A StileTv, nel corso della trasmissione "Salite sulla giostra", è intervenuto Pasquale Marino, ex allenatore dell'Udinese: "Sulla lotta scudetto penso che Inter, Napoli e Milan saranno protagoniste fino alla fine. Qualche interrogativo sulla Roma c’è sempre, ha avuto un periodo buono e adesso qualche flessione, ma resta una squadra forte. Il Milan ha il vantaggio che il Napoli aveva l’anno scorso. Le squadre di testa hanno tre allenatori che lavorano molto sulla strategia tattica e preparare le partite in un giorno non è facile. Qualche piccolo vantaggio potrebbe esserci a favore del Milan, perché la stanchezza fisica e mentale si fa spesso sentire e il Napoli ha delle defezioni che incidono sul rendimento globale della squadra. Infortuni? Non penso sia anomalo, perché queste cose succedono quando ci sono tanti impegni. È tutto legato al numero di partite, a cui si aggiungono gli impegni con le nazionali. Io ero in panchina in Udinese-Napoli 0-5, fu il mio debutto a Udine. Le sconfitte aiutano a crescere, anche perché poi ci fu la sosta e dopo andammo a vincere contro la Juve. Quella sberla ci servì per capire cosa cambiare dal punto di vista tattico per iniziare a fare risultati. Inler era già nel giro della nazionale svizzera all'epoca, penso che abbia fatto un percorso importante fino ad arrivare a fare il dirigente. Non so cosa deciderà Conte per la formazione, considerando che ha cambiato vari moduli. Se decidi di giocare sempre con la difesa a tre, magari a gennaio potrebbe essere utile un centrale in più. Le strategie dipenderanno sempre dal sistema di gioco, ma il mercato non è semplice perché poi rientreranno gli infortunati e a quel punto si ritroverebbero ad essere troppi. Lucca? Recuperando Lukaku, lui avrà difficoltà a trovare spazio. Quando Lukaku entra in condizione, sappiamo quanto può essere determinante. Oggi nel Napoli ci sono giocatori insostituibili come Lobotka e Anguissa, che possono giocare anche in una mediana a due, però ci sono anche i trequartisti. In ogni modulo qualcuno dei giocatori importanti sarà sacrificato, bisogna capire chi rende meglio nel sistema di gioco più appropriato”.
di Napoli Magazine
13/12/2025 - 14:15
A StileTv, nel corso della trasmissione "Salite sulla giostra", è intervenuto Pasquale Marino, ex allenatore dell'Udinese: "Sulla lotta scudetto penso che Inter, Napoli e Milan saranno protagoniste fino alla fine. Qualche interrogativo sulla Roma c’è sempre, ha avuto un periodo buono e adesso qualche flessione, ma resta una squadra forte. Il Milan ha il vantaggio che il Napoli aveva l’anno scorso. Le squadre di testa hanno tre allenatori che lavorano molto sulla strategia tattica e preparare le partite in un giorno non è facile. Qualche piccolo vantaggio potrebbe esserci a favore del Milan, perché la stanchezza fisica e mentale si fa spesso sentire e il Napoli ha delle defezioni che incidono sul rendimento globale della squadra. Infortuni? Non penso sia anomalo, perché queste cose succedono quando ci sono tanti impegni. È tutto legato al numero di partite, a cui si aggiungono gli impegni con le nazionali. Io ero in panchina in Udinese-Napoli 0-5, fu il mio debutto a Udine. Le sconfitte aiutano a crescere, anche perché poi ci fu la sosta e dopo andammo a vincere contro la Juve. Quella sberla ci servì per capire cosa cambiare dal punto di vista tattico per iniziare a fare risultati. Inler era già nel giro della nazionale svizzera all'epoca, penso che abbia fatto un percorso importante fino ad arrivare a fare il dirigente. Non so cosa deciderà Conte per la formazione, considerando che ha cambiato vari moduli. Se decidi di giocare sempre con la difesa a tre, magari a gennaio potrebbe essere utile un centrale in più. Le strategie dipenderanno sempre dal sistema di gioco, ma il mercato non è semplice perché poi rientreranno gli infortunati e a quel punto si ritroverebbero ad essere troppi. Lucca? Recuperando Lukaku, lui avrà difficoltà a trovare spazio. Quando Lukaku entra in condizione, sappiamo quanto può essere determinante. Oggi nel Napoli ci sono giocatori insostituibili come Lobotka e Anguissa, che possono giocare anche in una mediana a due, però ci sono anche i trequartisti. In ogni modulo qualcuno dei giocatori importanti sarà sacrificato, bisogna capire chi rende meglio nel sistema di gioco più appropriato”.