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IL PENSIERO - Ciotola: "Il Napoli ha tante motivazioni, ma il Cagliari darà il massimo"
22.05.2025 11:47 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Ciotola, procuratore sportivo ed ex scout del Cagliari.

Nella partita di domani tra Napoli e Cagliari, che pronostico si aspetta? 

“Dobbiamo partire da un presupposto: in questo momento il Napoli è oggettivamente una squadra scarica, che sembra non avere più la forza per affrontare al meglio impegni importanti. La fortuna è che quella di venerdì sarà l’ultima partita. Detto ciò, ci sarà uno stadio gremito e, forse, un altro milione di persone fuori: penso che queste motivazioni bastino da sole. Tuttavia, non ci aspettiamo e non ci auguriamo un passo falso, perché sarebbe davvero clamoroso. Il Cagliari non verrà certo a fare una passeggiata, per tanti motivi, storici e non solo".

Restando in tema, secondo lei per Antonio Conte questo sarebbe lo scudetto più importante della sua carriera? 

“Secondo me sì, perché se valutiamo tutto il percorso dall’inizio dell’anno, lui ha preso una squadra con tante problematiche e ci ha messo tantissimo di suo. A gennaio ha perso un giocatore fortissimo (Kvaratskhelia), uno che oggi sta dimostrando tutto il suo valore a Parigi. E non dimentichiamoci che due anni fa quel giocatore aveva già fatto vedere grandi cose. Poi ci sono stati tanti infortuni che hanno penalizzato l’andamento stagionale. Pensi a Neres, che si pensava potesse essere un valido sostituto di Kvara, e invece si è infortunato più volte. Anche Buongiorno, che stava facendo una stagione da miglior difensore del campionato, è stato fuori. Idem Anguissa. E poi Juan Jesus, che ha fatto un rendimento pazzesco nelle sue quindici partite disputate. Tutto questo è merito dell’allenatore. Ognuno la può pensare come vuole, ma per me questo è lo scudetto di Antonio Conte".

Lei ricopre un ruolo molto delicato, quello di direttore sportivo, ma è anche un grande esperto di scouting. Secondo lei, il Milan, che sembra aver scelto Tare dopo un lungo casting, ha trovato la persona giusta? 

“Sì, Tare l’ha già dimostrato alla Lazio. È un competente, uno che lavora con criterio. Lotito ha un’impostazione simile a quella di De Laurentiis: molta attenzione ai bilanci e alla sostenibilità. Questo evita tante situazioni economiche complicate. Pensi che João Félix, in sei mesi, è costato nove milioni per un rendimento molto al di sotto delle aspettative. Oppure l’acquisto di Walker, 35 anni, quando in rosa hai già due terzini, tra cui uno giovane e importante come Terracciano. Il Milan oggi sembra voler tornare a una logica più simile a quella dell’era Maldini-Massara, che avevano riportato il club in attivo, vincendo anche uno scudetto. Tare può essere la persona giusta perché sa scegliere i giocatori e allo stesso tempo gestisce il lato economico, che oggi è fondamentale soprattutto per i club italiani".

Lei è un esperto di mercato: secondo lei, quale sarà il futuro di Antonio Conte? 

“Qualche dubbio ce l’ho. Se io fossi Conte, mi chiederei: più di così cosa posso fare in questa piazza? Perché dopo questo scudetto, l’unico passo in avanti possibile è vincere la Champions. È un ragionamento complesso. Il Napoli è forse l’unico club in Italia, o uno dei pochissimi, che può permettersi di acquistare giocatori costosi. Ma poi sappiamo anche quali sono i limiti imposti dalla società sul monte ingaggi, anche se ci sarà un adeguamento. Credo che Conte debba valutare se davvero ci sarà un investimento importante: per essere veramente competitivo in Europa, questa squadra ha bisogno di 8-9 giocatori. Questo è il punto interrogativo. Però, come si dice, morto un Conte se ne fa un altro: la forza del Napoli è sempre stata il presidente, che raramente ha sbagliato negli ultimi vent’anni. Dobbiamo essere fiduciosi. I meriti di questo titolo vanno all’allenatore, ma il Napoli ha dimostrato in passato di poter andare avanti anche senza figure centrali".

Vuole lasciarci con una promessa? 

“Mi auguro con tutto il cuore che Conte possa restare. Al di là dell’aspetto estetico – perché magari non sarà la squadra più spettacolare da vedere – è una squadra che grazie alla mentalità di quest’uomo, alla 37ª giornata, è lì a giocarsi lo scudetto. Domani Napoli-Cagliari sarà anche l’occasione per vedere all’esordio Vinciguerra, che ieri ha giocato col Cagliari primavera ed è napoletano. Potrebbe essere lui il protagonista dell’episodio finale".

