A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto il dottor Corrado Saccone, già preparatore atletico del Napoli.
Il pareggio del Napoli ieri sera in casa del Bologna lo interpreta come un punto guadagnato o come due punti persi?
“La trasferta di Bologna non è mai semplice. Il Napoli ha avuto la fortuna di andare in vantaggio, giocando anche molto bene nel primo tempo, ma purtroppo non ha saputo sfruttare questa situazione. Io ho visto segnali un po’ negativi nel finale, perché il Napoli ha sofferto tanto. Forse con un po’ più di fortuna, il Bologna avrebbe anche potuto ottenere la vittoria. Questo, secondo me, è un segnale poco positivo per la squadra di Conte, che ha ancora tutte le chance per vincere il campionato. Tuttavia, non sfruttare queste occasioni può lasciare l’amaro in bocca e generare incertezze per il futuro, anche se il calendario del Napoli è sulla carta più favorevole rispetto a quello di altre squadre. A questo punto, però, ogni partita ha un peso importante. Vincere 1-0 ieri sarebbe stato il massimo. Secondo me, per come si era messa la partita, sono due punti persi. Il Napoli, sicuramente, ieri non doveva giocarsi questo jolly. Ne ha già sprecati diversi: contro il Venezia ha pareggiato, con il Como ha perso, con l’Udinese ha pareggiato.”
Ieri, dunque, l’unico risultato accettabile per gli uomini di Antonio Conte era la vittoria?
“Lo ripeto: vincere a Bologna non è facile per nessuno, nemmeno per il Real Madrid. Il Bologna è una squadra che gioca bene, ha un allenatore capace, che sta motivando e preparando al meglio i suoi ragazzi. È una squadra che risponde molto bene alle indicazioni del tecnico, quindi non è semplice portare a casa i tre punti da lì. Però, se hai la fortuna di andare in vantaggio, una squadra che punta a qualcosa di importante come lo scudetto deve capitalizzare. E invece, alla fine, è diventato un problema per il Napoli. E diciamoci la verità: non è facile nemmeno vincere a Venezia, ma quando sei il Napoli, una squadra con ambizioni, devi fare qualcosa in più. Invece, stanno sprecando troppo. Ieri dovevano vincere: hanno giocato un ottimo primo tempo, erano in vantaggio, il Bologna era in difficoltà. Poi però si sono abbassati troppo e ho visto anche una condizione fisica non brillante. I volti dei giocatori del Napoli erano affaticati, mentre quelli del Bologna no. Questo è un segnale evidente.”
Proprio su questo punto la incalzo: il calo del Napoli nelle riprese è mentale o fisico?
"Purtroppo è anche fisico. E questo non è un buon segnale. Prendiamo il secondo tempo di ieri: in quel momento una squadra con la qualità del Napoli deve saper gestire meglio le energie, ma soprattutto deve saper gestire il gioco. Tecnicamente, forse, il Napoli ha qualcosa in più del Bologna, e invece si sono chiusi nei 25 metri finali, subendo tanto. Il Bologna correva, andava a mille. Ha avuto due o tre grandi occasioni, tralasciando l’ultima del Napoli, ormai a tempo scaduto. Ma il Bologna li ha messi in grande difficoltà, e questo non è un buon segnale. A maggior ragione se si considera che l’Inter abbia giocato 46 partite in stagione, contro le 34 del Napoli. Dodici partite in più, eppure in campo non sembra che l’Inter sia affaticata quanto lo è il Napoli. E se guardiamo la qualità degli avversari affrontati dall’Inter, parliamo di un altro livello. In Europa incontri squadre molto più attrezzate rispetto a Como, Venezia o Empoli. Giocare in Europa ti lascia più stanchezza nelle gambe, ma anche più motivazione. Vincere una partita importante, magari contro una big europea, ti galvanizza. L’Inter sta sfruttando bene tutto questo. Il Napoli, invece, con un solo obiettivo stagionale, avrebbe dovuto dare di più e può ancora dare di più."
Secondo lei, la società si è fatta un autogol con la cessione di Kvaratskhelia?
“Io non credo nei campioni singoli. I risultati arrivano da un lavoro collettivo. Se una squadra deve dipendere da un solo giocatore, allora tanto vale prendere Ronaldo e basta. Kvaratskhelia è sicuramente un giocatore importante, che ti dà qualcosa in più, ma il Napoli non è una squadra scarsa. Sono arrivati anche altri giocatori validi, che meritano rispetto e che stanno giocando bene, come Neres. Alla fine è stata una scelta del club, per carità, ma piangere sul latte versato non serve. A questo punto, tanto vale far spendere altri due miliardi al presidente se si vuole la certezza di vincere!”
Quindi, ci vorrebbe anche un po’ più di incisività da parte del tecnico?
“Ovviamente sì, è pagato per questo.”
Alla luce delle prestazioni del Napoli, Antonio Conte merita l’ingaggio che percepisce dagli azzurri?
“Attualmente no. Anche se va detto che lui sta cercando di costruire qualcosa, di ricreare un ambiente positivo intorno alla squadra. E, alla fine, il Napoli è sempre secondo in classifica. Quindi, ha sicuramente rivitalizzato il gruppo rispetto all’anno scorso, ma dovrebbe dare qualcosina in più."
di Napoli Magazine
08/04/2025 - 11:17
A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto il dottor Corrado Saccone, già preparatore atletico del Napoli.
