A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Dossena, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, di notti europee se ne intende: come si prepara la sfida allo Sporting dopo la sconfitta col Milan?
“Domani c’è bisogno assoluto di vincere, altrimenti si compromette già il cammino in Champions. Si reagisce automaticamente perché ti trovi comunque davanti dei professionisti di alto livello e la sconfitta fa parte del percorso. Mister Conte molte volte ha definito la sconfitta come una tragedia, per far capire quanto sia importante raggiungere l’obiettivo. Sicuramente il progetto non viene influenzato da un passo falso. Il Napoli visto a San Siro forse non si aspettava un inizio così dirompente da parte del Milan: l’1-2 è stato pesante, ma poi la squadra ha reagito. Recuperare due gol a San Siro non è mai facile per nessuno, il Napoli ci è andato vicino. Una volta arrivata anche l’espulsione, il Milan – come qualsiasi squadra – ha cercato di chiudersi. Lo aveva fatto anche il Napoli all’Etihad contro il Manchester City. Però quello che conta è il professionista: i giocatori sicuramente sanno l’importanza della partita. Un altro passo falso complicherebbe il cammino".
Nel suo stesso ruolo c’è stato l’esordio di Gutiérrez: quali sono stati, secondo lei, gli aspetti positivi e quali quelli negativi?
“È stato sicuramente un esordio positivo, soprattutto in ottica futura. Si è visto qualche volta arrivare nella fase offensiva con puntualità, compreso un colpo di testa pericoloso. Forse non c’è stato un grande apporto complessivo, né in fase difensiva, anche perché De Bruyne accentrava troppo il gioco e quindi la catena di sinistra non ha funzionato bene. Va considerato che non era la linea difensiva titolare, e cambiare tanti elementi nella stessa partita condiziona inevitabilmente la prestazione. Inoltre c’erano due esordienti contemporaneamente, e questo pesa. Tutto sommato, però, calcolando le circostanze, la reputo una prestazione positiva. Logicamente il ragazzo deve crescere, imparare il calcio italiano, i movimenti di Conte e adattarsi. Ma il tempo ce l’ha, l’età è dalla sua e quanto fatto vedere al Girona non è un caso. Non è un caso neanche che il Napoli lo abbia strappato al Real Madrid. È stato un esordio più che sufficiente, soprattutto in fase offensiva, mentre in fase difensiva ha pagato lo scotto di non essere affiancato dai titolari. Inoltre, lo sapevamo: è stato acquistato per le qualità offensive. Ora deve lavorare sulla fase difensiva e colmare le lacune che inevitabilmente emergono nel campionato italiano. È un giocatore di grande prospettiva".
Lei, Mister, è da sempre un cultore del 4-3-3. Cosa pensa del nuovo assetto tattico del Napoli, il 4-1-4-1?
“È un modulo fantastico, soprattutto quando i cosiddetti fab-four sono al top. Diventa più complicato da gestire quando i centrocampisti non sono tutti al massimo. Però, come in ogni squadra e con ogni modulo, se hai i giocatori al livello giusto, qualsiasi schema funzionerà. Se invece qualcuno è giù di corda, fai sempre fatica. Ho visto che, col Milan, quando sono entrati gli esterni che hanno dato più ampiezza sulle fasce laterali, c’è stata più intensità. È lì che il Milan è andato in difficoltà: sulle corsie sono arrivate più occasioni. Con l’inferiorità numerica, Conte ha giustamente aumentato l’apporto sulle fasce, con uno contro uno più cattivi. Chi è entrato lo ha fatto bene e quella poteva essere un’ottima soluzione".
Possiamo quindi dire che il Napoli avrebbe potuto essere più spregiudicato dopo l’espulsione di Estupiñán?
“Abbiamo visto che con l’ingresso degli esterni, Neres e Lang, la partita ha cambiato volto e la squadra ha spinto con grande forza. Forse, se quel forcing fosse durato di più, sarebbe arrivato anche il pareggio. Prima vedevo il Napoli un po’ in ritardo, con poche armi per dare fastidio al Milan. Nel momento in cui metti due soluzioni sulle fasce, cambiando spesso il fronte d’attacco, costringi la difesa avversaria a continue rotazioni. Prima o poi qualcosa ti concedono. Ecco perché la soluzione per domani potrebbe essere proprio l’inserimento di uno tra Lang e Neres".
Domani ad Antonio Conte mancherà lo squalificato Di Lorenzo, e Mazzocchi non è in lista Champions. Si aspetta un Napoli con difesa a tre, che in fase di non possesso diventerebbe a cinque, per sopperire alla mancanza di terzini destri?
“Potrebbe essere. Magari con Politano, che sta attraversando un ottimo momento fisico, utilizzato come quinto a destra. Ci può stare".
Qualcuno definisce delittuoso non utilizzare il 4-3-3 con gli esterni acquistati tra l’anno scorso e quest’estate: cosa ne pensa?
“La cosa che dico sempre è che il mister vede i giocatori quotidianamente, li allena e lavora con loro. Se ha studiato queste soluzioni, è perché in base ai dati e a quanto osserva ogni giorno, pensa che in questo momento gli diano più garanzie. Magari perché l’inserimento di Lang è ancora in corso, o perché De Bruyne si relaziona meglio con McTominay ed Anguissa nell’attacco degli spazi. Sono tante situazioni che un tifoso normale non legge, ma che invece un allenatore valuta quotidianamente. Quando mi chiedo anch’io il perché di certe scelte, arrivo alla conclusione che sono state provate e studiate. Probabilmente oggi la soluzione migliore per il Napoli è far giocare i quattro centrocampisti insieme per dominare il gioco ma, ripeto, bisogna che siano tutti al top della condizione".
di Napoli Magazine
30/09/2025 - 11:38
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Dossena, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, di notti europee se ne intende: come si prepara la sfida allo Sporting dopo la sconfitta col Milan?
