NAPOLI - Il popolo tifoso, si sa, non è mai contento ed in particolare quello napoletano. Per strada, sui social, non sento altro che geremiadi: visto la Juve e l'Inter e perfino la Salernitana ed il Genoa hanno operato un mercato invernale straripante e noi niente (vabbè, era arrivato già Tuanzebe ma,poverino, nessuno se lo fila). Quello di gennaio viene denominato mercato di riparazione e allora, dico io, sic et simpliciter, che bisogno aveva una squadra come il Napoli, che ha già un telaio di lusso di intervenire? Osihmen scalpita, tra poco torneranno Anguissa e Koulibaly dall'avventura africana (a proposito, ho seguito qualche partita della coppa del continente nero, e che squallore!) e si è in regola per la volatona finale. L'Inter dei cinesi ha comprato Gosens - per il momento mezzo rotto - e Caicedo, pupillo di Inzaghi Junior. La Juve, beh, ha anticipato il mercatone estivo perché finora ha segnato col contagocce e, nonostante Vlahovic, credo che debba sudare parecchio per raggiungere il quarto posto che vuol dire gloria e denari della Champions. Allora, popolo napoletano, ci si goda il momento che potrebbe essere l'attimo fuggente, questo sì. Si vada a caccia di tutto quanto è possibile rastrellare, dal piazzamento nell'Europa che conta, all'avventura in Europa League (il doppio confronto con il Barcellona intriga tanto), allo scudetto che è pur sempre a portata di mano. Mi ostino a ripetere che la data spartiacque della stagione è quella del confronto diretto con i campioni in carica. Naturalmente, prima si dovrà fare bottino pieno in terra lagunare e non credo che sia impresa titanica. L'attimo fuggente, dicevo. E sì, perché poi ci sarà da soffrire nella prossima stagione se dopo Insigne dovessero andare via anche Mertens e Fabiàn Ruiz e attenti alla corte che la Signora ha già cominciato a fare a Koulibaly che ha un ingaggio notevole. E si sa che Aurelio Primo ha fissato il tetto degli ingaggi ad una cifra più che decente ma che nel calcio Eldorado di oggi è una quisquilia. Il futuro verrà e sarà quel che sarà. Godiamoci l'attimo.
Adolfo Mollichelli
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
02/02/2022 - 13:11
NAPOLI - Il popolo tifoso, si sa, non è mai contento ed in particolare quello napoletano. Per strada, sui social, non sento altro che geremiadi: visto la Juve e l'Inter e perfino la Salernitana ed il Genoa hanno operato un mercato invernale straripante e noi niente (vabbè, era arrivato già Tuanzebe ma,poverino, nessuno se lo fila). Quello di gennaio viene denominato mercato di riparazione e allora, dico io, sic et simpliciter, che bisogno aveva una squadra come il Napoli, che ha già un telaio di lusso di intervenire? Osihmen scalpita, tra poco torneranno Anguissa e Koulibaly dall'avventura africana (a proposito, ho seguito qualche partita della coppa del continente nero, e che squallore!) e si è in regola per la volatona finale. L'Inter dei cinesi ha comprato Gosens - per il momento mezzo rotto - e Caicedo, pupillo di Inzaghi Junior. La Juve, beh, ha anticipato il mercatone estivo perché finora ha segnato col contagocce e, nonostante Vlahovic, credo che debba sudare parecchio per raggiungere il quarto posto che vuol dire gloria e denari della Champions. Allora, popolo napoletano, ci si goda il momento che potrebbe essere l'attimo fuggente, questo sì. Si vada a caccia di tutto quanto è possibile rastrellare, dal piazzamento nell'Europa che conta, all'avventura in Europa League (il doppio confronto con il Barcellona intriga tanto), allo scudetto che è pur sempre a portata di mano. Mi ostino a ripetere che la data spartiacque della stagione è quella del confronto diretto con i campioni in carica. Naturalmente, prima si dovrà fare bottino pieno in terra lagunare e non credo che sia impresa titanica. L'attimo fuggente, dicevo. E sì, perché poi ci sarà da soffrire nella prossima stagione se dopo Insigne dovessero andare via anche Mertens e Fabiàn Ruiz e attenti alla corte che la Signora ha già cominciato a fare a Koulibaly che ha un ingaggio notevole. E si sa che Aurelio Primo ha fissato il tetto degli ingaggi ad una cifra più che decente ma che nel calcio Eldorado di oggi è una quisquilia. Il futuro verrà e sarà quel che sarà. Godiamoci l'attimo.
Adolfo Mollichelli
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