Il 4, 5 e 6 febbraio alle ore 20.30, presso Sala Assoli-Moscato va in scena lo spettacolo Oh,Little Man, scritto e diretto da Giovanni Ortoleva. La pièce, vincitrice del bando SUPERNOVA al Festival di Pergine 2019, vede protagonista Edoardo Sorgente e si avvale del progetto sonoro curato da Agnese Banti e del disegno luci firmato da Marco Santambrogio. Lo spettacolo, che porta in scena un'analisi critica e ironica delle crisi finanziarie, è una collaborazione tra Casa del Contemporaneo e Kanterstrasse - Teatro Le Fornaci di Terranuova Bracciolini.
Biglietti: intero 18,00 euro; riduzioni under 30, over 65 e enti convenzionati 15,00 euro.
Oh, Little Man racconta la storia di un broker in crociera, tormentato da un sogno che lo avverte di una crisi di mercato imminente. Mentre cerca disperatamente di contattare la terraferma, scopre che sulla nave è impossibile trovare un telefono e la servitù sembra scomparsa. Questa situazione senza via di fuga diventa una metafora delle crisi finanziarie che hanno segnato il secolo scorso e l'inizio degli anni 2000. Il testo di Ortoleva esplora la vulnerabilità dell'homo economicus, privato dei suoi strumenti di controllo e reso inutile dall’inevitabile destino verso il naufragio. Il pubblico è chiamato a partecipare attivamente alle sorti del protagonista, decidendo l'esito della sua navigazione disperata e ironica verso la fine dell'economia. Oh, Little Man è un viaggio tra le crepe del sistema capitalista, un'analisi critica e al contempo ironica di un mondo che sembra sempre risorgere dalle proprie ceneri.
«A settembre del 2008, una mattina, lessi sulla prima pagina del giornale che era fallita la Lehmann Brothers. Sotto il titolo c'era una foto: un uomo con gli occhiali che usciva da un edificio con una scatola di cartone in cui aveva messo tutto quello che aveva nel suo ufficio. A quell'epoca non sapevo neanche cosa fosse la Lehmann Brothers, ma a giudicare dal tono con cui ne parlavano gli adulti che avevo intorno sembrava una cosa abbastanza grave. Quel giorno il mondo è cambiato, e negli anni a venire, in cui gli effetti di quel fallimento sono diventati sempre più evidenti, non ho mai dimenticato la foto di quel piccolo uomo. Oh, Little Man nasce proprio dal bisogno di indagare il sistema che quell'immagine rappresenta, capace di cadere e rialzarsi con scioltezza lasciando sotto di sé milioni di morti», afferma l'autore e regista Giovanni Ortoleva.
di Napoli Magazine
02/02/2025 - 10:47
Il 4, 5 e 6 febbraio alle ore 20.30, presso Sala Assoli-Moscato va in scena lo spettacolo Oh,Little Man, scritto e diretto da Giovanni Ortoleva. La pièce, vincitrice del bando SUPERNOVA al Festival di Pergine 2019, vede protagonista Edoardo Sorgente e si avvale del progetto sonoro curato da Agnese Banti e del disegno luci firmato da Marco Santambrogio. Lo spettacolo, che porta in scena un'analisi critica e ironica delle crisi finanziarie, è una collaborazione tra Casa del Contemporaneo e Kanterstrasse - Teatro Le Fornaci di Terranuova Bracciolini.
Biglietti: intero 18,00 euro; riduzioni under 30, over 65 e enti convenzionati 15,00 euro.
Oh, Little Man racconta la storia di un broker in crociera, tormentato da un sogno che lo avverte di una crisi di mercato imminente. Mentre cerca disperatamente di contattare la terraferma, scopre che sulla nave è impossibile trovare un telefono e la servitù sembra scomparsa. Questa situazione senza via di fuga diventa una metafora delle crisi finanziarie che hanno segnato il secolo scorso e l'inizio degli anni 2000. Il testo di Ortoleva esplora la vulnerabilità dell'homo economicus, privato dei suoi strumenti di controllo e reso inutile dall’inevitabile destino verso il naufragio. Il pubblico è chiamato a partecipare attivamente alle sorti del protagonista, decidendo l'esito della sua navigazione disperata e ironica verso la fine dell'economia. Oh, Little Man è un viaggio tra le crepe del sistema capitalista, un'analisi critica e al contempo ironica di un mondo che sembra sempre risorgere dalle proprie ceneri.
«A settembre del 2008, una mattina, lessi sulla prima pagina del giornale che era fallita la Lehmann Brothers. Sotto il titolo c'era una foto: un uomo con gli occhiali che usciva da un edificio con una scatola di cartone in cui aveva messo tutto quello che aveva nel suo ufficio. A quell'epoca non sapevo neanche cosa fosse la Lehmann Brothers, ma a giudicare dal tono con cui ne parlavano gli adulti che avevo intorno sembrava una cosa abbastanza grave. Quel giorno il mondo è cambiato, e negli anni a venire, in cui gli effetti di quel fallimento sono diventati sempre più evidenti, non ho mai dimenticato la foto di quel piccolo uomo. Oh, Little Man nasce proprio dal bisogno di indagare il sistema che quell'immagine rappresenta, capace di cadere e rialzarsi con scioltezza lasciando sotto di sé milioni di morti», afferma l'autore e regista Giovanni Ortoleva.