca Riccio. L'evento è in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli, Scuola di Cinema dell'Audiovisivo e dell'Osservatorio Art In Move.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il lungometraggio è stato prodotto da Eolo Film Productions, in collaborazione con Alciòn e Rai Cinema, con la promozione e la distribuzione di Fandango, ed uscirà nelle sale il 24 aprile 2025. È il secondo lungometraggio diretto dal duo artistico, formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni. ARSA, la cui sceneggiatura è stata realizzata dallo scrittore italiano Giorgio Vasta in collaborazione con Masbedo, vede il debutto sul grande schermo di Gala Zohar Martinucci (2004), nei panni della protagonista, Arsa. Arsa vive nel lutto del padre (Lino Musella, 1980), artista costretto dalle vicissitudini della realtà e da un cinico datore di lavoro (Tommaso Ragno, 1967) a creare statue "belle per finta", piegandosi alle necessità del consumismo. La ragazza, ereditando il suo sguardo sul mondo, crea piccole sculture nel suo laboratorio-silos con i tanti reperti di archeoplastica che raccoglie sulla costa. Finché un giorno non sbarca sull'isola Andrea (Jacopo Olmo Antinori, 1997), e sconvolge il suo mondo.
SINOSSI
Il film esplora il tema del lutto e della perdita attraverso un confronto tra due giovani, Arsa e Andrea. Arsa ha integrato la figura paterna nel suo mondo interiore, elaborando il lutto attraverso il suo rapporto con l’immaginazione e la creatività. Andrea, invece, non ha ancora affrontat o il dolore della perdita, e la sua presenza sull’isola rompe l’equilibrio di Arsa, costringendola a confrontarsi con nuove emozioni e pulsioni. Distanti nel sentire, si incontrano nel mare, intenti a nuo tare verso una statua antica precedentemente scopert a da Arsa. Metafora della figura paterna, la statua è un segno tangibile di un legame lontano e irraggiungibile. “Arsa” è anche una riflessione critica sulla società contemporanea e sul consumismo. Arsa vive gli antipodi della società, recuperando gli sca rti che il mare restituisce alla terra trasformandoli in qualcosa di nuovo e significativo. Questo atto di recupero e trasformazione è per noi un gesto di resistenza, un modo per indagare la vita in uno s pazio e tempo altro, nell’imperfetto e nel dimentica to. Ogni scelta di regia, di immagine, di direzione degli attori, è stata fatta tenendo a mente il limite sottile tra sogno e realtà, il suo mondo è la soglia. Arsa resta, alla fine, sospesa. Questa scelta porta con sé un’azione forte: il desiderio di res tare al di là di ogni forza oppositiva. Arsa crea, produce una nuova realtà; partendo dallo scarto, dal rifiuto, la sua arte sublima la fatica e il dolore.
di Napoli Magazine
15/04/2025 - 22:49
Martedì 22 aprile alle ore 21.00 il Cinema Filangieri Multisala (Via Gaetano Filangieri 43, Napoli) ospiterà l'anteprima del film Arsa (2024) diretto dal duo Masbedo, accompagnata da un momento di conversazione tra i registi, gli attori Lino Musella e Gala Zohar Martinucci e i critici e curatori d'arte Arianna Rosica e Gianluca Riccio. L'evento è in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli, Scuola di Cinema dell'Audiovisivo e dell'Osservatorio Art In Move.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il lungometraggio è stato prodotto da Eolo Film Productions, in collaborazione con Alciòn e Rai Cinema, con la promozione e la distribuzione di Fandango, ed uscirà nelle sale il 24 aprile 2025. È il secondo lungometraggio diretto dal duo artistico, formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni. ARSA, la cui sceneggiatura è stata realizzata dallo scrittore italiano Giorgio Vasta in collaborazione con Masbedo, vede il debutto sul grande schermo di Gala Zohar Martinucci (2004), nei panni della protagonista, Arsa. Arsa vive nel lutto del padre (Lino Musella, 1980), artista costretto dalle vicissitudini della realtà e da un cinico datore di lavoro (Tommaso Ragno, 1967) a creare statue "belle per finta", piegandosi alle necessità del consumismo. La ragazza, ereditando il suo sguardo sul mondo, crea piccole sculture nel suo laboratorio-silos con i tanti reperti di archeoplastica che raccoglie sulla costa. Finché un giorno non sbarca sull'isola Andrea (Jacopo Olmo Antinori, 1997), e sconvolge il suo mondo.
SINOSSI
Il film esplora il tema del lutto e della perdita attraverso un confronto tra due giovani, Arsa e Andrea. Arsa ha integrato la figura paterna nel suo mondo interiore, elaborando il lutto attraverso il suo rapporto con l’immaginazione e la creatività. Andrea, invece, non ha ancora affrontat o il dolore della perdita, e la sua presenza sull’isola rompe l’equilibrio di Arsa, costringendola a confrontarsi con nuove emozioni e pulsioni. Distanti nel sentire, si incontrano nel mare, intenti a nuo tare verso una statua antica precedentemente scopert a da Arsa. Metafora della figura paterna, la statua è un segno tangibile di un legame lontano e irraggiungibile. “Arsa” è anche una riflessione critica sulla società contemporanea e sul consumismo. Arsa vive gli antipodi della società, recuperando gli sca rti che il mare restituisce alla terra trasformandoli in qualcosa di nuovo e significativo. Questo atto di recupero e trasformazione è per noi un gesto di resistenza, un modo per indagare la vita in uno s pazio e tempo altro, nell’imperfetto e nel dimentica to. Ogni scelta di regia, di immagine, di direzione degli attori, è stata fatta tenendo a mente il limite sottile tra sogno e realtà, il suo mondo è la soglia. Arsa resta, alla fine, sospesa. Questa scelta porta con sé un’azione forte: il desiderio di res tare al di là di ogni forza oppositiva. Arsa crea, produce una nuova realtà; partendo dallo scarto, dal rifiuto, la sua arte sublima la fatica e il dolore.