AstraDoc prosegue con un’altra anteprima napoletana. Il prossimo appuntamento, quello di venerdì 14 marzo 2025 alle 20.30, porta sul grande schermo del Cinema Academy Astra di Napoli “L’eco dei fiori sommersi” di Rosa Maietta che presenterà il film in sala insieme alle protagoniste. Passata al Filmmaker Fest di Milano, l’opera scava nelle carte dell’Archivio di Stato di Napoli che celano vite di donne il cui richiamo dal passato giunge fino a noi come un canto di sirene.
L’archivio di Stato di Napoli, fondato nel 1808, custodisce settanta chilometri lineari di documenti dall’XI secolo d.C. agli anni Cinquanta del Novecento. Sommerse nei cunicoli dell’edificio assieme alla mole di faldoni centenari ci sono le archiviste. In un collage di materiali d’archivio e reenactment la regista affida alle archiviste il doppio compito, storico e morale, di custodire le storie e tramandare le voci di altre donne, come loro, sepolte tra le carte dei tribunali, dei processi, delle perizie e delle sentenze. Storie come quella di Linda, che incinta dell’uomo di cui si era innamorata mentre il marito era al fronte, decide di abortire per evitare la vergogna, o quella di Emma, operaia sovversiva avversata dal fascismo fino all’esilio e alla reclusione, o ancora quella di Giovannina, vittima di un fidanzato possessivo e violento. Nelle mani delle archiviste le storie sommerse rifioriscono, trattate con la stessa cura e meticolosità delle pagine su cui sono scritte, e acquistano la sacralità malinconica di una vecchia tartaruga silenziosa ma enorme che passeggia nell’Archivio di Stato.
“Un viaggio poetico fatto di suggestioni ed emozioni, che si costruisce su un intreccio di linguaggi che parte da uno sguardo documentaristico che attraversa la macchina-archivio col ritmo di un visitatore-tartaruga che scandisce il tempo dello sguardo. Dopo che il primo faldone è stato aperto, le carte svelano un racconto di voci e fantasmi, l’eco di una memoria sommersa. Scorrendo come fluido tra un tempo passato e presente, tra una pagina ingiallita e un fondale marino, il film attraversa le parole fredde e tecniche scritte da giudici e periti, tra il ‘700 e il ‘900, per incontrare e immaginare l’emozione di chi una voce non l’ha avuta, nemmeno su quei fogli: le donne.”, dalle note della regista
La produzione Ladoc ha ottenuto il sostegno del Mic e di Siae, nell’ambito del programma “per chi crea”, e il contributo di Regione Campania Film Commission con il patrocinio dell’Archivio di Stato di Napoli.
Biglietto 5 euro, ridotto 4 euro per i soci Arci. AstraDoc si svolge in sinergia con Parallelo 41 Produzioni, Coinor, Università di Napoli Federico II e con il patrocinio del Comune di Napoli. Sui social AstraDoc e Arci Movie per altri dettagli e curiosità di film e ospiti.
La regista
Rosa Maietta, classe 90, si laurea in Lettere Moderne nel 2012. Tra il 2013 e il 2016 Rosa dirige i cortometraggi Senectus Ipsa Morbus, Parusia Napoletana e Vorago, che partecipano a festival nazionali e internazionali. Lavora poi soprattutto come montatrice per documentari, tra cui Volturno di Ylenia Azzurretti, ed è assistente al montaggio di Agalma di Doriana Monaco, presentato alle Giornate degli Autori della 77a Mostra del Cinema di Venezia. Tra il 2019 e il 2020 lavora alla ricerca d’archivio e al montaggio de Gli Ultimi Giorni dell’Umanità di Ghezzi e Gagliardo, presentato alle 79a Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2024 firma il montaggio de O’ Capitone di Camilla Salvatore, ed è assistente alla regia di Vittoria di Cassigoli e Kauffman, presentato a Venezia 2024 nella sezione Orizzonti Extra. L’Eco dei Fiori Sommersi è la sua opera prima, che vince il primo premio in sviluppo nell’ambito di In Progress del Milano Film Network, e il premio di post-produzione al Bellaria Film Festival.
di Napoli Magazine
12/03/2025 - 13:43
AstraDoc prosegue con un’altra anteprima napoletana. Il prossimo appuntamento, quello di venerdì 14 marzo 2025 alle 20.30, porta sul grande schermo del Cinema Academy Astra di Napoli “L’eco dei fiori sommersi” di Rosa Maietta che presenterà il film in sala insieme alle protagoniste. Passata al Filmmaker Fest di Milano, l’opera scava nelle carte dell’Archivio di Stato di Napoli che celano vite di donne il cui richiamo dal passato giunge fino a noi come un canto di sirene.