Il pareggio del Napoli ieri sera in casa del Bologna lo interpreta come un punto guadagnato o come due punti persi?
“La trasferta di Bologna non è mai semplice. Il Napoli ha avuto la fortuna di andare in vantaggio, giocando anche molto bene nel primo tempo, ma purtroppo non ha saputo sfruttare questa situazione. Io ho visto segnali un po’ negativi nel finale, perché il Napoli ha sofferto tanto. Forse con un po’ più di fortuna, il Bologna avrebbe anche potuto ottenere la vittoria. Questo, secondo me, è un segnale poco positivo per la squadra di Conte, che ha ancora tutte le chance per vincere il campionato. Tuttavia, non sfruttare queste occasioni può lasciare l’amaro in bocca e generare incertezze per il futuro, anche se il calendario del Napoli è sulla carta più favorevole rispetto a quello di altre squadre. A questo punto, però, ogni partita ha un peso importante. Vincere 1-0 ieri sarebbe stato il massimo. Secondo me, per come si era messa la partita, sono due punti persi. Il Napoli, sicuramente, ieri non doveva giocarsi questo jolly. Ne ha già sprecati diversi: contro il Venezia ha pareggiato, con il Como ha perso, con l’Udinese ha pareggiato.”
Ieri, dunque, l’unico risultato accettabile per gli uomini di Antonio Conte era la vittoria?
“Lo ripeto: vincere a Bologna non è facile per nessuno, nemmeno per il Real Madrid. Il Bologna è una squadra che gioca bene, ha un allenatore capace, che sta motivando e preparando al meglio i suoi ragazzi. È una squadra che risponde molto bene alle indicazioni del tecnico, quindi non è semplice portare a casa i tre punti da lì. Però, se hai la fortuna di andare in vantaggio, una squadra che punta a qualcosa di importante come lo scudetto deve capitalizzare. E invece, alla fine, è diventato un problema per il Napoli. E diciamoci la verità: non è facile nemmeno vincere a Venezia, ma quando sei il Napoli, una squadra con ambizioni, devi fare qualcosa in più. Invece, stanno sprecando troppo. Ieri dovevano vincere: hanno giocato un ottimo primo tempo, erano in vantaggio, il Bologna era in difficoltà. Poi però si sono abbassati troppo e ho visto anche una condizione fisica non brillante. I volti dei giocatori del Napoli erano affaticati, mentre quelli del Bologna no. Questo è un segnale evidente.”
Proprio su questo punto la incalzo: il calo del Napoli nelle riprese è mentale o fisico?
"Purtroppo è anche fisico. E questo non è un buon segnale. Prendiamo il secondo tempo di ieri: in quel momento una squadra con la qualità del Napoli deve saper gestire meglio le energie, ma soprattutto deve saper gestire il gioco. Tecnicamente, forse, il Napoli ha qualcosa in più del Bologna, e invece si sono chiusi nei 25 metri finali, subendo tanto. Il Bologna correva, andava a mille. Ha avuto due o tre grandi occasioni, tralasciando l’ultima del Napoli, ormai a tempo scaduto. Ma il Bologna li ha messi in grande difficoltà, e questo non è un buon segnale. A maggior ragione se si considera che l’Inter abbia giocato 46 partite in stagione, contro le 34 del Napoli. Dodici partite in più, eppure in campo non sembra che l’Inter sia affaticata quanto lo è il Napoli. E se guardiamo la qualità degli avversari affrontati dall’Inter, parliamo di un altro livello. In Europa incontri squadre molto più attrezzate rispetto a Como, Venezia o Empoli. Giocare in Europa ti lascia più stanchezza nelle gambe, ma anche più motivazione. Vincere una partita importante, magari contro una big europea, ti galvanizza. L’Inter sta sfruttando bene tutto questo. Il Napoli, invece, con un solo obiettivo stagionale, avrebbe dovuto dare di più e può ancora dare di più."
Secondo lei, la società si è fatta un autogol con la cessione di Kvaratskhelia?
“Io non credo nei campioni singoli. I risultati arrivano da un lavoro collettivo. Se una squadra deve dipendere da un solo giocatore, allora tanto vale prendere Ronaldo e basta. Kvaratskhelia è sicuramente un giocatore importante, che ti dà qualcosa in più, ma il Napoli non è una squadra scarsa. Sono arrivati anche altri giocatori validi, che meritano rispetto e che stanno giocando bene, come Neres. Alla fine è stata una scelta del club, per carità, ma piangere sul latte versato non serve. A questo punto, tanto vale far spendere altri due miliardi al presidente se si vuole la certezza di vincere!”
Quindi, ci vorrebbe anche un po’ più di incisività da parte del tecnico?
“Ovviamente sì, è pagato per questo.”
Alla luce delle prestazioni del Napoli, Antonio Conte merita l’ingaggio che percepisce dagli azzurri?
“Attualmente no. Anche se va detto che lui sta cercando di costruire qualcosa, di ricreare un ambiente positivo intorno alla squadra. E, alla fine, il Napoli è sempre secondo in classifica. Quindi, ha sicuramente rivitalizzato il gruppo rispetto all’anno scorso, ma dovrebbe dare qualcosina in più."