L’anno del ritorno di Anastasio, inaugurato con il singolo “Una cosa semplice” e proseguito l’11 aprile scorso con l’uscita dell’album “Le Macchine Non Possono Pregare” (Woodworm/Universal), si è chiuso con la pubblicazione a sorpresa su YouTube dell’intero live del “LMNPP Tour”, registrato al Teatro Bolivar di Napoli.
Già qualche settimana fa aveva stupito tutti scegliendo di rilasciare a sorpresa sulle piattaforme digitali “Il Dolore delle Macchine”, brano pubblicato sui social in occasione della partenza del tour nei club che approfondisce il significato che c’è dietro l’album “Le Macchine Non Possono Pregare”.
Il disco, un vero e proprio concept album che analizza il rapporto tra l’uomo e la tecnologia, non è stato solo un disco ma ha fatto parte di un progetto più ampio che comprendeva anche un fumetto o come l’ha definita Anastasio “una graphic novel” pubblicata da Edizioni BD.
Alla pubblicazione del disco ha poi fatto seguito il LMNPP Tour una serie di appuntamenti live nei principali club italiani in cui Anastasio ha unito i brani del suo ultimo lavoro alle canzoni che hanno segnato la sua carriera.
In quasi due ore di spettacolo il rap e il teatro si sono fusi dando vita a una vera e propria “opera rap” che Anastasio stesso, in occasione della pubblicazione del live su YouTube, ha definito sui social “la cosa più bella che abbia mai fatto”.
Insieme ad Anastasio sono saliti sul palco l’attore Giacomo Lilliù e la sua band composta da Marco “Lancs” Lanciotti (batteria) e Gregorio Calculli (chitarra e tastiere) con il supporto alla regia di Federico Cicinelli, prodotto da Arealive in collaborazione con CMN Produzioni.
Il LMNPP tour è stata l’occasione per entrare nell’immaginario narrativo alla base del disco e della graphic novel: la trappola della spettacolarizzazione, la sceneggiatura onnipresente del soft power, la distorsione del rapporto che si crea ogni volta che un artista si mostra ad un pubblico.
“Gli ultimi anni non sono stati semplici, tutto quello che ho fatto mi è sembrato di rincorrerlo. Un'equipe di geometri e scienziati valutava le potenziali performance di ogni mia canzone. Non avete idea di quanti pezzi non sono usciti perché "troppo lungo, troppo difficile, non verrà capito". Maledetti scienziati.
Per fortuna a un certo punto mi sono ritrovato solo, e ho ricominciato a divertirmi.
Alla fine, cos'altro si può chiedere a un artista? Fai di testa tua. È una cosa semplice se te ne accorgi.”
Anastasio (che aveva stupito tutti con le sue dichiarazioni social riguardo alla cancellazione di un paio di date live) ancora una volta sta per azzerare le regole classiche della discografia: se per lavorare al suo ritorno, al disco e al tour ci sono voluti tre anni, ora Marco è pronto per prendersi una nuova pausa, intraprendere un nuovo viaggio per vivere, scrivere e raccogliere nuove esperienze da trasformare, quando sarà il momento, in musica.

di Napoli Magazine
04/12/2025 - 13:02
L’anno del ritorno di Anastasio, inaugurato con il singolo “Una cosa semplice” e proseguito l’11 aprile scorso con l’uscita dell’album “Le Macchine Non Possono Pregare” (Woodworm/Universal), si è chiuso con la pubblicazione a sorpresa su YouTube dell’intero live del “LMNPP Tour”, registrato al Teatro Bolivar di Napoli.
Già qualche settimana fa aveva stupito tutti scegliendo di rilasciare a sorpresa sulle piattaforme digitali “Il Dolore delle Macchine”, brano pubblicato sui social in occasione della partenza del tour nei club che approfondisce il significato che c’è dietro l’album “Le Macchine Non Possono Pregare”.
Il disco, un vero e proprio concept album che analizza il rapporto tra l’uomo e la tecnologia, non è stato solo un disco ma ha fatto parte di un progetto più ampio che comprendeva anche un fumetto o come l’ha definita Anastasio “una graphic novel” pubblicata da Edizioni BD.
Alla pubblicazione del disco ha poi fatto seguito il LMNPP Tour una serie di appuntamenti live nei principali club italiani in cui Anastasio ha unito i brani del suo ultimo lavoro alle canzoni che hanno segnato la sua carriera.
In quasi due ore di spettacolo il rap e il teatro si sono fusi dando vita a una vera e propria “opera rap” che Anastasio stesso, in occasione della pubblicazione del live su YouTube, ha definito sui social “la cosa più bella che abbia mai fatto”.
Insieme ad Anastasio sono saliti sul palco l’attore Giacomo Lilliù e la sua band composta da Marco “Lancs” Lanciotti (batteria) e Gregorio Calculli (chitarra e tastiere) con il supporto alla regia di Federico Cicinelli, prodotto da Arealive in collaborazione con CMN Produzioni.
Il LMNPP tour è stata l’occasione per entrare nell’immaginario narrativo alla base del disco e della graphic novel: la trappola della spettacolarizzazione, la sceneggiatura onnipresente del soft power, la distorsione del rapporto che si crea ogni volta che un artista si mostra ad un pubblico.
“Gli ultimi anni non sono stati semplici, tutto quello che ho fatto mi è sembrato di rincorrerlo. Un'equipe di geometri e scienziati valutava le potenziali performance di ogni mia canzone. Non avete idea di quanti pezzi non sono usciti perché "troppo lungo, troppo difficile, non verrà capito". Maledetti scienziati.
Per fortuna a un certo punto mi sono ritrovato solo, e ho ricominciato a divertirmi.
Alla fine, cos'altro si può chiedere a un artista? Fai di testa tua. È una cosa semplice se te ne accorgi.”
Anastasio (che aveva stupito tutti con le sue dichiarazioni social riguardo alla cancellazione di un paio di date live) ancora una volta sta per azzerare le regole classiche della discografia: se per lavorare al suo ritorno, al disco e al tour ci sono voluti tre anni, ora Marco è pronto per prendersi una nuova pausa, intraprendere un nuovo viaggio per vivere, scrivere e raccogliere nuove esperienze da trasformare, quando sarà il momento, in musica.
