“Dopo la mancata vittoria sul Genoa e in vista della gara di Parma la paura va gestita anche in maniera positiva: va bene avere tensione, se serve a tenere alta l'attenzione su tutto, purché non ti blocchi, altrimenti diventa panico. Io credo nello scudetto del Napoli. Non sono scaramantico – ha detto Roberto “El Pampa” Sosa, ospite in studio a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live anche per promuovere il suo libro “L’ultimo Dieci” (edizioni MEA) che sarà presentato domani 14 maggio alle 18, presso la “Mondadori Bookstore” alla Galleria Umberto di Napoli - e lo dico chiaramente: dipende tutto dal Napoli e dalla prossima trasferta di Parma, nella gara più difficile. Doveva essere quella col Lecce invece è diventata quella di domenica. Al bando le negatività, il Napoli è avanti e se i tifosi arrivano a questa gara, sostenendo la squadra, come fanno sempre, con allegria e gioia, si può fare. Del resto perché arrivare all'appuntamento col Parma con una sensazione di paura o con tensione? Bisogna arrivare con la giusta tensione positiva. Come mi disse un giorno Maradona. Nel secondo anno di serie C col Napoli, con le cose che andavano un po’ meglio dopo la sofferta ricostruzione, mi ricordo la telefonata con Diego dove lui mi disse che bisogna soffrire perché dopo la gioia è ancora e sempre più grande e così è stato. Il percorso del Napoli in generale da quei tempi al giorno di oggi è stato veramente straordinario. Al di là delle vittorie e delle sconfitte io credo che il percorso vada goduto e vissuto. E’ quello che devono fare gli attuali azzurri. Normale che ci sia ansia, ma se si riesce a gestire questi momenti nel modo giusto…Il Napoli ha poi un condottiero straordinario come Conte che sa arrivare alla testa dei calciatori. Lo ha fatto tutto l'anno quindi sotto questo punto di vista io sto tranquillo per la partita contro i ducali. Domenica mi aspetto a Parma un Napoli attento e pronto soprattutto sulle seconde palle, perché loro giocano con il portiere, palla a Suzuki e lancio verso uno tra Pellegrino, Djuric o Bonny. In quella situazione dovrà essere bravo. Oggi è il compleanno di Lukaku? Domenica può fare un bel regalo a se stesso e alla città, con un gol e una vittoria importante che avvicinerebbe la piazza a coronare il suo quarto sogno. Il duello con l’Inter è una guerra di nervi. Domenica sera magari i calciatori dell'Inter sicuramente si sentivano molto più sicuri di quelli del Napoli. Ma ora c’è una settimana di lavoro con Conte, che è bravissimo a gestire questi momenti. Sono quindi convinto che sotto questo punto di vista il Napoli arriverà bene alla sfida del Tardini. Pareggiando le motivazioni del Parma verrà fuori, deve emergere, la maggiore qualità del Napoli”.
Sul libro poi, “L’ultimo Dieci” (edizioni MEA) che, come detto, sarà presentato domani, 14 maggio, presso la 'Mondadori Bookstore' alla Galleria Umberto I di Napoli alle ore 18, Roberto Sosa ha spiegato: “Il libro che ho scritto credo che sia un piccolo regalo per i tifosi del Napoli, è il racconto della mia storia, nel segno di questo numero che sappiamo quanto è importante per i napoletani e per gli argentini, diciamo per noi argentini napoletani. Ci sono tutte le fasi della mia carriera, vissute dall’interno con le speranze di giovane calciatore, con le prime soddisfazioni e i primi gol, il passaggio all’Udinese, al Napoli, ecc… Con tanti retroscena. Ed ovviamente il mio rapporto con Maradona. Da bambino mio padre mi svegliava presto per vedere di mattina le gare del Napoli di Maradona… Averlo conosciuto, aver ricevuto i suoi abbracci speciali e ‘carnali’ è stato per me da brividi. Per noi argentini napoletani il ricordo di Diego vive ancora… Io mi sono tatuato questa frase ‘chi ama non dimentica” sul braccio, perchè l’amore, in questi tempi difficili che viviamo, penso che possa sempre avere la meglio. Questo volume, quindi, è un altro pezzo di me in questa città che si unisce e si va, diciamo così, a trasformare in un pezzo di carta che rimarrà per sempre e che rimane anche per me un motivo di orgoglio, perché questa città continua a regalarmi tante emozioni. Una parte del mio cuore appartiene a questa città, continua a esserci. E rappresentarlo in un libro credo che sia una cosa che rimarrà e mi riempie di orgoglio. Essere stato l'ultimo ad indossare la maglia numero 10 del Napoli è, per me, motivo di grande orgoglio. Questa città mi ha regalato tante emozioni che non dimenticherò mai. Non so se in campo io sia stato come Raspadori o Neres oggi, o come Cavani e Lavezzi, che hanno emozionato spesso i tifosi, ma io ho lasciato una parte del mio cuore qui e voi per me rappresentate molto. I tifosi del Napoli ti fanno vivere qualcosa che resta per sempre dentro di te. Ogni giorno, quando giro la città o vado a correre al bosco di Capodimonte, mi regalate ancora amore. Il mio cuore, a Napoli, continua ad esserci, anche se non gioco più, e rappresentarlo in un libro è importante, perché si tratta di qualcosa che rimarrà e che, per questo, mi inorgoglisce tanto. Delle volte attraversiamo dei periodi difficili, ma bisogna accettarli, perché così è la vita. L'importante è superarli e, se ci riesci a Napoli- ha concluso Sosa a Radio Marte - la tua gioia finale sarà ancora più grande”.
