In Evidenza
D10S – Renica: "Tantissimi episodi di altruismo, di bontà, di beneficenza riguardano Diego"
30.11.2020 17:36 di Napoli Magazine

Alessandro Renica, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Avrei voluto che lo stadio di Napoli fosse intitolato a Diego quando era ancora in vita. Bisognava rendergli onore prima, per quello che ha fatto per la città di Napoli. Lui era un uomo da raccontare. Ci sono 1000 episodi di altruismo, di bontà, di beneficenza, che riguardano Diego. Io e Diego venimmo invitati dal Professor Iannelli, figlio di un professore di una clinica di Posillipo. Venimmo invitati in una clinica oncologica. Anche io ero abituato a fare molto volontariato. Ero sensibile a questo argomento. Il professore ci avvisò che avremmo visto cose forti. Ci trovammo questi bambini che stavano facendo la chemioterapia e c'era un bimbo molto malato. Mi ricordo che ci dissero che il suo sogno era conoscere Maradona. Diego gli diede la maglia, questo bambino sorrise. Era di giovedì. Il bambino morì la domenica seguente. Diego ha fatto sorridere gente che aveva un piede nell'al di là".

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
D10S – Renica: "Tantissimi episodi di altruismo, di bontà, di beneficenza riguardano Diego"

di Napoli Magazine

30/11/2024 - 17:36

Alessandro Renica, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Avrei voluto che lo stadio di Napoli fosse intitolato a Diego quando era ancora in vita. Bisognava rendergli onore prima, per quello che ha fatto per la città di Napoli. Lui era un uomo da raccontare. Ci sono 1000 episodi di altruismo, di bontà, di beneficenza, che riguardano Diego. Io e Diego venimmo invitati dal Professor Iannelli, figlio di un professore di una clinica di Posillipo. Venimmo invitati in una clinica oncologica. Anche io ero abituato a fare molto volontariato. Ero sensibile a questo argomento. Il professore ci avvisò che avremmo visto cose forti. Ci trovammo questi bambini che stavano facendo la chemioterapia e c'era un bimbo molto malato. Mi ricordo che ci dissero che il suo sogno era conoscere Maradona. Diego gli diede la maglia, questo bambino sorrise. Era di giovedì. Il bambino morì la domenica seguente. Diego ha fatto sorridere gente che aveva un piede nell'al di là".