Sabato 10 ottobre al Teatro Sannazaro andrà in scena nell’ambito dell’iniziativa Teatro Solidale lo spettacolo DORIAN GRAY. IL RITRATTO prodotto dalla compagnia Teatri di Carta per la regia di Francesco Campanile. Nato come progetto destinato al pubblico del teatro per le nuove generazioni, in seguito ad una tournée che ha toccato varie regioni durante la scorsa stagione, la messa in scena arriva a Napoli in prima nazionale in una versione ripensata per l’occasione. Lo spettacolo, ispirato all’opera di Oscar Wilde, focalizza l’attenzione sui dubbi, le paure e le incertezze del giovane Dorian Gray che, dominato dalla sua bellezza, smarrisce se stesso fino a perdersi. Chi è Dorian? Qual è il suo vero volto? Quello giovane e bello che tutti conoscono o quello sfigurato dai peccati e ritratto in un quadro? Lo spettacolo affronta il contrasto tra ciò che appare e ciò che è attraverso i personaggi descritti da Wilde, esasperandone il carattere irriverente, estremo, sarcastico e cinico, fondendo prosa e danza per dare voce ai tormenti di uomini soli. Nell’adattamento scritto a quattro mani da Francesco Campanile e Tiziana Tesauro si intrecciano le vite dei tre protagonisti, interpretati da Giulio Cavazzini, Salvatore Veneruso e Nicola Tartarone, in un allestimento in cui i conflitti interiori dei personaggi esplodono con forza in una fusione tra corpo e voce, trovando piena espressione nelle coreografie di Christian La Sala. Lo spettacolo sviluppa il tema dell’identità attraverso il confronto tra Dorian Gray e la sua anima, interpretata dal danzatore Simone Caprio, con cui il ragazzo accetta di scendere a compromessi pur di non invecchiare mai e mantenere intatta la sua bellezza. Dopo il debutto al Napoli Teatro Festival Italia 2020 con lo spettacolo LE GENOVEFFE. UNA FAVOLA AMARA, la compagnia Teatri di Carta prosegue la sua ricerca artistica con un lavoro che esplora le possibilità espressive e performative di corpi intrisi di bellezza, dolore e rimpianti, spingendoli oltre il limite di ciò che sembra comunemente possibile.
di Napoli Magazine
07/10/2020 - 17:15
Sabato 10 ottobre al Teatro Sannazaro andrà in scena nell’ambito dell’iniziativa Teatro Solidale lo spettacolo DORIAN GRAY. IL RITRATTO prodotto dalla compagnia Teatri di Carta per la regia di Francesco Campanile. Nato come progetto destinato al pubblico del teatro per le nuove generazioni, in seguito ad una tournée che ha toccato varie regioni durante la scorsa stagione, la messa in scena arriva a Napoli in prima nazionale in una versione ripensata per l’occasione. Lo spettacolo, ispirato all’opera di Oscar Wilde, focalizza l’attenzione sui dubbi, le paure e le incertezze del giovane Dorian Gray che, dominato dalla sua bellezza, smarrisce se stesso fino a perdersi. Chi è Dorian? Qual è il suo vero volto? Quello giovane e bello che tutti conoscono o quello sfigurato dai peccati e ritratto in un quadro? Lo spettacolo affronta il contrasto tra ciò che appare e ciò che è attraverso i personaggi descritti da Wilde, esasperandone il carattere irriverente, estremo, sarcastico e cinico, fondendo prosa e danza per dare voce ai tormenti di uomini soli. Nell’adattamento scritto a quattro mani da Francesco Campanile e Tiziana Tesauro si intrecciano le vite dei tre protagonisti, interpretati da Giulio Cavazzini, Salvatore Veneruso e Nicola Tartarone, in un allestimento in cui i conflitti interiori dei personaggi esplodono con forza in una fusione tra corpo e voce, trovando piena espressione nelle coreografie di Christian La Sala. Lo spettacolo sviluppa il tema dell’identità attraverso il confronto tra Dorian Gray e la sua anima, interpretata dal danzatore Simone Caprio, con cui il ragazzo accetta di scendere a compromessi pur di non invecchiare mai e mantenere intatta la sua bellezza. Dopo il debutto al Napoli Teatro Festival Italia 2020 con lo spettacolo LE GENOVEFFE. UNA FAVOLA AMARA, la compagnia Teatri di Carta prosegue la sua ricerca artistica con un lavoro che esplora le possibilità espressive e performative di corpi intrisi di bellezza, dolore e rimpianti, spingendoli oltre il limite di ciò che sembra comunemente possibile.