Peppe Lanzetta è il provocatorio, ambiguo cardinale Tesorone del film Parthenope di Paolo Sorrentino. Ed è uno degli scrittori e attori che meglio hanno incarnato negli ultimi decenni l’anima di Napoli e le sue contraddizioni.
Da Hde Martucci lo incontrano lunedì 2 dicembre alle 19 alcuni degli autori dell’antologia “Napoli stanca” curata da Mirella Armiero.
Un libro collettivo per rifiutare stereotipi e semplificazioni nel racconto della città.
Una conversazione fuori dagli schemi con Mirella Armiero, Diego Lama, Athos Zontini, Angelo Petrella, Fuani Marino, Enza Alfano, Benedetta Palmieri, Eduardo Savarese, Davide D’Urso che prenderà l’avvio dall’ironica invettiva di Greta Cool, altro personaggio del film di Sorrentino, che urla ai napoletani: “Siete un popolo di disgraziati. E vi vantate di esserlo, non ce la farete mai... cari orrendi napoletani io me ne torno al Nord, dove regna il bel silenzio, dal momento che io non sono più napoletana, da molti anni. Io mi sono salvata, ma voi no. Voi siete morti”.
Imperdibile per chi continua a scegliere questa città.
Nell'occasione si presenterà in anteprima il nuovo libro di Peppe Lanzetta, in uscita il 2 dicembre per De Nigris editore: "Era l'America".
Era l’America di Peppe Lanzetta
Quella di Peppe Lanzetta è un’America che non c’è più. L’America dei grandi scrittori, delle star hollywoodiane, delle band che riempivano le sale e le vite dei giovani. Con uno stile crudo, diretto, provocatorio, che richiama Hemingway e Bukowski, il minimalismo e il realismo sporco, Peppe Lanzetta, in questi undici racconti inediti, non si preoccupa del politically correct, delle apparenze, di una visione conciliante o conciliatoria della realtà. Tutt’altro. La sua è una concezione radicale della vita e delle relazioni umane, dove non c’è spazio per sconti, omissioni o mezze verità.
Un presente amaro, triste, solitario y final come direbbe Osvaldo Soriano, reso ancor più doloroso dal nostalgico confronto con un passato mitico, al quale Lanzetta si aggrappa con la forza dei ricordi, di una vita vissuta sempre al limite, senza rimpianti, senza mediazioni, senza scorciatoie. La sua voce diventa allora quella di un’intera generazione che prova faticosamente ad attraversare un mondo, quello odierno, distante anni luce da ciò che avevano immaginato e sognato.
Tanti anni fa, quando ancora era l’America.