Massimiliano Gallo, direttore de "Il Napolista", è intervenuto nel corso di 'Forza Napoli Sempre' in onda su Radio Marte: “Sfiducia post Genoa? La Champions è una realtà diversa, il Napoli incontra una squadra non irresistibile: ci sono le giuste premesse per fare risultato positivo in Portogallo. La Champions è la priorità per De Laurentiis, per il Napoli e per i calciatori: quando Garcia dice che la squadra aveva la testa in Portogallo potrebbe aver fatto una giusta fotografia della realtà. Avvio complicato del Napoli? Con la Lazio ottimo il primo tempo, con il Genoa buona la reazione dopo una brutta partita, ma incuriosiscono alcune dichiarazioni di Garcia sulla mancata visione dei calciatori azzurri in Nazionale, sulla poca determinazione dei suoi ragazzi contro il Genoa. In conferenza è come se avesse addossato la responsabilità del pareggio di Marassi alla squadra. Garcia messo sulla graticola: è giusto? Mi sembra ci sia un equivoco di fondo: De Laurentiis ha presentato Garcia come un prosecutore del lavoro di Spalletti, mentre proprio in conferenza stampa di presentazione Garcia negò di voler proseguire sulla linea del suo predecessore, dichiarando subito di voler apportare dei cambiamenti per provare a sorprendere gli avversari. Garcia in questo è stato molto coerente, d’altronde fatico a capire perché gli si chiedesse da più parti di fare il clone di Spalletti. Garcia scelta di ripiego? Sì, perché tanti allenatori contattati dal presidente azzurro non hanno accettato il Napoli (si è parlato di Enrique, Italiano, Sousa, Conte). Ma in ogni caso il francese è un allenatore solido. De Laurentiis non si aspettava di perdere il tecnico di Certaldo, pensava di riuscire a convincerlo. Il suo addio l’ha colto di sorpresa. Lo stesso avvocato Grassani ha sottolineato che l’ex tecnico azzurro ha comunicato alla società la sua intenzione di andare via quando già molti allenatori erano accasati. Perché il poco utilizzo dei nuovi acquisti è una scelta di Garcia o sono meno utilizzabili? Spalletti l’anno scorso li inserì tutti subito, avendo risposte positive dal campo. NAtan è l’unico non ancora impiegato, è difficile immaginare come risponderà alla prova del campo. Cajuste ha iniziato male col Frosinone. Lindstrom è entrato con la Lazio ma a ridosso del suo arrivo a Napoli: troppo poco per giudicare. A livello aziendale il Napoli l’anno scorso aveva un progetto chiaro: rinnovare La Rosa e puntare su calciatori giovani e talentuosi che hanno convinto immediatamente anche l’allenatore. Quest’anno faccio fatica a individuare il progetto del Napoli: non vedo un’idea. Garcia ha cominciato già con il problema Raspadori, che non giocava nel Napoli di Spalletti. Ecco, senza progetto calcistico aziendale è difficile guidare una squadra, diventa complicato risolvere problemi che neanche prima di lui erano stati risolti”.
di Napoli Magazine
19/09/2023 - 14:48
Massimiliano Gallo, direttore de "Il Napolista", è intervenuto nel corso di 'Forza Napoli Sempre' in onda su Radio Marte: “Sfiducia post Genoa? La Champions è una realtà diversa, il Napoli incontra una squadra non irresistibile: ci sono le giuste premesse per fare risultato positivo in Portogallo. La Champions è la priorità per De Laurentiis, per il Napoli e per i calciatori: quando Garcia dice che la squadra aveva la testa in Portogallo potrebbe aver fatto una giusta fotografia della realtà. Avvio complicato del Napoli? Con la Lazio ottimo il primo tempo, con il Genoa buona la reazione dopo una brutta partita, ma incuriosiscono alcune dichiarazioni di Garcia sulla mancata visione dei calciatori azzurri in Nazionale, sulla poca determinazione dei suoi ragazzi contro il Genoa. In conferenza è come se avesse addossato la responsabilità del pareggio di Marassi alla squadra. Garcia messo sulla graticola: è giusto? Mi sembra ci sia un equivoco di fondo: De Laurentiis ha presentato Garcia come un prosecutore del lavoro di Spalletti, mentre proprio in conferenza stampa di presentazione Garcia negò di voler proseguire sulla linea del suo predecessore, dichiarando subito di voler apportare dei cambiamenti per provare a sorprendere gli avversari. Garcia in questo è stato molto coerente, d’altronde fatico a capire perché gli si chiedesse da più parti di fare il clone di Spalletti. Garcia scelta di ripiego? Sì, perché tanti allenatori contattati dal presidente azzurro non hanno accettato il Napoli (si è parlato di Enrique, Italiano, Sousa, Conte). Ma in ogni caso il francese è un allenatore solido. De Laurentiis non si aspettava di perdere il tecnico di Certaldo, pensava di riuscire a convincerlo. Il suo addio l’ha colto di sorpresa. Lo stesso avvocato Grassani ha sottolineato che l’ex tecnico azzurro ha comunicato alla società la sua intenzione di andare via quando già molti allenatori erano accasati. Perché il poco utilizzo dei nuovi acquisti è una scelta di Garcia o sono meno utilizzabili? Spalletti l’anno scorso li inserì tutti subito, avendo risposte positive dal campo. NAtan è l’unico non ancora impiegato, è difficile immaginare come risponderà alla prova del campo. Cajuste ha iniziato male col Frosinone. Lindstrom è entrato con la Lazio ma a ridosso del suo arrivo a Napoli: troppo poco per giudicare. A livello aziendale il Napoli l’anno scorso aveva un progetto chiaro: rinnovare La Rosa e puntare su calciatori giovani e talentuosi che hanno convinto immediatamente anche l’allenatore. Quest’anno faccio fatica a individuare il progetto del Napoli: non vedo un’idea. Garcia ha cominciato già con il problema Raspadori, che non giocava nel Napoli di Spalletti. Ecco, senza progetto calcistico aziendale è difficile guidare una squadra, diventa complicato risolvere problemi che neanche prima di lui erano stati risolti”.