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L'EX - Agostinelli: "McTominay giocatore superiore alla media, il Napoli a Torino non avrà vita semplice, Gilmour affidabile, dà garanzie"
14.10.2025 11:26 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto - in esclusiva radiofonica in Campania - Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta.

Di seguito, un estratto dell’intervista. Mister, questa sera la Nazionale di Gattuso gioca per staccare il pass almeno per i play-off: c’è ancora qualche chance di poter approdare al primo posto, considerando questa Norvegia che sembra non fermarsi mai?

“Le possibilità ci sono solo perché non c’è ancora la matematica, ma io non darei più del due per cento di probabilità. Insomma, sarebbe quasi impossibile: dovrebbe esserci un suicidio da parte della Norvegia e noi dovremmo fare tantissimi gol. Mi sembra più realistico pensare ai play-off. Stasera però possiamo giocare con un po’ più di tranquillità, perché abbiamo addirittura due risultati su tre. Sono convinto che faremo una grande partita, e ce lo auguriamo tutti".

Da quando è arrivato Rino Gattuso, questa Nazionale ha ritrovato sicuramente entusiasmo ma anche una certa identità, o sbaglio?

“Sì, ha trovato sicuramente qualcosa. Quando fai tredici gol in tre partite significa che stai facendo bene. La cosa che mi è piaciuta di più, forse, è stata rivedere finalmente un vero numero 9 italiano. Diciamo che, con Scamacca fuori, Kean, Retegui ed il baby Esposito hanno dimostrato di essere tutti centravanti che, come una volta con Luca Toni, sappiano rispettare la tradizione facendo gol. È un buon segnale. Per il resto, aspetterei ancora un po’, perché gli impegni finora non sono stati di grande livello. Se pensiamo che l’Estonia è la 129ª squadra al mondo, capiamo il valore degli avversari. Però, ripeto, ritrovare un numero 9 italiano è già un segnale molto positivo".

Chi sembra essersi ritrovato in Nazionale è anche Scott McTominay: questo alimenta i pensieri di chi sostiene che il suo calo di rendimento al Napoli sia dovuto alla convivenza con Kevin De Bruyne…

“Guarda, quello che ha fatto in Nazionale è sicuramente un fatto positivo per il Napoli. È chiaro che McTominay non è quello dello scorso anno, e probabilmente sta subendo anche psicologicamente la pressione di questo momento. C’è chi parla di problemi legati alla convivenza con De Bruyne, chi di problemi fisici. In realtà capita a tutti i calciatori di attraversare periodi difficili. Staccarsi un po’ dall’ambiente di Napoli e andare in Nazionale, dove si sente più leggero e ha anche segnato, può restituirgli quella fiducia che stava perdendo. Ed è una cosa molto importante anche per Conte, perché McTominay è un giocatore superiore alla media. L’anno scorso ha fatto cose straordinarie, e sono certo che tornerà presto su quei livelli. Questi periodi capitano, ma poi si ritrovano equilibrio e morale".

Chi invece sembra non fermarsi mai è proprio Kevin De Bruyne, che anche in Nazionale ha mostrato tutta la sua classe. Non sarebbe il caso di farlo partire qualche metro più avanti, sia per non ingolfare la mediana sia perché, così facendo, sembra rendere di più?

“Che lui sia più pericoloso quanto più giochi vicino alla porta non ci sono dubbi. Però, nel meccanismo del Napoli, giocando con tre centrocampisti, bisogna anche fare la fase difensiva, che comporta tornare parecchio indietro. Detto questo, hai perfettamente ragione quando dici che le sue doti si esaltano negli ultimi metri: ha un tiro preciso, esperienza e qualità superiori alla media. Più sta vicino alla porta, meglio è".

Torino–Napoli potrebbe essere una gara trappola, anche considerando i risultati altalenanti dei granata?

“Ormai le partite trappola per il Napoli sono quasi la normalità. Sarebbe un peccato, per il bene del calcio, se non lo fossero! Puoi essere più forte, ma devi comunque lottare fino alla fine, come è accaduto anche con Cagliari e Genoa. Quindi no, il Napoli non può pensare di andare a Torino e avere vita semplice, abbassando il livello di concentrazione. Sarebbe un errore e trasformerebbe la gara in una vera trappola".

Nel prossimo weekend ci sarà un interessantissimo Atalanta–Lazio, con i bergamaschi che sembrano arrivarci meglio: anche questa può essere una gara trappola?

“È sicuramente una gara che, come pronostico, pende dalla parte dell’Atalanta. Se pensiamo agli infortuni della Lazio — Castellanos, Zaccagni, Rovella, forse Isaksen e Pellegrini — è chiaro che la squadra è in difficoltà. Uno o due assenti li sopporti, ma quando arrivano a essere il 50% della rosa diventa complicato. L’Atalanta è favorita, ma il calcio ci insegna che le partite vanno sempre giocate. Tutto può succedere".

Con l’infortunio di Stanislav Lobotka, dobbiamo aspettarci Billy Gilmour dal primo minuto?

“Assolutamente sì. È il suo ruolo naturale, non credo che Conte cerchi altre soluzioni. Gilmour ha dimostrato di essere affidabile quando è stato chiamato in causa. Certo, non è Lobotka, ma dà comunque garanzie".

