Andrea Sannino, cantante napoletano, è stato ospite negli studi di Radio CRC, emittente partner della SSC Napoli, nel corso del programma "Nun C'Accire Nisciuno" con Carlo Alvino. Di seguito le sue parole: «Elogio le parole di Antonio Conte, che ieri ci ha difeso a spada tratta in conferenza stampa. A Napoli noi viviamo un'unione con la città che è unica ed è bellissimo sentir parlare Conte in questo modo. Credo che quando vivi la città di Napoli ti rendi conto di tante cose e la napoletaneità diventa una filosofia di vita, un modo di vedere le cose. Io sono molto amico di Matteo (Politano n.d.r.). Io quando parlo con lui mi rendo conto che si sente proprio napoletano, non solo tifoso del Napoli: ha acquisito le nostre abitudini ed il nostro modo di vivere. Il vero successo sono le persone. Le 100 milioni di visualizzazioni non sono nulla a confronto con le due volte che ho cantato al Maradona per i due scudetti del Napoli: 70mila persone che conoscevano anche le virgole delle mie canzoni. Quello non ha eguali. Ho avuto l'onore di essere invitato ad entrambe le feste scudetto, anche se la seconda me la sono goduta di più. La prima volta ero talmente emozionato che feci tutto in punta di piedi: non entrai nel campo, aspettai il mio turno. La seconda volta mi sono scatenato: ho fatto il giro di campo con i calciatori, insieme al maestro Nino D'Angelo con la bandiera. Ero lì da artista, ma io sono tifoso: ero un napoletano che dalla curva si è ritrovato lì ad abbracciare i calciatori del Napoli. Un sogno ad occhi aperti. Dal 21 novembre fino al 30 novembre sarò al Teatro Augusteo con uno spettacolo dal titolo "Semplicemente Andrè". È la mia storia, attraverso la quale vorrei lanciare un messaggio: puoi nascere ovunque, ma se cresci con un sogno nel cuore puoi definire la tua strada. Da Abbracciame a Via Partenope? C'è la spinta di un popolo. Se un pubblico non sceglie di amarti e non ti dà quel calore di cui hai bisogno, non vai da nessuna parte. In questi 10 anni c'è il pubblico, che io cerco sempre di rispettare ed onorare: ho una grande riconoscenza verso chi mi ascolta. Chi mi ha scoperto e contaminato la mia musica è Lucio Dalla: un non napoletano, ma più napoletano di me».
di Napoli Magazine
04/11/2025 - 14:00
Andrea Sannino, cantante napoletano, è stato ospite negli studi di Radio CRC, emittente partner della SSC Napoli, nel corso del programma "Nun C'Accire Nisciuno" con Carlo Alvino. Di seguito le sue parole: «Elogio le parole di Antonio Conte, che ieri ci ha difeso a spada tratta in conferenza stampa. A Napoli noi viviamo un'unione con la città che è unica ed è bellissimo sentir parlare Conte in questo modo. Credo che quando vivi la città di Napoli ti rendi conto di tante cose e la napoletaneità diventa una filosofia di vita, un modo di vedere le cose. Io sono molto amico di Matteo (Politano n.d.r.). Io quando parlo con lui mi rendo conto che si sente proprio napoletano, non solo tifoso del Napoli: ha acquisito le nostre abitudini ed il nostro modo di vivere. Il vero successo sono le persone. Le 100 milioni di visualizzazioni non sono nulla a confronto con le due volte che ho cantato al Maradona per i due scudetti del Napoli: 70mila persone che conoscevano anche le virgole delle mie canzoni. Quello non ha eguali. Ho avuto l'onore di essere invitato ad entrambe le feste scudetto, anche se la seconda me la sono goduta di più. La prima volta ero talmente emozionato che feci tutto in punta di piedi: non entrai nel campo, aspettai il mio turno. La seconda volta mi sono scatenato: ho fatto il giro di campo con i calciatori, insieme al maestro Nino D'Angelo con la bandiera. Ero lì da artista, ma io sono tifoso: ero un napoletano che dalla curva si è ritrovato lì ad abbracciare i calciatori del Napoli. Un sogno ad occhi aperti. Dal 21 novembre fino al 30 novembre sarò al Teatro Augusteo con uno spettacolo dal titolo "Semplicemente Andrè". È la mia storia, attraverso la quale vorrei lanciare un messaggio: puoi nascere ovunque, ma se cresci con un sogno nel cuore puoi definire la tua strada. Da Abbracciame a Via Partenope? C'è la spinta di un popolo. Se un pubblico non sceglie di amarti e non ti dà quel calore di cui hai bisogno, non vai da nessuna parte. In questi 10 anni c'è il pubblico, che io cerco sempre di rispettare ed onorare: ho una grande riconoscenza verso chi mi ascolta. Chi mi ha scoperto e contaminato la mia musica è Lucio Dalla: un non napoletano, ma più napoletano di me».