A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio - 3° Tempo" è intervenuto Gennaro Iezzo, ex allenatore: "È stato un percorso molto difficile col Napoli, la Serie C, la Serie B, poi in Serie A con Hamsik, Lavezzi e Gargano, tutti giovani giocatori e qualcuno ci dava per spacciati. Il lavoro certosino fatto da Pierpaolo Marino, e da tutti coloro venuti dopo, hanno portato questo club ad essere Campione d’Italia e uno dei migliori in Europa. Sono stati 20 anni di grandissimo livello. Giocare da napoletano a Napoli? Sicuramente ti porti un po’ gli umori della città, è sempre un po’ più stressante per un giocatore napoletano vestire la maglia del Napoli. Da un lato c’è tanta pressione, dall’altro c’è l’orgoglio di indossare i colori della tua città. Sicuramente c’è più pressione e Mazzocchi lo sente domenica dopo domenica. La mia esperienza a Benevento? Questa è la mia seconda avventura in Primavera, tempo fa ero ad Avellino. Il lavoro che porti avanti è quello in cui da qui a qualche mese vuoi trarre conclusioni positive sulla crescita dei ragazzi. Quando lavori con i giovani cerchi di trasmettergli esperienza, di lavorare per farli trovare pronti al passo che faranno dall’anno prossimo in poi. Cagliari-Napoli? Il Napoli arriverà carico a pallettoni, anche per gli innesti del mercato che tutti vogliamo vedere che alzeranno l’asticella della squadra. Dall’altro lato, si troverà un Cagliari che gioca un buon calcio, con calciatori veloci che sanno palleggiare per bene. Ci aspettiamo un Napoli anche un po’ più bello, rispetto a quello concreto visto finora. Meret? Ha vinto lo scudetto, ha fatto grandi prestazioni, ma non è mai stato amato. Mette spesso una pezza al momento giusto per portare a casa il risultato. Faccio fatica a capire perché questo ragazzo non deve essere supportato. Ha tanto carattere perché da quando sta a Napoli sta sopportando tutto e di più".
di Napoli Magazine
11/09/2024 - 00:00
A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio - 3° Tempo" è intervenuto Gennaro Iezzo, ex allenatore: "È stato un percorso molto difficile col Napoli, la Serie C, la Serie B, poi in Serie A con Hamsik, Lavezzi e Gargano, tutti giovani giocatori e qualcuno ci dava per spacciati. Il lavoro certosino fatto da Pierpaolo Marino, e da tutti coloro venuti dopo, hanno portato questo club ad essere Campione d’Italia e uno dei migliori in Europa. Sono stati 20 anni di grandissimo livello. Giocare da napoletano a Napoli? Sicuramente ti porti un po’ gli umori della città, è sempre un po’ più stressante per un giocatore napoletano vestire la maglia del Napoli. Da un lato c’è tanta pressione, dall’altro c’è l’orgoglio di indossare i colori della tua città. Sicuramente c’è più pressione e Mazzocchi lo sente domenica dopo domenica. La mia esperienza a Benevento? Questa è la mia seconda avventura in Primavera, tempo fa ero ad Avellino. Il lavoro che porti avanti è quello in cui da qui a qualche mese vuoi trarre conclusioni positive sulla crescita dei ragazzi. Quando lavori con i giovani cerchi di trasmettergli esperienza, di lavorare per farli trovare pronti al passo che faranno dall’anno prossimo in poi. Cagliari-Napoli? Il Napoli arriverà carico a pallettoni, anche per gli innesti del mercato che tutti vogliamo vedere che alzeranno l’asticella della squadra. Dall’altro lato, si troverà un Cagliari che gioca un buon calcio, con calciatori veloci che sanno palleggiare per bene. Ci aspettiamo un Napoli anche un po’ più bello, rispetto a quello concreto visto finora. Meret? Ha vinto lo scudetto, ha fatto grandi prestazioni, ma non è mai stato amato. Mette spesso una pezza al momento giusto per portare a casa il risultato. Faccio fatica a capire perché questo ragazzo non deve essere supportato. Ha tanto carattere perché da quando sta a Napoli sta sopportando tutto e di più".