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L'EX - Agostinelli: "McTominay giocatore superiore alla media, il Napoli a Torino non avrà vita semplice, Gilmour affidabile, dà garanzie"

di Napoli Magazine

14/10/2025 - 11:26

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto - in esclusiva radiofonica in Campania - Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta.

Di seguito, un estratto dell’intervista. Mister, questa sera la Nazionale di Gattuso gioca per staccare il pass almeno per i play-off: c’è ancora qualche chance di poter approdare al primo posto, considerando questa Norvegia che sembra non fermarsi mai?

“Le possibilità ci sono solo perché non c’è ancora la matematica, ma io non darei più del due per cento di probabilità. Insomma, sarebbe quasi impossibile: dovrebbe esserci un suicidio da parte della Norvegia e noi dovremmo fare tantissimi gol. Mi sembra più realistico pensare ai play-off. Stasera però possiamo giocare con un po’ più di tranquillità, perché abbiamo addirittura due risultati su tre. Sono convinto che faremo una grande partita, e ce lo auguriamo tutti".

Da quando è arrivato Rino Gattuso, questa Nazionale ha ritrovato sicuramente entusiasmo ma anche una certa identità, o sbaglio?

“Sì, ha trovato sicuramente qualcosa. Quando fai tredici gol in tre partite significa che stai facendo bene. La cosa che mi è piaciuta di più, forse, è stata rivedere finalmente un vero numero 9 italiano. Diciamo che, con Scamacca fuori, Kean, Retegui ed il baby Esposito hanno dimostrato di essere tutti centravanti che, come una volta con Luca Toni, sappiano rispettare la tradizione facendo gol. È un buon segnale. Per il resto, aspetterei ancora un po’, perché gli impegni finora non sono stati di grande livello. Se pensiamo che l’Estonia è la 129ª squadra al mondo, capiamo il valore degli avversari. Però, ripeto, ritrovare un numero 9 italiano è già un segnale molto positivo".

Chi sembra essersi ritrovato in Nazionale è anche Scott McTominay: questo alimenta i pensieri di chi sostiene che il suo calo di rendimento al Napoli sia dovuto alla convivenza con Kevin De Bruyne…

“Guarda, quello che ha fatto in Nazionale è sicuramente un fatto positivo per il Napoli. È chiaro che McTominay non è quello dello scorso anno, e probabilmente sta subendo anche psicologicamente la pressione di questo momento. C’è chi parla di problemi legati alla convivenza con De Bruyne, chi di problemi fisici. In realtà capita a tutti i calciatori di attraversare periodi difficili. Staccarsi un po’ dall’ambiente di Napoli e andare in Nazionale, dove si sente più leggero e ha anche segnato, può restituirgli quella fiducia che stava perdendo. Ed è una cosa molto importante anche per Conte, perché McTominay è un giocatore superiore alla media. L’anno scorso ha fatto cose straordinarie, e sono certo che tornerà presto su quei livelli. Questi periodi capitano, ma poi si ritrovano equilibrio e morale".

Chi invece sembra non fermarsi mai è proprio Kevin De Bruyne, che anche in Nazionale ha mostrato tutta la sua classe. Non sarebbe il caso di farlo partire qualche metro più avanti, sia per non ingolfare la mediana sia perché, così facendo, sembra rendere di più?

“Che lui sia più pericoloso quanto più giochi vicino alla porta non ci sono dubbi. Però, nel meccanismo del Napoli, giocando con tre centrocampisti, bisogna anche fare la fase difensiva, che comporta tornare parecchio indietro. Detto questo, hai perfettamente ragione quando dici che le sue doti si esaltano negli ultimi metri: ha un tiro preciso, esperienza e qualità superiori alla media. Più sta vicino alla porta, meglio è".

Torino–Napoli potrebbe essere una gara trappola, anche considerando i risultati altalenanti dei granata?

“Ormai le partite trappola per il Napoli sono quasi la normalità. Sarebbe un peccato, per il bene del calcio, se non lo fossero! Puoi essere più forte, ma devi comunque lottare fino alla fine, come è accaduto anche con Cagliari e Genoa. Quindi no, il Napoli non può pensare di andare a Torino e avere vita semplice, abbassando il livello di concentrazione. Sarebbe un errore e trasformerebbe la gara in una vera trappola".

Nel prossimo weekend ci sarà un interessantissimo Atalanta–Lazio, con i bergamaschi che sembrano arrivarci meglio: anche questa può essere una gara trappola?

“È sicuramente una gara che, come pronostico, pende dalla parte dell’Atalanta. Se pensiamo agli infortuni della Lazio — Castellanos, Zaccagni, Rovella, forse Isaksen e Pellegrini — è chiaro che la squadra è in difficoltà. Uno o due assenti li sopporti, ma quando arrivano a essere il 50% della rosa diventa complicato. L’Atalanta è favorita, ma il calcio ci insegna che le partite vanno sempre giocate. Tutto può succedere".

Con l’infortunio di Stanislav Lobotka, dobbiamo aspettarci Billy Gilmour dal primo minuto?

“Assolutamente sì. È il suo ruolo naturale, non credo che Conte cerchi altre soluzioni. Gilmour ha dimostrato di essere affidabile quando è stato chiamato in causa. Certo, non è Lobotka, ma dà comunque garanzie".