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IL PARERE - Lucchesi: "Lang, l'importante è che convinca Conte e sia nei parametri del club"
30.06.2025 12:45 di Napoli Magazine
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabrizio Lucchesi, direttore sportivo del Guidonia ed ex, fra le tante, di Roma ed Empoli. Di seguito, un estratto dell'intervista. 
Direttore, in questo momento è al Guidonia. State preparando una stagione in Lega Pro. Siete già impegnati anche sul fronte del calciomercato: qual è l’obiettivo per la vostra squadra? 
“Stabilità. Vogliamo evitare l’andamento da ascensore che ha caratterizzato gli ultimi anni. La società è alla ricerca di continuità, per poi iniziare una programmazione a lungo termine. Siamo considerati la terza squadra di Roma, abbiamo un proprietario che ci sostiene e che fa le cose per gradi. Ora stiamo investendo molto nelle infrastrutture: lo stadio, per esempio, è quasi tutto rifatto. La crescita passa da lì, da un progetto basato su solidità e piccoli passi. Poi il futuro vedremo dove ci porterà.” 
È vero che siete su qualche giovane calciatore del Napoli? 
“Sì, confesso che stiamo parlando con il Napoli per un paio di ragazzi molto bravi. Hanno però bisogno di fare esperienza, di farsi le ossa. In prospettiva potrebbero anche essere utili al Napoli stesso. Noi siamo una realtà che permette ai giovani di crescere attraverso il lavoro quotidiano e l’esperienza sul campo. Mi piace l’idea di collaborare con una società prestigiosa come il Napoli, che ha tanti calciatori interessanti.” 
Guardando ora alla Serie A, sembrano tutti pazzi per Giovanni Leoni: ha solo 18 anni e neanche 20 presenze in prima squadra con il Parma. Eppure, viene valutato circa 30 milioni di euro. Li vale davvero? 
“Quando si parla di ragazzi così giovani, non si valuta tanto ciò che sanno già fare, quanto ciò che si pensa possano diventare. È lì che si apre una forbice tra domanda e offerta. Chi vende pensa: oggi non posso esagerare nella richiesta, ma in prospettiva questo ragazzo può diventare molto forte. Chi compra, invece, si chiede: sarà davvero all’altezza? Posso giustificare un investimento simile? Io credo che Leoni sia uno dei profili più interessanti del panorama nazionale. È giusto che chi lo vende cerchi di capitalizzare e che chi lo compra provi a trattare. Ma siccome su di lui c’è tanta concorrenza, italiana e straniera, chi ci crede deve affondare il colpo.
Vent’anni fa successe a me, alla Roma, con Cassano: lo pagammo una cifra enorme per l’epoca, ma prendemmo uno dei più grandi talenti d’Europa. Ecco, questo è un po’ il senso dell’investire sui giovani: un club ambizioso ha bisogno di rischiare, di mescolare esperienza e gioventù. Come sta facendo oggi anche il Napoli: prende un campione di 32/34 anni e poi investe su un giovane di prospettiva, basti pensare al doppio colpo De Bruyne - Marianucci. Qualche volta le scommesse non ripagano, altre volte sì. Ma se non rischi, resti fermo.” 
Il Napoli sembra intenzionato ad acquistare anche Noa Lang dal PSV Eindhoven per una cifra simile: 30 milioni di euro. È un calciatore che la convince? Cosa potrebbe dare al Napoli e alla Serie A? 
“La cosa importante è che convinca Conte e sia nei parametri del club, anche sotto l’aspetto economico. Quando il Napoli si presenta per un giocatore, la richiesta iniziale è sempre più alta: è normale, fa parte delle dinamiche del mercato. Il Napoli ha fatto operazioni importanti e tutti cercano di ottenere qualcosa in più, conoscendone la stabilità economica. Ma oggi il Napoli sta lavorando bene, con intelligenza. Sta prendendo giocatori funzionali per una squadra che è già forte. Sta facendo operazioni mirate. Se per un calciatore spendi un milione in più, ma lo prendi nel posto giusto e al momento giusto, non è un problema. Conta il valore complessivo del gruppo. Per me, se credono in Lang, fanno bene a pagarlo quella cifra.” 
