Katia Ancelotti è stata ospite negli studi di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco le dichiarazioni della figlia dell'allenatore del Napoli: “Le cose ieri a Roma sono andate benissimo, è stato un bel Napoli: nel primo tempo siamo stati un po’ leziosi, il rigore di Perotti mi ha messo un po’ ansia ma nella ripresa non c’è stata più partita. Napoli macchina da gol? Abbiamo avuto un periodo un po’ difficile, ma la nota positiva è il fatto che siano andati in gol tanti giocatori diversi. Mio fratello Davide è giovanissimo, ha maturato già una certa esperienza sin dal Paris Saint-Germain: ha studiato tanto, secondo me merita tutto il successo che sta avendo. Abbiamo avuto la fortuna di girare tante capitali europee e città di calcio, tutti ci avevano messo in allarme prima di arrivare a Napoli: io sono rimasta rapita, così come la mia famiglia. La città è meravigliosa, il calore e l’umanità dei napoletani non l’ho mai trovata da nessuna parte. Mi sento un po’ napoletana, andrò a Londra per la partita d’andata contro l’Arsenal. Compirò gli anni nel giorno del match di ritorno, ho chiesto un regalo a papà: tre anni fa non andò bene un Real Madrid-Bayern Monaco perché uscimmo dalla Champions League. Gli ho chiesto di non intossicarmelo per la seconda volta (ride, ndr). Mio padre ha scelto Napoli perché è una sfida diversa, è una bellissima piazza dove c’è un entusiasmo unico in Italia. E poi c’è una squadra che non vince da tanto, ci arriva vicino negli ultimi anni e manca sempre l’ultimo passo. Io credo che arrivare qui e provare a vincere, che non è semplice, potesse essere qualcosa che gli mancava. Vive il calcio con grande passione: quando si perdeva di due gol col Milan all’andata, lo vidi emozionato quasi con le lacrime agli occhi perché era rimasto colpito dall’atmosfera del San Paolo. Vorrei fare un appello ai tifosi: venite al San Paolo, la passione e l’entusiasmo ci vuole. Rapporto con mio padre? Per le figlie femmine c'è un rapporto speciale, ma il mio lo è di più: abbiamo un rapporto unico, siamo molto legati nonostante sia stato spesso lontano per via del lavoro. Mozzarella? Mi piace, ma non è la cosa che preferisco. Meglio la ricotta di bufala: papà nel primo mese credo abbia mangiato due mozzarelle al giorno per un mese prima di fermarsi perchè si sentiva male (ride, ndr). Papà a vita a Napoli? Io credo che sia stato davvero un colpo di fulmine, uno spera che duri tutta la vita poi a volte non basta solo l'amore: se non mancheranno i pilastri fondamentali come rispetto e sintonia, io credo che il rapporto possa essere molto duraturo. De Laurentiis e mio papà amano la vita e amano vincere, è quello che vogliamo tutti. E poi quando sei abituato a vincere, vuoi vincere. Non so se sarà quest'anno, so che i napoletani non hanno più pazienza ma ci vuole tempo: quando si inizia un ciclo dopo Sarri che ha fatto benissimo, non era facile entrare in punta di piedi e cambiare certi equilibri. Tifo? Io nasco milanista perché da che ho ricordi siamo stati sempre a Milano, tra calciatore e allenatore. Il mio cuore è un po' rossonero. Alberto Bucci era una persona speciale per tutti noi. Io ho avuto la fortuna di conoscere un uomo che nella malattia è riuscito ad avere una grandissima dignità, una voglia di vivere, una forza. Diceva che voleva vivere, che non sarebbe morto. Di lui mi è rimasto questo: la sua voglia di vivere nonostante tutto. E' un grande uomo di sport, ci manca tanto. Mio marito Mino non è solo un nutrizionista. Si occupa del recupero fisico tramite integrazione e supplementazione. Si occupa insieme a tutto lo staff della performance dei calciatori".