“Domani c’è bisogno assoluto di vincere, altrimenti si compromette già il cammino in Champions. Si reagisce automaticamente perché ti trovi comunque davanti dei professionisti di alto livello e la sconfitta fa parte del percorso. Mister Conte molte volte ha definito la sconfitta come una tragedia, per far capire quanto sia importante raggiungere l’obiettivo. Sicuramente il progetto non viene influenzato da un passo falso. Il Napoli visto a San Siro forse non si aspettava un inizio così dirompente da parte del Milan: l’1-2 è stato pesante, ma poi la squadra ha reagito. Recuperare due gol a San Siro non è mai facile per nessuno, il Napoli ci è andato vicino. Una volta arrivata anche l’espulsione, il Milan – come qualsiasi squadra – ha cercato di chiudersi. Lo aveva fatto anche il Napoli all’Etihad contro il Manchester City. Però quello che conta è il professionista: i giocatori sicuramente sanno l’importanza della partita. Un altro passo falso complicherebbe il cammino".
Nel suo stesso ruolo c’è stato l’esordio di Gutiérrez: quali sono stati, secondo lei, gli aspetti positivi e quali quelli negativi?
“È stato sicuramente un esordio positivo, soprattutto in ottica futura. Si è visto qualche volta arrivare nella fase offensiva con puntualità, compreso un colpo di testa pericoloso. Forse non c’è stato un grande apporto complessivo, né in fase difensiva, anche perché De Bruyne accentrava troppo il gioco e quindi la catena di sinistra non ha funzionato bene. Va considerato che non era la linea difensiva titolare, e cambiare tanti elementi nella stessa partita condiziona inevitabilmente la prestazione. Inoltre c’erano due esordienti contemporaneamente, e questo pesa. Tutto sommato, però, calcolando le circostanze, la reputo una prestazione positiva. Logicamente il ragazzo deve crescere, imparare il calcio italiano, i movimenti di Conte e adattarsi. Ma il tempo ce l’ha, l’età è dalla sua e quanto fatto vedere al Girona non è un caso. Non è un caso neanche che il Napoli lo abbia strappato al Real Madrid. È stato un esordio più che sufficiente, soprattutto in fase offensiva, mentre in fase difensiva ha pagato lo scotto di non essere affiancato dai titolari. Inoltre, lo sapevamo: è stato acquistato per le qualità offensive. Ora deve lavorare sulla fase difensiva e colmare le lacune che inevitabilmente emergono nel campionato italiano. È un giocatore di grande prospettiva".
Lei, Mister, è da sempre un cultore del 4-3-3. Cosa pensa del nuovo assetto tattico del Napoli, il 4-1-4-1?
“È un modulo fantastico, soprattutto quando i cosiddetti fab-four sono al top. Diventa più complicato da gestire quando i centrocampisti non sono tutti al massimo. Però, come in ogni squadra e con ogni modulo, se hai i giocatori al livello giusto, qualsiasi schema funzionerà. Se invece qualcuno è giù di corda, fai sempre fatica. Ho visto che, col Milan, quando sono entrati gli esterni che hanno dato più ampiezza sulle fasce laterali, c’è stata più intensità. È lì che il Milan è andato in difficoltà: sulle corsie sono arrivate più occasioni. Con l’inferiorità numerica, Conte ha giustamente aumentato l’apporto sulle fasce, con uno contro uno più cattivi. Chi è entrato lo ha fatto bene e quella poteva essere un’ottima soluzione".
Possiamo quindi dire che il Napoli avrebbe potuto essere più spregiudicato dopo l’espulsione di Estupiñán?
“Abbiamo visto che con l’ingresso degli esterni, Neres e Lang, la partita ha cambiato volto e la squadra ha spinto con grande forza. Forse, se quel forcing fosse durato di più, sarebbe arrivato anche il pareggio. Prima vedevo il Napoli un po’ in ritardo, con poche armi per dare fastidio al Milan. Nel momento in cui metti due soluzioni sulle fasce, cambiando spesso il fronte d’attacco, costringi la difesa avversaria a continue rotazioni. Prima o poi qualcosa ti concedono. Ecco perché la soluzione per domani potrebbe essere proprio l’inserimento di uno tra Lang e Neres".
Domani ad Antonio Conte mancherà lo squalificato Di Lorenzo, e Mazzocchi non è in lista Champions. Si aspetta un Napoli con difesa a tre, che in fase di non possesso diventerebbe a cinque, per sopperire alla mancanza di terzini destri?
“Potrebbe essere. Magari con Politano, che sta attraversando un ottimo momento fisico, utilizzato come quinto a destra. Ci può stare".
Qualcuno definisce delittuoso non utilizzare il 4-3-3 con gli esterni acquistati tra l’anno scorso e quest’estate: cosa ne pensa?
“La cosa che dico sempre è che il mister vede i giocatori quotidianamente, li allena e lavora con loro. Se ha studiato queste soluzioni, è perché in base ai dati e a quanto osserva ogni giorno, pensa che in questo momento gli diano più garanzie. Magari perché l’inserimento di Lang è ancora in corso, o perché De Bruyne si relaziona meglio con McTominay ed Anguissa nell’attacco degli spazi. Sono tante situazioni che un tifoso normale non legge, ma che invece un allenatore valuta quotidianamente. Quando mi chiedo anch’io il perché di certe scelte, arrivo alla conclusione che sono state provate e studiate. Probabilmente oggi la soluzione migliore per il Napoli è far giocare i quattro centrocampisti insieme per dominare il gioco ma, ripeto, bisogna che siano tutti al top della condizione".