È il 24 novembre del 1974 quando un gruppo di ricercatori scopre – in un sito archeologico nella Depressione di Afar, in Etiopia – i resti di un ominide, identificato con il codice A.L. 288-1.
Sono numerosi i frammenti di ossa fossili ritrovati dagli studiosi e rappresentano circa il 40% dello scheletro del primo esemplare femmina di Australopithecus afarensis. La scoperta fa il giro del pianeta e quell’australopiteco diventa l’ominide più noto al mondo con il celebre soprannome di Lucy. Le note della canzone dei Beatles “Lucy in the Sky with Diamonds” risuonano alla radio del campo di spedizione proprio nel momento del ritrovamento dei resti: Lucy diventerà – per tutto il mondo – il nome dell’australopiteco.
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2024 – a partire dalle ore 10.00 – in occasione dei cinquant’anni del ritrovamento di Lucy, il Centro Musei dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” celebra l’australopiteco divenuto icona della ricerca paleoantropologica con un evento intitolato “LUCY!”.
Ad aprire i lavori della giornata federiciana dedicata al cinquantesimo anniversario del ritrovamento di Lucy sarà il professor Piergiulio Cappelletti, Direttore del Centro Musei di Scienze Naturali e Fisiche dell’ateneo napoletano. Il ritrovamento di Lucy mise in discussione le teorie del tempo sulla filogenesi umana ed ebbe un enorme impatto sull’immaginario collettivo, sollevando interrogativi sulla natura e sulla provenienza della specie umana.
La mattinata sarà introdotta dalla dottoressa Lucia Borrelli, Direttrice Tecnica del Museo di Antropologia del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università federiciana e vedrà la partecipazione del professor Pasquale Raia del Dipartimento di Scienze della Terra della “Federico II” con un intervento dal titolo “Vita da Lucy. Come mangiava, si muoveva, e cosa pensava la nostra antenata”.
La giornata si concluderà con un intervento del professor Michelangelo Iossa del Dipartimento di Scienze Formative, Psicologiche e della Comunicazione dell’Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli. Biografo dei Beatles e docente di Musicologia e di Educazione al Suono, Iossa racconterà la genesi del nome “Lucy”, derivato da un brano dei Beatles del 1967, in un intervento dal titolo “Nel nome di Lucy: i Beatles e quel disegno di Julian Lennon diventato canzone”.
Al termine della giornata/evento sarà prevista una visita al Museo di Antropologia dell’Università “Federico II”.
LUCY!
1974 / 2024: cinquant’anni nel segno di Lucy
tra scienza, divulgazione e musica
Ingresso Gratuito Fino Ad Esaurimento Posti
di Napoli Magazine
18/11/2024 - 13:06
È il 24 novembre del 1974 quando un gruppo di ricercatori scopre – in un sito archeologico nella Depressione di Afar, in Etiopia – i resti di un ominide, identificato con il codice A.L. 288-1.
Sono numerosi i frammenti di ossa fossili ritrovati dagli studiosi e rappresentano circa il 40% dello scheletro del primo esemplare femmina di Australopithecus afarensis. La scoperta fa il giro del pianeta e quell’australopiteco diventa l’ominide più noto al mondo con il celebre soprannome di Lucy. Le note della canzone dei Beatles “Lucy in the Sky with Diamonds” risuonano alla radio del campo di spedizione proprio nel momento del ritrovamento dei resti: Lucy diventerà – per tutto il mondo – il nome dell’australopiteco.
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2024 – a partire dalle ore 10.00 – in occasione dei cinquant’anni del ritrovamento di Lucy, il Centro Musei dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” celebra l’australopiteco divenuto icona della ricerca paleoantropologica con un evento intitolato “LUCY!”.
Ad aprire i lavori della giornata federiciana dedicata al cinquantesimo anniversario del ritrovamento di Lucy sarà il professor Piergiulio Cappelletti, Direttore del Centro Musei di Scienze Naturali e Fisiche dell’ateneo napoletano. Il ritrovamento di Lucy mise in discussione le teorie del tempo sulla filogenesi umana ed ebbe un enorme impatto sull’immaginario collettivo, sollevando interrogativi sulla natura e sulla provenienza della specie umana.
La mattinata sarà introdotta dalla dottoressa Lucia Borrelli, Direttrice Tecnica del Museo di Antropologia del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università federiciana e vedrà la partecipazione del professor Pasquale Raia del Dipartimento di Scienze della Terra della “Federico II” con un intervento dal titolo “Vita da Lucy. Come mangiava, si muoveva, e cosa pensava la nostra antenata”.
La giornata si concluderà con un intervento del professor Michelangelo Iossa del Dipartimento di Scienze Formative, Psicologiche e della Comunicazione dell’Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli. Biografo dei Beatles e docente di Musicologia e di Educazione al Suono, Iossa racconterà la genesi del nome “Lucy”, derivato da un brano dei Beatles del 1967, in un intervento dal titolo “Nel nome di Lucy: i Beatles e quel disegno di Julian Lennon diventato canzone”.
Al termine della giornata/evento sarà prevista una visita al Museo di Antropologia dell’Università “Federico II”.
LUCY!
1974 / 2024: cinquant’anni nel segno di Lucy
tra scienza, divulgazione e musica
Ingresso Gratuito Fino Ad Esaurimento Posti