A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, partiamo dalla Nazionale italiana. Ci avevano già dati per spacciati, ma questa pausa, con due vittorie e un +6 di differenza reti, rilancia le ambizioni di qualificazione al Mondiale della Nazionale?
“Fare tanti gol è importante, anche se ovviamente non bisogna subirne o, quantomeno, subirne di meno. In queste due partite la Nazionale è stata ottima, anche se gli equilibri non sono ancora perfetti: ci vuole tempo per lavorare. Credo che Gattuso lo abbia detto subito dopo la partita: sì, dobbiamo essere contenti per i 6 punti, ma prendere quattro gol con Israele è abbastanza negativo, soprattutto perché siamo stati maestri per cent’anni della fase difensiva. Prenderne quattro con Israele mi sembra esagerato. Sì è vista un po’ di confusione e mancanza di lucidità nella gestione di certi momenti, ma noto anche che non sappiamo più marcare in area di rigore e questo è un problema serio: prendiamo gol in qualsiasi modo. È lì che deve lavorare molto Gattuso, perché davanti, tutto sommato, con le due punte e i centrocampisti che si inseriscono, specie Politano, il gol lo troviamo sempre. Ma dietro serve una pezza".
Il tema difensivo, mister, ci riporta anche alla Serie A. Il Napoli, alla prossima di campionato, affronterà la Fiorentina senza Amir Rrahmani, fermo per un infortunio con la Nazionale kosovara. Al suo posto dovrebbe esordire Sam Beukema. Crede che il Napoli rischi qualcosa, considerando che sicuramente schiererà una coppia inedita di difensori centrali?
“È una partita delicata, certo. Ma bisogna anche dire che oggi il Napoli è ancora la favorita per lo Scudetto. Queste responsabilità te le devi prendere, e il Napoli deve essere all’altezza con o senza i titolari. E può farlo, perché Conte ha costruito una rosa importante: ha tutte le possibilità per far risultato ovunque. Poi ci sarà anche il momento difficile, capita a tutte le squadre: l’importante è che arrivi il più tardi possibile e che si reagisca bene”.
Lei ha parlato di un Napoli che parte con i favori del pronostico. Lo dice solo perché ha vinto l’ultimo scudetto o perché, per valori tecnici, è la squadra più forte?
“No, assolutamente, non lo dico perché ha vinto lo scudetto al fotofinish, come qualcuno sostiene dicendo che l’Inter lo abbia perso, ma perché ha una rosa completa ed un allenatore di spessore. Detto ciò, ricordo agli smemorati che il Napoli è stato 22 volte primo in classifica l’anno scorso: questa non è solo fortuna, è merito. Il Napoli lo considero favorito perché si è rinforzato meglio rispetto alle altre, che comunque si sono avvicinate. Vedo una griglia con il Napoli leggermente avanti e tre squadre — Juventus, Inter e Milan — che oggi partono quasi alla pari. Mi aspetto un campionato più combattuto della passata stagione, quando di fatto fu una corsa a due tra Napoli e Inter”.
Rasmus Hojlund la convince come sostituto di Romelu Lukaku?
“Mi convince tantissimo, nonostante non abbia le stesse caratteristiche: Lukaku è più una punta di riferimento, uno che fa giocare la squadra, mentre Hojlund è più rapido, ama attaccare la profondità e ha un’intensità pazzesca. È giovane, corre tanto e crea continuamente occasioni. Le differenze sono chiare: il danese lavora più sulla profondità, il belga era più bravo a far salire la squadra. Ma Hojlund è forte davvero, va sostenuto ed atteso. Non dimentichiamo che già tre anni fa fece cose straordinarie con l’Atalanta, che infatti lo cedette subito in Premier con una grande plusvalenza. Per me è un grande colpo, fidatevi".
di Napoli Magazine
09/09/2025 - 11:23
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, partiamo dalla Nazionale italiana. Ci avevano già dati per spacciati, ma questa pausa, con due vittorie e un +6 di differenza reti, rilancia le ambizioni di qualificazione al Mondiale della Nazionale?
“Fare tanti gol è importante, anche se ovviamente non bisogna subirne o, quantomeno, subirne di meno. In queste due partite la Nazionale è stata ottima, anche se gli equilibri non sono ancora perfetti: ci vuole tempo per lavorare. Credo che Gattuso lo abbia detto subito dopo la partita: sì, dobbiamo essere contenti per i 6 punti, ma prendere quattro gol con Israele è abbastanza negativo, soprattutto perché siamo stati maestri per cent’anni della fase difensiva. Prenderne quattro con Israele mi sembra esagerato. Sì è vista un po’ di confusione e mancanza di lucidità nella gestione di certi momenti, ma noto anche che non sappiamo più marcare in area di rigore e questo è un problema serio: prendiamo gol in qualsiasi modo. È lì che deve lavorare molto Gattuso, perché davanti, tutto sommato, con le due punte e i centrocampisti che si inseriscono, specie Politano, il gol lo troviamo sempre. Ma dietro serve una pezza".
Il tema difensivo, mister, ci riporta anche alla Serie A. Il Napoli, alla prossima di campionato, affronterà la Fiorentina senza Amir Rrahmani, fermo per un infortunio con la Nazionale kosovara. Al suo posto dovrebbe esordire Sam Beukema. Crede che il Napoli rischi qualcosa, considerando che sicuramente schiererà una coppia inedita di difensori centrali?
“È una partita delicata, certo. Ma bisogna anche dire che oggi il Napoli è ancora la favorita per lo Scudetto. Queste responsabilità te le devi prendere, e il Napoli deve essere all’altezza con o senza i titolari. E può farlo, perché Conte ha costruito una rosa importante: ha tutte le possibilità per far risultato ovunque. Poi ci sarà anche il momento difficile, capita a tutte le squadre: l’importante è che arrivi il più tardi possibile e che si reagisca bene”.
Lei ha parlato di un Napoli che parte con i favori del pronostico. Lo dice solo perché ha vinto l’ultimo scudetto o perché, per valori tecnici, è la squadra più forte?
“No, assolutamente, non lo dico perché ha vinto lo scudetto al fotofinish, come qualcuno sostiene dicendo che l’Inter lo abbia perso, ma perché ha una rosa completa ed un allenatore di spessore. Detto ciò, ricordo agli smemorati che il Napoli è stato 22 volte primo in classifica l’anno scorso: questa non è solo fortuna, è merito. Il Napoli lo considero favorito perché si è rinforzato meglio rispetto alle altre, che comunque si sono avvicinate. Vedo una griglia con il Napoli leggermente avanti e tre squadre — Juventus, Inter e Milan — che oggi partono quasi alla pari. Mi aspetto un campionato più combattuto della passata stagione, quando di fatto fu una corsa a due tra Napoli e Inter”.
Rasmus Hojlund la convince come sostituto di Romelu Lukaku?
“Mi convince tantissimo, nonostante non abbia le stesse caratteristiche: Lukaku è più una punta di riferimento, uno che fa giocare la squadra, mentre Hojlund è più rapido, ama attaccare la profondità e ha un’intensità pazzesca. È giovane, corre tanto e crea continuamente occasioni. Le differenze sono chiare: il danese lavora più sulla profondità, il belga era più bravo a far salire la squadra. Ma Hojlund è forte davvero, va sostenuto ed atteso. Non dimentichiamo che già tre anni fa fece cose straordinarie con l’Atalanta, che infatti lo cedette subito in Premier con una grande plusvalenza. Per me è un grande colpo, fidatevi".