Cultura & Gossip
SPETTACOLI - "Tra sacro e profano" con Vinicio Marchioni al Teatro Bolivar
11.11.2024 16:29 di Napoli Magazine

Domenica 17 novembre 2024, alle ore 18.00, al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30) diretto da Nu’Tracks, andrà in scena “Tra sacro e profano”, uno spettacolo di e con Vinicio Marchioni, organizzato e prodotto da Anton Art House.

Roma che brucia, Roma che risplende al tramonto che incanta e ferisce. Roma che scorre lenta sul Tevere beve il rosso vermiglio dei Castelli e sale verso le nevi delle montagne sulle rime di Califano. Le donne di Roma tra i vicoli di Trastevere, attraverso i versi di Remo Remotti. Tra rime baciate e giochi di parole lo spettacolo accompagna lo spettatore in un viaggio onirico e surreale. Il sacro diventa profano; il testo di una canzone si tramuta in performance; l’aulico lascia il posto al dialetto e si piega alla poesia.

Vinicio Marchioni canta la sua città natale attraverso questo spettacolo che nasce dal desiderio di tornare a celebrare Roma, tra eterna bellezza e cinico disincanto.

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SPETTACOLI - "Tra sacro e profano" con Vinicio Marchioni al Teatro Bolivar

di Napoli Magazine

11/11/2024 - 16:29

Domenica 17 novembre 2024, alle ore 18.00, al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30) diretto da Nu’Tracks, andrà in scena “Tra sacro e profano”, uno spettacolo di e con Vinicio Marchioni, organizzato e prodotto da Anton Art House.

Roma che brucia, Roma che risplende al tramonto che incanta e ferisce. Roma che scorre lenta sul Tevere beve il rosso vermiglio dei Castelli e sale verso le nevi delle montagne sulle rime di Califano. Le donne di Roma tra i vicoli di Trastevere, attraverso i versi di Remo Remotti. Tra rime baciate e giochi di parole lo spettacolo accompagna lo spettatore in un viaggio onirico e surreale. Il sacro diventa profano; il testo di una canzone si tramuta in performance; l’aulico lascia il posto al dialetto e si piega alla poesia.

Vinicio Marchioni canta la sua città natale attraverso questo spettacolo che nasce dal desiderio di tornare a celebrare Roma, tra eterna bellezza e cinico disincanto.