Ha toccato un tasto dolente del mercato del Napoli in questa estate ancora agli inizi: i prezzi altissimi. Il Bologna chiede 35 milioni per Sam Beukema e addirittura 45 per Dan Ndoye. Al di là delle qualità dei singoli, non è rischioso investire cifre simili senza garanzie? 
“La certezza non esiste. I club non gestiscono numeri, gestiscono persone. E ci sono mille motivi per cui un calciatore può rendere o meno. Ci sono giocatori che in un club fanno fatica e poi esplodono altrove. A volte invece chi ti aspetti che dia poco ti sorprende. Oggi ci sono tre elementi che rendono i prezzi molto alti. Primo: la tempistica. Siamo al 30 giugno, il momento in cui i prezzi sono al picco massimo. Poi ci sarà una fase di flessione, e infine un altro crollo a fine agosto. Ora siamo proprio nel momento più caro. Secondo: se vai su certi calciatori, magari già sotto il controllo di agenzie importanti e monitorati da club esteri, entri in dinamiche ancora più complesse. Terzo: se il giocatore vuole davvero venire a Napoli, questo può influire positivamente sulla trattativa, anche a livello di prezzo. Quindi sì, con un po’ di pazienza si possono anche fare affari migliori.” 
E secondo lei il Napoli ha la possibilità di aspettare? O dovrà affrettare le operazioni? 
“Sì, può aspettare. Infatti alcune operazioni le ha già anticipate, in modo strategico. Ora ha la possibilità di prendersi il tempo giusto. Se hai messo tre nomi nel mirino, e due sono convinti di venire, puoi anche rischiare di perderne uno. Il Napoli oggi non ha bisogno di quantità, ma di qualità. È in una posizione favorevole per attendere. Poi, certo, tutto ha un limite: non si può tirare troppo la corda. Arriva un momento in cui devi decidere se farla o no, un’operazione. E lì dipende dalle alternative che hai pronte. Ma a Napoli ci sono dirigenti bravissimi che non si fanno trovare mai col cerino in mano.” 
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IL PARERE - Lucchesi: "Lang, l'importante è che convinca Conte e sia nei parametri del club"

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30/06/2025 - 12:45

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabrizio Lucchesi, direttore sportivo del Guidonia ed ex, fra le tante, di Roma ed Empoli. Di seguito, un estratto dell'intervista. 
Direttore, in questo momento è al Guidonia. State preparando una stagione in Lega Pro. Siete già impegnati anche sul fronte del calciomercato: qual è l’obiettivo per la vostra squadra? 
“Stabilità. Vogliamo evitare l’andamento da ascensore che ha caratterizzato gli ultimi anni. La società è alla ricerca di continuità, per poi iniziare una programmazione a lungo termine. Siamo considerati la terza squadra di Roma, abbiamo un proprietario che ci sostiene e che fa le cose per gradi. Ora stiamo investendo molto nelle infrastrutture: lo stadio, per esempio, è quasi tutto rifatto. La crescita passa da lì, da un progetto basato su solidità e piccoli passi. Poi il futuro vedremo dove ci porterà.” 
È vero che siete su qualche giovane calciatore del Napoli? 
“Sì, confesso che stiamo parlando con il Napoli per un paio di ragazzi molto bravi. Hanno però bisogno di fare esperienza, di farsi le ossa. In prospettiva potrebbero anche essere utili al Napoli stesso. Noi siamo una realtà che permette ai giovani di crescere attraverso il lavoro quotidiano e l’esperienza sul campo. Mi piace l’idea di collaborare con una società prestigiosa come il Napoli, che ha tanti calciatori interessanti.” 
Guardando ora alla Serie A, sembrano tutti pazzi per Giovanni Leoni: ha solo 18 anni e neanche 20 presenze in prima squadra con il Parma. Eppure, viene valutato circa 30 milioni di euro. Li vale davvero? 
