Inizia domani, sabato 12 ottobre, alle ore 21.00, la stagione 2024/2025 del Teatro Sala Molière di Pozzuoli (Via Bognar, 21) diretto da Nando Paone, che quest’anno risponde al claim “Donne, Donne, eterni Dei” in quanto dedicata interamente ad attrici, autrici, registe e cantautrici. Ad inaugurare il cartellone sarà Cristina Donadio con la partecipazione di Maurizio Capone, leader del gruppo “Bunghete e Banghete”, con lo spettacolo “Storiacce”, tratto da “I figli degli altri” di Rosetta Cappelluccio, per la regia di Raffaele Di Florio.
Le risate dei bambini dovrebbero risuonare nei quartieri in cui abitano, le loro voci dovrebbero essere lo spartito della vita dei grandi, nei loro occhi si dovrebbe leggere l’anima, e invece ci sono piccoli uomini e piccole donne c silenziosi attraversano il mondo. Non ridono con il cuore e hanno lo sguardo coperto da un velo, vivono in un mondo senza musica e senza colori, ma sono i figli degli altri, di loro poco importa…
«L’idea di questa messinscena – racconta Cristina Donadio - nasce dalla necessità che si fa largo nel cuore e nella mente degli artisti quando avvertono il dovere di raccontare quello che nessuno vorrebbe ascoltare. Frammenti di vite vissute e subite, storie di usi e di abusi…Storiacce, appunto».
Si replicherà domenica, 13 ottobre, alle ore 19.00
di Napoli Magazine
11/10/2024 - 14:10
Inizia domani, sabato 12 ottobre, alle ore 21.00, la stagione 2024/2025 del Teatro Sala Molière di Pozzuoli (Via Bognar, 21) diretto da Nando Paone, che quest’anno risponde al claim “Donne, Donne, eterni Dei” in quanto dedicata interamente ad attrici, autrici, registe e cantautrici. Ad inaugurare il cartellone sarà Cristina Donadio con la partecipazione di Maurizio Capone, leader del gruppo “Bunghete e Banghete”, con lo spettacolo “Storiacce”, tratto da “I figli degli altri” di Rosetta Cappelluccio, per la regia di Raffaele Di Florio.
Le risate dei bambini dovrebbero risuonare nei quartieri in cui abitano, le loro voci dovrebbero essere lo spartito della vita dei grandi, nei loro occhi si dovrebbe leggere l’anima, e invece ci sono piccoli uomini e piccole donne c silenziosi attraversano il mondo. Non ridono con il cuore e hanno lo sguardo coperto da un velo, vivono in un mondo senza musica e senza colori, ma sono i figli degli altri, di loro poco importa…
«L’idea di questa messinscena – racconta Cristina Donadio - nasce dalla necessità che si fa largo nel cuore e nella mente degli artisti quando avvertono il dovere di raccontare quello che nessuno vorrebbe ascoltare. Frammenti di vite vissute e subite, storie di usi e di abusi…Storiacce, appunto».
Si replicherà domenica, 13 ottobre, alle ore 19.00