Sabato 11 gennaio 2025, alle ore 11.30, presso Sala Assoli (Vico Lungo Teatro Nuovo, 110, Napoli), si apre il primo appuntamento del nuovo anno de Il Sabato della Fotografia, rassegna sul linguaggio fotografico a cura di Pino Miraglia, dedicato alla sezione Ricognizioni. Protagonista sarà Sophie-Anne Herin, artista valdostana, che condividerà il suo percorso creativo e il progetto fotografico Entre chien et loup. Già esposto al Castello Gamba di Chatillon, questo lavoro esplora l’intervallo sfuggente del crepuscolo valdostano, portando lo spettatore in un mondo di contrasti, sospeso tra luce e ombra. L’incontro è gratuito e aperto a tutti, un’opportunità preziosa per avvicinarsi alla fotografia contemporanea.
Con un approccio che unisce sensibilità e ricerca, Herin racconta attraverso immagini rarefatte e poetiche la bellezza e la malinconia dell’Envers, un versante valdostano caratterizzato dalla scarsità di luce invernale. “La penombra è parte della mia memoria visiva – spiega l’artista – uno spazio in cui il confine tra visibile e invisibile si dissolve, permettendomi di catturare l’essenza delle cose”. Come osserva la curatrice Olga Gambari, Entre chien et loup non è solo una mostra ma un viaggio iniziatico, che invita il pubblico a perdersi in un tempo sospeso e fuori dal quotidiano.
Il programma di gennaio proseguirà con due appuntamenti di grande interesse. Sabato 18 gennaio, il fotoreporter Uliano Lucas, insieme a Manuela Fugenzi, ci guiderà attraverso le immagini che raccontano la società operaia e i fenomeni migratori dell’Italia degli anni ’70. Sabato 25 gennaio, invece, Patrizio Esposito dialogherà con Fatima Mahfoud, rappresentante del Fronte Polisario in Italia, per approfondire il tema del popolo Sahrawi attraverso fotografie e testimonianze.
Sophie-Anne Herin, originaria della Valle d’Aosta, si laurea al DAMS di Bologna e prosegue la sua formazione allo IED di Torino, dove sviluppa un linguaggio fotografico personale e introspettivo. Dal 2008, il suo percorso artistico si snoda tra mostre, performance e collaborazioni interdisciplinari in Italia e all’estero. Tra i lavori più significativi figurano Viaggio Nudo (Shanghai), I luoghi malinconici del dentro: DCA (Torino) e Malemort (Garda), un progetto dedicato alla denuncia della violenza di genere. Recentemente, ha esplorato temi legati alla memoria e al territorio, proponendo installazioni e narrazioni visive che fondono ricerca e intimità.
di Napoli Magazine
09/01/2025 - 08:18
Sabato 11 gennaio 2025, alle ore 11.30, presso Sala Assoli (Vico Lungo Teatro Nuovo, 110, Napoli), si apre il primo appuntamento del nuovo anno de Il Sabato della Fotografia, rassegna sul linguaggio fotografico a cura di Pino Miraglia, dedicato alla sezione Ricognizioni. Protagonista sarà Sophie-Anne Herin, artista valdostana, che condividerà il suo percorso creativo e il progetto fotografico Entre chien et loup. Già esposto al Castello Gamba di Chatillon, questo lavoro esplora l’intervallo sfuggente del crepuscolo valdostano, portando lo spettatore in un mondo di contrasti, sospeso tra luce e ombra. L’incontro è gratuito e aperto a tutti, un’opportunità preziosa per avvicinarsi alla fotografia contemporanea.
Con un approccio che unisce sensibilità e ricerca, Herin racconta attraverso immagini rarefatte e poetiche la bellezza e la malinconia dell’Envers, un versante valdostano caratterizzato dalla scarsità di luce invernale. “La penombra è parte della mia memoria visiva – spiega l’artista – uno spazio in cui il confine tra visibile e invisibile si dissolve, permettendomi di catturare l’essenza delle cose”. Come osserva la curatrice Olga Gambari, Entre chien et loup non è solo una mostra ma un viaggio iniziatico, che invita il pubblico a perdersi in un tempo sospeso e fuori dal quotidiano.
Il programma di gennaio proseguirà con due appuntamenti di grande interesse. Sabato 18 gennaio, il fotoreporter Uliano Lucas, insieme a Manuela Fugenzi, ci guiderà attraverso le immagini che raccontano la società operaia e i fenomeni migratori dell’Italia degli anni ’70. Sabato 25 gennaio, invece, Patrizio Esposito dialogherà con Fatima Mahfoud, rappresentante del Fronte Polisario in Italia, per approfondire il tema del popolo Sahrawi attraverso fotografie e testimonianze.
Sophie-Anne Herin, originaria della Valle d’Aosta, si laurea al DAMS di Bologna e prosegue la sua formazione allo IED di Torino, dove sviluppa un linguaggio fotografico personale e introspettivo. Dal 2008, il suo percorso artistico si snoda tra mostre, performance e collaborazioni interdisciplinari in Italia e all’estero. Tra i lavori più significativi figurano Viaggio Nudo (Shanghai), I luoghi malinconici del dentro: DCA (Torino) e Malemort (Garda), un progetto dedicato alla denuncia della violenza di genere. Recentemente, ha esplorato temi legati alla memoria e al territorio, proponendo installazioni e narrazioni visive che fondono ricerca e intimità.