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IL PENSIERO - Ciotola: "Il Napoli ha tante motivazioni, ma il Cagliari darà il massimo"

di Napoli Magazine

22/05/2025 - 11:47

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Ciotola, procuratore sportivo ed ex scout del Cagliari.

Nella partita di domani tra Napoli e Cagliari, che pronostico si aspetta? 

“Dobbiamo partire da un presupposto: in questo momento il Napoli è oggettivamente una squadra scarica, che sembra non avere più la forza per affrontare al meglio impegni importanti. La fortuna è che quella di venerdì sarà l’ultima partita. Detto ciò, ci sarà uno stadio gremito e, forse, un altro milione di persone fuori: penso che queste motivazioni bastino da sole. Tuttavia, non ci aspettiamo e non ci auguriamo un passo falso, perché sarebbe davvero clamoroso. Il Cagliari non verrà certo a fare una passeggiata, per tanti motivi, storici e non solo".

Restando in tema, secondo lei per Antonio Conte questo sarebbe lo scudetto più importante della sua carriera? 

“Secondo me sì, perché se valutiamo tutto il percorso dall’inizio dell’anno, lui ha preso una squadra con tante problematiche e ci ha messo tantissimo di suo. A gennaio ha perso un giocatore fortissimo (Kvaratskhelia), uno che oggi sta dimostrando tutto il suo valore a Parigi. E non dimentichiamoci che due anni fa quel giocatore aveva già fatto vedere grandi cose. Poi ci sono stati tanti infortuni che hanno penalizzato l’andamento stagionale. Pensi a Neres, che si pensava potesse essere un valido sostituto di Kvara, e invece si è infortunato più volte. Anche Buongiorno, che stava facendo una stagione da miglior difensore del campionato, è stato fuori. Idem Anguissa. E poi Juan Jesus, che ha fatto un rendimento pazzesco nelle sue quindici partite disputate. Tutto questo è merito dell’allenatore. Ognuno la può pensare come vuole, ma per me questo è lo scudetto di Antonio Conte".

Lei ricopre un ruolo molto delicato, quello di direttore sportivo, ma è anche un grande esperto di scouting. Secondo lei, il Milan, che sembra aver scelto Tare dopo un lungo casting, ha trovato la persona giusta? 

“Sì, Tare l’ha già dimostrato alla Lazio. È un competente, uno che lavora con criterio. Lotito ha un’impostazione simile a quella di De Laurentiis: molta attenzione ai bilanci e alla sostenibilità. Questo evita tante situazioni economiche complicate. Pensi che João Félix, in sei mesi, è costato nove milioni per un rendimento molto al di sotto delle aspettative. Oppure l’acquisto di Walker, 35 anni, quando in rosa hai già due terzini, tra cui uno giovane e importante come Terracciano. Il Milan oggi sembra voler tornare a una logica più simile a quella dell’era Maldini-Massara, che avevano riportato il club in attivo, vincendo anche uno scudetto. Tare può essere la persona giusta perché sa scegliere i giocatori e allo stesso tempo gestisce il lato economico, che oggi è fondamentale soprattutto per i club italiani".

Lei è un esperto di mercato: secondo lei, quale sarà il futuro di Antonio Conte? 

“Qualche dubbio ce l’ho. Se io fossi Conte, mi chiederei: più di così cosa posso fare in questa piazza? Perché dopo questo scudetto, l’unico passo in avanti possibile è vincere la Champions. È un ragionamento complesso. Il Napoli è forse l’unico club in Italia, o uno dei pochissimi, che può permettersi di acquistare giocatori costosi. Ma poi sappiamo anche quali sono i limiti imposti dalla società sul monte ingaggi, anche se ci sarà un adeguamento. Credo che Conte debba valutare se davvero ci sarà un investimento importante: per essere veramente competitivo in Europa, questa squadra ha bisogno di 8-9 giocatori. Questo è il punto interrogativo. Però, come si dice, morto un Conte se ne fa un altro: la forza del Napoli è sempre stata il presidente, che raramente ha sbagliato negli ultimi vent’anni. Dobbiamo essere fiduciosi. I meriti di questo titolo vanno all’allenatore, ma il Napoli ha dimostrato in passato di poter andare avanti anche senza figure centrali".

Vuole lasciarci con una promessa? 

“Mi auguro con tutto il cuore che Conte possa restare. Al di là dell’aspetto estetico – perché magari non sarà la squadra più spettacolare da vedere – è una squadra che grazie alla mentalità di quest’uomo, alla 37ª giornata, è lì a giocarsi lo scudetto. Domani Napoli-Cagliari sarà anche l’occasione per vedere all’esordio Vinciguerra, che ieri ha giocato col Cagliari primavera ed è napoletano. Potrebbe essere lui il protagonista dell’episodio finale".