Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha intenzione di comprare lo stadio Diego Armando Maradona e il via libera dal Comune potrebbe arrivare dopo i lavori per Euro 2032: "De Laurentiis, e questo l’ha ripetuto più volte, vuole infatti la proprietà dell’immobile e non la concessione pluriennale. Non foss’altro, che metter mano allo stadio significa investire tra i 150 e i 200 milioni di euro. Almeno. E non va dimenticato che, senza il Napoli — se De Laurentiis se ne andasse altrove — il Maradona avrebbe vita corta. Finora il governo ha già scelto Torino, Milano e Roma. Napoli non ancora. Ma Napoli, ovviamente, terza città d’italia, difficilmente può rimanere fuori. Ma serve uno stadio all’altezza, almeno fortemente riqualificato. E serve il soggetto-gestore che non può che essere il Calcio Napoli. Ecco perché ora a palazzo San Giacomo si parla di «interessi convergenti» che quasi costringono De Laurentiis, Manfredi e il ministro dello Sport, Abodi, a trovare una soluzione condivisa nonché copertura economica all’operazione. Solo così, il Comune potrebbe far cassa vendendo lo stadio a De Laurentiis. Che a sua volta, inserirebbe in bilancio lo stadio, patrimonializzando il club, con il Governo che si assicurerebbe Napoli tra le cinque città per gli Europei".
di Napoli Magazine
25/10/2024 - 09:30
Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha intenzione di comprare lo stadio Diego Armando Maradona e il via libera dal Comune potrebbe arrivare dopo i lavori per Euro 2032: "De Laurentiis, e questo l’ha ripetuto più volte, vuole infatti la proprietà dell’immobile e non la concessione pluriennale. Non foss’altro, che metter mano allo stadio significa investire tra i 150 e i 200 milioni di euro. Almeno. E non va dimenticato che, senza il Napoli — se De Laurentiis se ne andasse altrove — il Maradona avrebbe vita corta. Finora il governo ha già scelto Torino, Milano e Roma. Napoli non ancora. Ma Napoli, ovviamente, terza città d’italia, difficilmente può rimanere fuori. Ma serve uno stadio all’altezza, almeno fortemente riqualificato. E serve il soggetto-gestore che non può che essere il Calcio Napoli. Ecco perché ora a palazzo San Giacomo si parla di «interessi convergenti» che quasi costringono De Laurentiis, Manfredi e il ministro dello Sport, Abodi, a trovare una soluzione condivisa nonché copertura economica all’operazione. Solo così, il Comune potrebbe far cassa vendendo lo stadio a De Laurentiis. Che a sua volta, inserirebbe in bilancio lo stadio, patrimonializzando il club, con il Governo che si assicurerebbe Napoli tra le cinque città per gli Europei".