di Napoli Magazine
01/04/2019 - 14:35
Katia Ancelotti è stata ospite negli studi di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco le dichiarazioni della figlia dell'allenatore del Napoli: “Le cose ieri a Roma sono andate benissimo, è stato un bel Napoli: nel primo tempo siamo stati un po’ leziosi, il rigore di Perotti mi ha messo un po’ ansia ma nella ripresa non c’è stata più partita. Napoli macchina da gol? Abbiamo avuto un periodo un po’ difficile, ma la nota positiva è il fatto che siano andati in gol tanti giocatori diversi. Mio fratello Davide è giovanissimo, ha maturato già una certa esperienza sin dal Paris Saint-Germain: ha studiato tanto, secondo me merita tutto il successo che sta avendo. Abbiamo avuto la fortuna di girare tante capitali europee e città di calcio, tutti ci avevano messo in allarme prima di arrivare a Napoli: io sono rimasta rapita, così come la mia famiglia. La città è meravigliosa, il calore e l’umanità dei napoletani non l’ho mai trovata da nessuna parte. Mi sento un po’ napoletana, andrò a Londra per la partita d’andata contro l’Arsenal. Compirò gli anni nel giorno del match di ritorno, ho chiesto un regalo a papà: tre anni fa non andò bene un Real Madrid-Bayern Monaco perché uscimmo dalla Champions League. Gli ho chiesto di non intossicarmelo per la seconda volta (ride, ndr). Mio padre ha scelto Napoli perché è una sfida diversa, è una bellissima piazza dove c’è un entusiasmo unico in Italia. E poi c’è una squadra che non vince da tanto, ci arriva vicino negli ultimi anni e manca sempre l’ultimo passo. Io credo che arrivare qui e provare a vincere, che non è semplice, potesse essere qualcosa che gli mancava. Vive il calcio con grande passione: quando si perdeva di due gol col Milan all’andata, lo vidi emozionato quasi con le lacrime agli occhi perché era rimasto colpito dall’atmosfera del San Paolo. Vorrei fare un appello ai tifosi: venite al San Paolo, la passione e l’entusiasmo ci vuole. Rapporto con mio padre? Per le figlie femmine c'è un rapporto speciale, ma il mio lo è di più: abbiamo un rapporto unico, siamo molto legati nonostante sia stato spesso lontano per via del lavoro. Mozzarella? Mi piace, ma non è la cosa che preferisco. Meglio la ricotta di bufala: papà nel primo mese credo abbia mangiato due mozzarelle al giorno per un mese prima di fermarsi perchè si sentiva male (ride, ndr). Papà a vita a Napoli? Io credo che sia stato davvero un colpo di fulmine, uno spera che duri tutta la vita poi a volte non basta solo l'amore: se non mancheranno i pilastri fondamentali come rispetto e sintonia, io credo che il rapporto possa essere molto duraturo. De Laurentiis e mio papà amano la vita e amano vincere, è quello che vogliamo tutti. E poi quando sei abituato a vincere, vuoi vincere. Non so se sarà quest'anno, so che i napoletani non hanno più pazienza ma ci vuole tempo: quando si inizia un ciclo dopo Sarri che ha fatto benissimo, non era facile entrare in punta di piedi e cambiare certi equilibri. Tifo? Io nasco milanista perché da che ho ricordi siamo stati sempre a Milano, tra calciatore e allenatore. Il mio cuore è un po' rossonero. Alberto Bucci era una persona speciale per tutti noi. Io ho avuto la fortuna di conoscere un uomo che nella malattia è riuscito ad avere una grandissima dignità, una voglia di vivere, una forza. Diceva che voleva vivere, che non sarebbe morto. Di lui mi è rimasto questo: la sua voglia di vivere nonostante tutto. E' un grande uomo di sport, ci manca tanto. Mio marito Mino non è solo un nutrizionista. Si occupa del recupero fisico tramite integrazione e supplementazione. Si occupa insieme a tutto lo staff della performance dei calciatori".