A Stile TV, nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra”, è intervenuto Alessandro Ciullini, ex preparatore atletico under 20 e 21 della Nazionale e attualmente al Vicenza: “I giovani arrivano in Nazionale Under 20 e 21 ed hanno buonissimi risultati, ma quando poi devono fare il passo e competere con le altre Nazionali, ci rendiamo conto di quanto questi avversari abbiano calciatori già titolari nei rispettivi club! Perché oltre alla qualità, la continuità è fondamentale. Facciamo però sempre gli stessi discorsi quando arriva un fallimento della Nazionale italiana, ma la verità è che i giovani hanno bisogno di tempo per diventare bravi, di fenomeni ne nascono pochissimi. Le primavere sono farcite di stranieri e bisognerebbe chiedere ad esempio a Corvino perché non ha neanche un italiano, probabilmente perchè costano meno, ma il problema non è nato ora, è da un pò che lo diciamo. O mettiamo dei limiti di ingresso degli stranieri oppure non se ne esce anche perchè poi dicono che se il giovane italiano è bravo poi emerge e che gli stranieri sono migliori dei nostri, ma non è vero. Quando lavori nella Nazionale giovanile, pretendi che i migliori rispondano presente alla convocazione, quando lavori nel club, la chiamata della Nazionale dà un pò fastidio perchè ti toglie i migliori calciatori. La Nazionale però dovrebbe essere un premio alla carriera e i giocatori dovrebbero venire con voglia, ma pare a volte che sia un peso perchè a volte arrivano stanchi, con pochi stimoli. Credo che alla nazionale si debba rinunciare non per discussioni, ma solo se il giocatore sia infortunato ed è il medico della Nazionale che deve accertarlo, non quello del club. Rispetto Acerbi che è un ottimo professionista e non so bene come sia andata la storia, ma mi sembrano discorsi da ragazzi. De Bruyne mi sembra un ottimo professionista ed una bella persona. Può fare bene al Napoli e dare una mano al movimento calcio Italia e sarà sicuramente una pedina importante del gruppo azzurro anche in chiave Champions League”.