L’archivio di Stato di Napoli, fondato nel 1808, custodisce settanta chilometri lineari di documenti dall’XI secolo d.C. agli anni Cinquanta del Novecento. Sommerse nei cunicoli dell’edificio assieme alla mole di faldoni centenari ci sono le archiviste. In un collage di materiali d’archivio e reenactment la regista affida alle archiviste il doppio compito, storico e morale, di custodire le storie e tramandare le voci di altre donne, come loro, sepolte tra le carte dei tribunali, dei processi, delle perizie e delle sentenze. Storie come quella di Linda, che incinta dell’uomo di cui si era innamorata mentre il marito era al fronte, decide di abortire per evitare la vergogna, o quella di Emma, operaia sovversiva avversata dal fascismo fino all’esilio e alla reclusione, o ancora quella di Giovannina, vittima di un fidanzato possessivo e violento. Nelle mani delle archiviste le storie sommerse rifioriscono, trattate con la stessa cura e meticolosità delle pagine su cui sono scritte, e acquistano la sacralità malinconica di una vecchia tartaruga silenziosa ma enorme che passeggia nell’Archivio di Stato.
“Un viaggio poetico fatto di suggestioni ed emozioni, che si costruisce su un intreccio di linguaggi che parte da uno sguardo documentaristico che attraversa la macchina-archivio col ritmo di un visitatore-tartaruga che scandisce il tempo dello sguardo. Dopo che il primo faldone è stato aperto, le carte svelano un racconto di voci e fantasmi, l’eco di una memoria sommersa. Scorrendo come fluido tra un tempo passato e presente, tra una pagina ingiallita e un fondale marino, il film attraversa le parole fredde e tecniche scritte da giudici e periti, tra il ‘700 e il ‘900, per incontrare e immaginare l’emozione di chi una voce non l’ha avuta, nemmeno su quei fogli: le donne.”, dalle note della regista
La produzione Ladoc ha ottenuto il sostegno del Mic e di Siae, nell’ambito del programma “per chi crea”, e il contributo di Regione Campania Film Commission con il patrocinio dell’Archivio di Stato di Napoli.
Biglietto 5 euro, ridotto 4 euro per i soci Arci. AstraDoc si svolge in sinergia con Parallelo 41 Produzioni, Coinor, Università di Napoli Federico II e con il patrocinio del Comune di Napoli. Sui social AstraDoc e Arci Movie per altri dettagli e curiosità di film e ospiti.
La regista
Rosa Maietta, classe 90, si laurea in Lettere Moderne nel 2012. Tra il 2013 e il 2016 Rosa dirige i cortometraggi Senectus Ipsa Morbus, Parusia Napoletana e Vorago, che partecipano a festival nazionali e internazionali. Lavora poi soprattutto come montatrice per documentari, tra cui Volturno di Ylenia Azzurretti, ed è assistente al montaggio di Agalma di Doriana Monaco, presentato alle Giornate degli Autori della 77a Mostra del Cinema di Venezia. Tra il 2019 e il 2020 lavora alla ricerca d’archivio e al montaggio de Gli Ultimi Giorni dell’Umanità di Ghezzi e Gagliardo, presentato alle 79a Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2024 firma il montaggio de O’ Capitone di Camilla Salvatore, ed è assistente alla regia di Vittoria di Cassigoli e Kauffman, presentato a Venezia 2024 nella sezione Orizzonti Extra. L’Eco dei Fiori Sommersi è la sua opera prima, che vince il primo premio in sviluppo nell’ambito di In Progress del Milano Film Network, e il premio di post-produzione al Bellaria Film Festival.