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IL PENSIERO - Zavaglia: "Napoli, difficile Buongiorno, piacciono Hancko e Spileers"
10.05.2024 13:43 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Zavaglia, procuratore.

 


La sua specialità, da procuratore, è sempre stata quella di lanciare giovani talenti.


“Era la mia specialità, e lo è tuttora. I fatti sono quelli che parlano. Francesco Totti? Anche Giannini, Conti e Aquilani, così come Amelia. Quando la Roma liberò Amelia, lo portai a Livorno e da lì cominciò la sua scalata”

 


È vero che Totti era in procinto di andare alla Lazio?


“Doveva andare alla Lazio, era tutto fatto. Lui dormiva con la foto di Giannini dietro al letto e la madre disse ‘chi glielo dice che andrà alla Lazio’. Andò alla Roma e il presidente disse ‘se questo non è il giocatore che tu dici, non entri più a Trigoria’. Finché c’è stato Viola, sono sempre entrato a Trigoria…”

 


Oggi, è molto difficile per le italiane far esordire dei giovani a farli crescere nella società. Cosa è accaduto in questi anni?


“Il male è radicato e tutti fanno finta di non voler toccare il tasto. In Italia, oggi, vige il brutto vizio di far allenare chi porta lo sponsor, chi ha delle amicizie particolari. Sono poche le società che hanno il privilegio di far esordire qualche ragazzo, ma ci sono dei difetti di base, come nella marcatura. Sono tutti portati a sviscerare la tattica di questi ragazzi anche se, alla loro età, bisognerebbe puntare sulla tecnica. In caso contrario, siamo una nazione destinata a non far giocare i giovani. I prospetti diventano bravi quando, all’approccio col professionismo, comprendono i principi tattici di gioco”

 


Il Napoli ha dimostrato poca solidità in marcatura. Crede sia un problema di marcatura a zona o individuale?


“Marcando a zona, in base alla posizione dell’avversario e della palla, bisogna trovare la posizione adatta. È mancata la qualità, soprattutto. Il Napoli, forse, è abituato a Koulibaly ed altri difensori che hanno fatto le fortune del club. I problemi di questa stagione, dunque, dipendono dal fatto che ci sono giocatori che non sono capaci di sostenere il peso della maglia azzurra. Natan? In Brasile ci sono tanti giocatori e lui era uno dei tanti. Lì vige il dono naturale. In Brasile nascono talenti in continuazione, ci sono generazioni di calciatori che fanno la fortuna dei club dove giocano. Il Santos è una delle società dove ci sono giocatori sempre molto importanti”

 


I nomi caldi per la difesa del Napoli sono tre. Spileers, Hancko e Buongiorno. Sono profili adatti agli azzurri?


“Sono giocatori abbastanza importanti, ma credo sia difficile puntare a Buongiorno. Ha il cuore granata e difficilmente partirà. Gli altri due si possono prendere tranquillamente, ma ci sono dei costi che il Napoli deve dimostrare di essere attrezzato a fronteggiare. Con la cessione di Osimhen, però, il Napoli potrebbe fare un grande mercato. Quando la Juve cedette Zidane al Real, prese Cannavaro, Thuram e Buffon dal Parma. Calciatori che hanno fatto la carriera che tutti conosciamo. Con il nigeriano si riuscirà a fare una plusvalenza importante”

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IL PENSIERO - Zavaglia: "Napoli, difficile Buongiorno, piacciono Hancko e Spileers"

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10/05/2024 - 13:43

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Zavaglia, procuratore.

 


La sua specialità, da procuratore, è sempre stata quella di lanciare giovani talenti.


“Era la mia specialità, e lo è tuttora. I fatti sono quelli che parlano. Francesco Totti? Anche Giannini, Conti e Aquilani, così come Amelia. Quando la Roma liberò Amelia, lo portai a Livorno e da lì cominciò la sua scalata”

 


È vero che Totti era in procinto di andare alla Lazio?


“Doveva andare alla Lazio, era tutto fatto. Lui dormiva con la foto di Giannini dietro al letto e la madre disse ‘chi glielo dice che andrà alla Lazio’. Andò alla Roma e il presidente disse ‘se questo non è il giocatore che tu dici, non entri più a Trigoria’. Finché c’è stato Viola, sono sempre entrato a Trigoria…”

 


Oggi, è molto difficile per le italiane far esordire dei giovani a farli crescere nella società. Cosa è accaduto in questi anni?


“Il male è radicato e tutti fanno finta di non voler toccare il tasto. In Italia, oggi, vige il brutto vizio di far allenare chi porta lo sponsor, chi ha delle amicizie particolari. Sono poche le società che hanno il privilegio di far esordire qualche ragazzo, ma ci sono dei difetti di base, come nella marcatura. Sono tutti portati a sviscerare la tattica di questi ragazzi anche se, alla loro età, bisognerebbe puntare sulla tecnica. In caso contrario, siamo una nazione destinata a non far giocare i giovani. I prospetti diventano bravi quando, all’approccio col professionismo, comprendono i principi tattici di gioco”

 


Il Napoli ha dimostrato poca solidità in marcatura. Crede sia un problema di marcatura a zona o individuale?


“Marcando a zona, in base alla posizione dell’avversario e della palla, bisogna trovare la posizione adatta. È mancata la qualità, soprattutto. Il Napoli, forse, è abituato a Koulibaly ed altri difensori che hanno fatto le fortune del club. I problemi di questa stagione, dunque, dipendono dal fatto che ci sono giocatori che non sono capaci di sostenere il peso della maglia azzurra. Natan? In Brasile ci sono tanti giocatori e lui era uno dei tanti. Lì vige il dono naturale. In Brasile nascono talenti in continuazione, ci sono generazioni di calciatori che fanno la fortuna dei club dove giocano. Il Santos è una delle società dove ci sono giocatori sempre molto importanti”

 


I nomi caldi per la difesa del Napoli sono tre. Spileers, Hancko e Buongiorno. Sono profili adatti agli azzurri?


“Sono giocatori abbastanza importanti, ma credo sia difficile puntare a Buongiorno. Ha il cuore granata e difficilmente partirà. Gli altri due si possono prendere tranquillamente, ma ci sono dei costi che il Napoli deve dimostrare di essere attrezzato a fronteggiare. Con la cessione di Osimhen, però, il Napoli potrebbe fare un grande mercato. Quando la Juve cedette Zidane al Real, prese Cannavaro, Thuram e Buffon dal Parma. Calciatori che hanno fatto la carriera che tutti conosciamo. Con il nigeriano si riuscirà a fare una plusvalenza importante”