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CAGLIARI - Caprile: "Napoli? Lì sono stato benissimo ma volevo giocare, non ho vinto lo scudetto ma sono contentissimo della scelta"
13.06.2025 13:19 di Napoli Magazine

Elia Caprile è stato il portiere del Cagliari da gennaio in poi, in prestito dal Napoli. Ora il Cagliari si appresta ad esercitare il diritto di riscatto sul portiere classe 2001 di proprietà del Napoli, il quale ha parlato a Cronache di Spogliatoio. "Il ragionamento è stato semplice: volevo giocare. E' un bisogno fisico che ho. Il campo e lo stadio pieno, decidere le sorti della partita, sono cose impagabili a cui non voglio rinunciare. A Napoli ho giocato 6 partite, in quei 6 mesi sono stato benissimo, sia con il gruppo pieno di bravissime persone, che non avevo dubbi avrebbe vinto il campionato, che con la piazza. Stavamo bene insieme. Ma personalmente a un certo punto, a dicembre, mi sono guardato allo specchio dicendo: "Ok, forse vincerai lo Scudetto, ma riesci a reggere altri 6 mesi senza praticamente giocare?". Ho fatto la scelta più giusta: è vero, il Napoli ha vinto e non sono campione d'Italia, ma sono andato a Cagliari, in una piazza importante e storica del nostro calcio. Avevo detto che per me lo Scudetto sarebbe stato salvare il Cagliari. Sono contentissimo di questa scelta: ho trovato un altro gruppo di persone fantastiche, anche chi lavora con la squadra. Napoli? Non avendo vissuto la passata stagione, mi sono fatto raccontare alcune cose. Posso dirti che quello che ho visto nei primi 6 mesi di questa stagione a Napoli è simile a quello che mi ha fatto vedere Bielsa quando ero a Leeds: cura dei dettagli maniacale. Con Conte, come con Bielsa, finchè la cosa non esce perfetta in allenamento, si rimane in campo a provarla. Non c'è altra strada. Si rimane lì finchè non viene. Senza lamentele e senza niente: quello che fai bene il mercoledì te lo ritrovi la domenica. Questo è stato il segreto del Napoli: non avere problemi ad accettare un mister che ti fa rimanere in campo anche due ore e mezzo perchè le cose devono venirti bene e te le ritrovi in partita. E poi lui riesce davvero a entrare dentro ai calciatori a gamba tesa, nel senso positivo: riesce a tirarti fuori, come un dono, quello che altri non riescono. La prima volta che ci siamo sentiti gli chiesi di essere sempre diretto, anche se avesse dovuto dirmi una cosa brutta: lo è sempre stato, infatti, e nutro un profondo rispetto per lui. Un giorno McTominay mi ha detto: "Non mi sono mai allenato così tanto come con Conte". Mi aspettavo che avrebbe avuto questo impatto sulla Serie A. Da lui, ma come da tutti i nuovi: Kvara, McTominay, Buongiorno, Di Lorenzo, Lobotka che secondo me è il centrocampista più forte in Italia con le sue caratteristiche. Sembrava di essere al parco giochi. Abbiamo parlato con McTominay e Gilmour della cultura in inglese, mi informavo su come era la vita allo United e al Brighton, ci confrontavamo con la mia esperienza al Leeds e poi in Italia".

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CAGLIARI - Caprile: "Napoli? Lì sono stato benissimo ma volevo giocare, non ho vinto lo scudetto ma sono contentissimo della scelta"

di Napoli Magazine

13/06/2025 - 13:19

Elia Caprile è stato il portiere del Cagliari da gennaio in poi, in prestito dal Napoli. Ora il Cagliari si appresta ad esercitare il diritto di riscatto sul portiere classe 2001 di proprietà del Napoli, il quale ha parlato a Cronache di Spogliatoio. "Il ragionamento è stato semplice: volevo giocare. E' un bisogno fisico che ho. Il campo e lo stadio pieno, decidere le sorti della partita, sono cose impagabili a cui non voglio rinunciare. A Napoli ho giocato 6 partite, in quei 6 mesi sono stato benissimo, sia con il gruppo pieno di bravissime persone, che non avevo dubbi avrebbe vinto il campionato, che con la piazza. Stavamo bene insieme. Ma personalmente a un certo punto, a dicembre, mi sono guardato allo specchio dicendo: "Ok, forse vincerai lo Scudetto, ma riesci a reggere altri 6 mesi senza praticamente giocare?". Ho fatto la scelta più giusta: è vero, il Napoli ha vinto e non sono campione d'Italia, ma sono andato a Cagliari, in una piazza importante e storica del nostro calcio. Avevo detto che per me lo Scudetto sarebbe stato salvare il Cagliari. Sono contentissimo di questa scelta: ho trovato un altro gruppo di persone fantastiche, anche chi lavora con la squadra. Napoli? Non avendo vissuto la passata stagione, mi sono fatto raccontare alcune cose. Posso dirti che quello che ho visto nei primi 6 mesi di questa stagione a Napoli è simile a quello che mi ha fatto vedere Bielsa quando ero a Leeds: cura dei dettagli maniacale. Con Conte, come con Bielsa, finchè la cosa non esce perfetta in allenamento, si rimane in campo a provarla. Non c'è altra strada. Si rimane lì finchè non viene. Senza lamentele e senza niente: quello che fai bene il mercoledì te lo ritrovi la domenica. Questo è stato il segreto del Napoli: non avere problemi ad accettare un mister che ti fa rimanere in campo anche due ore e mezzo perchè le cose devono venirti bene e te le ritrovi in partita. E poi lui riesce davvero a entrare dentro ai calciatori a gamba tesa, nel senso positivo: riesce a tirarti fuori, come un dono, quello che altri non riescono. La prima volta che ci siamo sentiti gli chiesi di essere sempre diretto, anche se avesse dovuto dirmi una cosa brutta: lo è sempre stato, infatti, e nutro un profondo rispetto per lui. Un giorno McTominay mi ha detto: "Non mi sono mai allenato così tanto come con Conte". Mi aspettavo che avrebbe avuto questo impatto sulla Serie A. Da lui, ma come da tutti i nuovi: Kvara, McTominay, Buongiorno, Di Lorenzo, Lobotka che secondo me è il centrocampista più forte in Italia con le sue caratteristiche. Sembrava di essere al parco giochi. Abbiamo parlato con McTominay e Gilmour della cultura in inglese, mi informavo su come era la vita allo United e al Brighton, ci confrontavamo con la mia esperienza al Leeds e poi in Italia".