di Napoli Magazine
13/05/2025 - 16:22
“Dopo la mancata vittoria sul Genoa e in vista della gara di Parma la paura va gestita anche in maniera positiva: va bene avere tensione, se serve a tenere alta l'attenzione su tutto, purché non ti blocchi, altrimenti diventa panico. Io credo nello scudetto del Napoli. Non sono scaramantico – ha detto Roberto “El Pampa” Sosa, ospite in studio a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live anche per promuovere il suo libro “L’ultimo Dieci” (edizioni MEA) che sarà presentato domani 14 maggio alle 18, presso la “Mondadori Bookstore” alla Galleria Umberto di Napoli - e lo dico chiaramente: dipende tutto dal Napoli e dalla prossima trasferta di Parma, nella gara più difficile. Doveva essere quella col Lecce invece è diventata quella di domenica. Al bando le negatività, il Napoli è avanti e se i tifosi arrivano a questa gara, sostenendo la squadra, come fanno sempre, con allegria e gioia, si può fare. Del resto perché arrivare all'appuntamento col Parma con una sensazione di paura o con tensione? Bisogna arrivare con la giusta tensione positiva. Come mi disse un giorno Maradona. Nel secondo anno di serie C col Napoli, con le cose che andavano un po’ meglio dopo la sofferta ricostruzione, mi ricordo la telefonata con Diego dove lui mi disse che bisogna soffrire perché dopo la gioia è ancora e sempre più grande e così è stato. Il percorso del Napoli in generale da quei tempi al giorno di oggi è stato veramente straordinario. Al di là delle vittorie e delle sconfitte io credo che il percorso vada goduto e vissuto. E’ quello che devono fare gli attuali azzurri. Normale che ci sia ansia, ma se si riesce a gestire questi momenti nel modo giusto…Il Napoli ha poi un condottiero straordinario come Conte che sa arrivare alla testa dei calciatori. Lo ha fatto tutto l'anno quindi sotto questo punto di vista io sto tranquillo per la partita contro i ducali. Domenica mi aspetto a Parma un Napoli attento e pronto soprattutto sulle seconde palle, perché loro giocano con il portiere, palla a Suzuki e lancio verso uno tra Pellegrino, Djuric o Bonny. In quella situazione dovrà essere bravo. Oggi è il compleanno di Lukaku? Domenica può fare un bel regalo a se stesso e alla città, con un gol e una vittoria importante che avvicinerebbe la piazza a coronare il suo quarto sogno. Il duello con l’Inter è una guerra di nervi. Domenica sera magari i calciatori dell'Inter sicuramente si sentivano molto più sicuri di quelli del Napoli. Ma ora c’è una settimana di lavoro con Conte, che è bravissimo a gestire questi momenti. Sono quindi convinto che sotto questo punto di vista il Napoli arriverà bene alla sfida del Tardini. Pareggiando le motivazioni del Parma verrà fuori, deve emergere, la maggiore qualità del Napoli”.
Sul libro poi, “L’ultimo Dieci” (edizioni MEA) che, come detto, sarà presentato domani, 14 maggio, presso la 'Mondadori Bookstore' alla Galleria Umberto I di Napoli alle ore 18, Roberto Sosa ha spiegato: “Il libro che ho scritto credo che sia un piccolo regalo per i tifosi del Napoli, è il racconto della mia storia, nel segno di questo numero che sappiamo quanto è importante per i napoletani e per gli argentini, diciamo per noi argentini napoletani. Ci sono tutte le fasi della mia carriera, vissute dall’interno con le speranze di giovane calciatore, con le prime soddisfazioni e i primi gol, il passaggio all’Udinese, al Napoli, ecc… Con tanti retroscena. Ed ovviamente il mio rapporto con Maradona. Da bambino mio padre mi svegliava presto per vedere di mattina le gare del Napoli di Maradona… Averlo conosciuto, aver ricevuto i suoi abbracci speciali e ‘carnali’ è stato per me da brividi. Per noi argentini napoletani il ricordo di Diego vive ancora… Io mi sono tatuato questa frase ‘chi ama non dimentica” sul braccio, perchè l’amore, in questi tempi difficili che viviamo, penso che possa sempre avere la meglio. Questo volume, quindi, è un altro pezzo di me in questa città che si unisce e si va, diciamo così, a trasformare in un pezzo di carta che rimarrà per sempre e che rimane anche per me un motivo di orgoglio, perché questa città continua a regalarmi tante emozioni. Una parte del mio cuore appartiene a questa città, continua a esserci. E rappresentarlo in un libro credo che sia una cosa che rimarrà e mi riempie di orgoglio. Essere stato l'ultimo ad indossare la maglia numero 10 del Napoli è, per me, motivo di grande orgoglio. Questa città mi ha regalato tante emozioni che non dimenticherò mai. Non so se in campo io sia stato come Raspadori o Neres oggi, o come Cavani e Lavezzi, che hanno emozionato spesso i tifosi, ma io ho lasciato una parte del mio cuore qui e voi per me rappresentate molto. I tifosi del Napoli ti fanno vivere qualcosa che resta per sempre dentro di te. Ogni giorno, quando giro la città o vado a correre al bosco di Capodimonte, mi regalate ancora amore. Il mio cuore, a Napoli, continua ad esserci, anche se non gioco più, e rappresentarlo in un libro è importante, perché si tratta di qualcosa che rimarrà e che, per questo, mi inorgoglisce tanto. Delle volte attraversiamo dei periodi difficili, ma bisogna accettarli, perché così è la vita. L'importante è superarli e, se ci riesci a Napoli- ha concluso Sosa a Radio Marte - la tua gioia finale sarà ancora più grande”.