L'agente Mario Giuffredi, intervenuto alla Palermo Football Conference, ha parlato ai media presenti. Di seguito le parole riportate da Tuttomercatoweb.com: "Marianucci? Siamo in parola col Napoli, sia noi che rappresentiamo il calciatore che l'Empoli. L'affare è praticamente chiuso. Di Lorenzo? La figura di Conte è stata centrale. Molto probabilmente se non fosse arrivato lui, Di Lorenzo non sarebbe rimasto: era la garanzia di un progetto serio e vincente. Ha determinato dal primo minuto e mi ha aiutato, passo dopo passo, ad arrivare a una conclusione positiva per rimettere le cose a posto con Di Lorenzo. Politano? Sta facendo un grande campionato, per la prima volta in carriera interpreta il ruolo in maniera differente e cura molto la fase difensiva. Pur giocando questo tipo di calcio, e a un'età molto matura, si è completato. La convocazione di nuovo in Nazionale è coronamento del lavoro fatto dall'inizio della stagione. Folorunsho alla Fiorentina? Voleva avere più spazio. A Napoli si gioca una partita a settimana e con quei campioni davanti non riusciva a trovare la continuità degli anni precedenti, quella che l'ha portato alla ribalta e agli Europei. Premeva per un club comunque importante, come la Fiorentina, ma perché trovasse continuità. L'operazione è nata a fine dicembre, dopo tempo che ne parlavo con Pradè e Goretti. Lotta scudetto? Da tifoso dico che non è ancora finita, ma comunque vada sarà stato un anno fantastico. Dopo quanto accaduto lo scorso anno, l'obiettivo era tornare in Champions. Se poi vince lo Scudetto sarà una pagina di storia impensabile. De Laurentiis e Chiavelli hanno fatto una scelta seguendo le loro idee: dirigenti giovani, che possano stare col Napoli tanti anni. Una scelta in stile Napoli, come fu per Giuntoli. E Manna ha già lavorato in un club importante come la Juve e ha grosse competenze, oltre a essere un gran lavoratore. Può diventare nei prossimi vent'anni uno dei dirigenti più importanti e lungimiranti del nostro calcio. Giuntoli? Sono d'accordo con lui quando dice che l'allenatore non lo esonera perché l'ha scelto lui. La Juventus è in rifondazione e così non puoi mettere la clessidra e abbandonare l'allenatore a metà strada. Sono convinto che se la Juventus a giugno arriverà tra le prime quattro abbia raggiunto l'obiettivo. Motta è un allenatore bravo, che va supportato. E non è che se un direttore sbaglia un'annata non è più bravo. Un consiglio che mi sentirei di dargli è di non cambiare se stesso o snaturarsi, perché secondo me alla Juventus un po' l'ha fatto. Quando era a Napoli ha portato gente come Allan e Meret che venivano dall'Udinese, o i miei Di Lorenzo, Mario Rui e Hysaj dall'Empoli... Ha fatto una grande squadra con giocatori affamati che venivano dalle piccole. Alla Juve non ha preso giocatori così, bensì quelli che venivano già da grandi club. Se avesse continuato a fare il Giuntoli di Napoli, oggi avrebbe ottenuto qualche risultato in più. Ho grandi rapporti con tre presidenti: De Laurentiis, Lotito e Corsi. Avere una proprietà presente e italiana dà ancora più valore al club e alla maglia. Tante volte i presidenti riescono a trasferire passione ai dipendenti e ai tifosi. Credo poco nelle proprietà straniere e non lo dico io ma i risultati del campo. Guardate la Roma, il Milan... C'è molto distacco e poco controllo: sono per le proprietà italiane".
di Napoli Magazine
17/03/2025 - 19:19
L'agente Mario Giuffredi, intervenuto alla Palermo Football Conference, ha parlato ai media presenti. Di seguito le parole riportate da Tuttomercatoweb.com: "Marianucci? Siamo in parola col Napoli, sia noi che rappresentiamo il calciatore che l'Empoli. L'affare è praticamente chiuso. Di Lorenzo? La figura di Conte è stata centrale. Molto probabilmente se non fosse arrivato lui, Di Lorenzo non sarebbe rimasto: era la garanzia di un progetto serio e vincente. Ha determinato dal primo minuto e mi ha aiutato, passo dopo passo, ad arrivare a una conclusione positiva per rimettere le cose a posto con Di Lorenzo. Politano? Sta facendo un grande campionato, per la prima volta in carriera interpreta il ruolo in maniera differente e cura molto la fase difensiva. Pur giocando questo tipo di calcio, e a un'età molto matura, si è completato. La convocazione di nuovo in Nazionale è coronamento del lavoro fatto dall'inizio della stagione. Folorunsho alla Fiorentina? Voleva avere più spazio. A Napoli si gioca una partita a settimana e con quei campioni davanti non riusciva a trovare la continuità degli anni precedenti, quella che l'ha portato alla ribalta e agli Europei. Premeva per un club comunque importante, come la Fiorentina, ma perché trovasse continuità. L'operazione è nata a fine dicembre, dopo tempo che ne parlavo con Pradè e Goretti. Lotta scudetto? Da tifoso dico che non è ancora finita, ma comunque vada sarà stato un anno fantastico. Dopo quanto accaduto lo scorso anno, l'obiettivo era tornare in Champions. Se poi vince lo Scudetto sarà una pagina di storia impensabile. De Laurentiis e Chiavelli hanno fatto una scelta seguendo le loro idee: dirigenti giovani, che possano stare col Napoli tanti anni. Una scelta in stile Napoli, come fu per Giuntoli. E Manna ha già lavorato in un club importante come la Juve e ha grosse competenze, oltre a essere un gran lavoratore. Può diventare nei prossimi vent'anni uno dei dirigenti più importanti e lungimiranti del nostro calcio. Giuntoli? Sono d'accordo con lui quando dice che l'allenatore non lo esonera perché l'ha scelto lui. La Juventus è in rifondazione e così non puoi mettere la clessidra e abbandonare l'allenatore a metà strada. Sono convinto che se la Juventus a giugno arriverà tra le prime quattro abbia raggiunto l'obiettivo. Motta è un allenatore bravo, che va supportato. E non è che se un direttore sbaglia un'annata non è più bravo. Un consiglio che mi sentirei di dargli è di non cambiare se stesso o snaturarsi, perché secondo me alla Juventus un po' l'ha fatto. Quando era a Napoli ha portato gente come Allan e Meret che venivano dall'Udinese, o i miei Di Lorenzo, Mario Rui e Hysaj dall'Empoli... Ha fatto una grande squadra con giocatori affamati che venivano dalle piccole. Alla Juve non ha preso giocatori così, bensì quelli che venivano già da grandi club. Se avesse continuato a fare il Giuntoli di Napoli, oggi avrebbe ottenuto qualche risultato in più. Ho grandi rapporti con tre presidenti: De Laurentiis, Lotito e Corsi. Avere una proprietà presente e italiana dà ancora più valore al club e alla maglia. Tante volte i presidenti riescono a trasferire passione ai dipendenti e ai tifosi. Credo poco nelle proprietà straniere e non lo dico io ma i risultati del campo. Guardate la Roma, il Milan... C'è molto distacco e poco controllo: sono per le proprietà italiane".