“Quando si parla di ragazzi così giovani, non si valuta tanto ciò che sanno già fare, quanto ciò che si pensa possano diventare. È lì che si apre una forbice tra domanda e offerta. Chi vende pensa: oggi non posso esagerare nella richiesta, ma in prospettiva questo ragazzo può diventare molto forte. Chi compra, invece, si chiede: sarà davvero all’altezza? Posso giustificare un investimento simile? Io credo che Leoni sia uno dei profili più interessanti del panorama nazionale. È giusto che chi lo vende cerchi di capitalizzare e che chi lo compra provi a trattare. Ma siccome su di lui c’è tanta concorrenza, italiana e straniera, chi ci crede deve affondare il colpo.
Vent’anni fa successe a me, alla Roma, con Cassano: lo pagammo una cifra enorme per l’epoca, ma prendemmo uno dei più grandi talenti d’Europa. Ecco, questo è un po’ il senso dell’investire sui giovani: un club ambizioso ha bisogno di rischiare, di mescolare esperienza e gioventù. Come sta facendo oggi anche il Napoli: prende un campione di 32/34 anni e poi investe su un giovane di prospettiva, basti pensare al doppio colpo De Bruyne - Marianucci. Qualche volta le scommesse non ripagano, altre volte sì. Ma se non rischi, resti fermo.” 
Il Napoli sembra intenzionato ad acquistare anche Noa Lang dal PSV Eindhoven per una cifra simile: 30 milioni di euro. È un calciatore che la convince? Cosa potrebbe dare al Napoli e alla Serie A? 
“La cosa importante è che convinca Conte e sia nei parametri del club, anche sotto l’aspetto economico. Quando il Napoli si presenta per un giocatore, la richiesta iniziale è sempre più alta: è normale, fa parte delle dinamiche del mercato. Il Napoli ha fatto operazioni importanti e tutti cercano di ottenere qualcosa in più, conoscendone la stabilità economica. Ma oggi il Napoli sta lavorando bene, con intelligenza. Sta prendendo giocatori funzionali per una squadra che è già forte. Sta facendo operazioni mirate. Se per un calciatore spendi un milione in più, ma lo prendi nel posto giusto e al momento giusto, non è un problema. Conta il valore complessivo del gruppo. Per me, se credono in Lang, fanno bene a pagarlo quella cifra.” 
Ha toccato un tasto dolente del mercato del Napoli in questa estate ancora agli inizi: i prezzi altissimi. Il Bologna chiede 35 milioni per Sam Beukema e addirittura 45 per Dan Ndoye. Al di là delle qualità dei singoli, non è rischioso investire cifre simili senza garanzie? 
“La certezza non esiste. I club non gestiscono numeri, gestiscono persone. E ci sono mille motivi per cui un calciatore può rendere o meno. Ci sono giocatori che in un club fanno fatica e poi esplodono altrove. A volte invece chi ti aspetti che dia poco ti sorprende. Oggi ci sono tre elementi che rendono i prezzi molto alti. Primo: la tempistica. Siamo al 30 giugno, il momento in cui i prezzi sono al picco massimo. Poi ci sarà una fase di flessione, e infine un altro crollo a fine agosto. Ora siamo proprio nel momento più caro. Secondo: se vai su certi calciatori, magari già sotto il controllo di agenzie importanti e monitorati da club esteri, entri in dinamiche ancora più complesse. Terzo: se il giocatore vuole davvero venire a Napoli, questo può influire positivamente sulla trattativa, anche a livello di prezzo. Quindi sì, con un po’ di pazienza si possono anche fare affari migliori.” 
E secondo lei il Napoli ha la possibilità di aspettare? O dovrà affrettare le operazioni? 
“Sì, può aspettare. Infatti alcune operazioni le ha già anticipate, in modo strategico. Ora ha la possibilità di prendersi il tempo giusto. Se hai messo tre nomi nel mirino, e due sono convinti di venire, puoi anche rischiare di perderne uno. Il Napoli oggi non ha bisogno di quantità, ma di qualità. È in una posizione favorevole per attendere. Poi, certo, tutto ha un limite: non si può tirare troppo la corda. Arriva un momento in cui devi decidere se farla o no, un’operazione. E lì dipende dalle alternative che hai pronte. Ma a Napoli ci sono dirigenti bravissimi che non si fanno trovare mai col cerino in mano.”