Il Corriere dello Sport scrive della sconfitta del Napoli contro il PSV: "Una disfatta senza precedenti: la terza esibizione di Champions a Eindhoven con il PSV è finita con una sconfitta per 6-2. Una serata europea coperta dalla vergogna sportiva di sei gol incassati dopo essere andati in vantaggio in un crescendo di errori, orrori difensivi, debolezza, incapacità di reazione, tenerezza in tutte le zone del campo e per finire il tilt, come dimostrano gli ultimi tre subiti in nove minuti, dal 35' al 44' del secondo tempo, con doppietta di Man, appena acquistato dal Parma. Numeri impensabili, Napoli impensabile. Inimmaginabile, confuso e senz'anima: qualcosa s'era cominciato a intuire contro Genoa e Torino, ma quello che è accaduto ieri potrebbe certificare l'apertura ufficiale di una crisi o magari di un periodo di fortissimo sbandamento. Di serissima crisi di identità: il Napoli non c'è, in questo momento. O quantomeno non c'è la squadra che Conte aveva saputo costruire insieme con i suoi: e sono proprio il tecnico e i giocatori a doversi guardare e a doversi ritrovare".
di Napoli Magazine
22/10/2025 - 08:45
Il Corriere dello Sport scrive della sconfitta del Napoli contro il PSV: "Una disfatta senza precedenti: la terza esibizione di Champions a Eindhoven con il PSV è finita con una sconfitta per 6-2. Una serata europea coperta dalla vergogna sportiva di sei gol incassati dopo essere andati in vantaggio in un crescendo di errori, orrori difensivi, debolezza, incapacità di reazione, tenerezza in tutte le zone del campo e per finire il tilt, come dimostrano gli ultimi tre subiti in nove minuti, dal 35' al 44' del secondo tempo, con doppietta di Man, appena acquistato dal Parma. Numeri impensabili, Napoli impensabile. Inimmaginabile, confuso e senz'anima: qualcosa s'era cominciato a intuire contro Genoa e Torino, ma quello che è accaduto ieri potrebbe certificare l'apertura ufficiale di una crisi o magari di un periodo di fortissimo sbandamento. Di serissima crisi di identità: il Napoli non c'è, in questo momento. O quantomeno non c'è la squadra che Conte aveva saputo costruire insieme con i suoi: e sono proprio il tecnico e i giocatori a doversi guardare e a doversi ritrovare".