Nel corso dell'intervista a La Gazzetta dello Sport, Gianluca Gaetano, centrocampista del Cagliari, ha parlato anche dell'esperienza al Napoli e degli allenatori avuti: "Ho già avuto tecnici di primissima fascia: Spalletti, Ranieri, Ancelotti, Conte, Garcia? Mi sento fortunato per questo, ho imparato e sono cresciuto anche come uomo con loro. Mi è rimasto impresso il lavoro quotidiano di Spalletti: formidabile. Vorrei aggiungere Pecchia che mi ha allenato a Cremona: mi ha dato la mentalità vincente. Da ciascuno di loro, Pisacane incluso, qualcosa torna utile per questo campionato? Certo, anche perché è un campionato molto difficile, le distanze sono ridotte. E noi siamo abituati a vivere questa situazione, sappiamo starci dentro. 15 presenze stagionali su 17 gare ufficiali, non ancora in campo per 90’? Non mi soffermo sulla quantità del tempo trascorso in campo ma sulla qualità. Il percorso della vita di ciascuno di noi ti fa maturare: conta essere utili. Mi sono mai arrabbiato per questo motivo? (Sorride, ndr) Forse con Garcia a Napoli perché era un periodo in cui non andavamo bene e sentivo che avrei potuto dare di più per il gruppo. A che età sono entrato nel settore giovanile del Napoli? Intorno ai 13 anni e grazie a mio nonno materno Luciano ho potuto realizzare questo sogno. Ogni giorno mi accompagnava all’allenamento: da Cimitile sono oltre 100 chilometri tra andata e ritorno. Non tutti hanno la possibilità di farlo. E io ringrazierò mio nonno per sempre. Mia madre Carmela è un’insegnante e mio padre gestisce una pizzeria, non sarebbero riusciti ad accompagnarmi".
di Napoli Magazine
13/12/2025 - 16:25
Nel corso dell'intervista a La Gazzetta dello Sport, Gianluca Gaetano, centrocampista del Cagliari, ha parlato anche dell'esperienza al Napoli e degli allenatori avuti: "Ho già avuto tecnici di primissima fascia: Spalletti, Ranieri, Ancelotti, Conte, Garcia? Mi sento fortunato per questo, ho imparato e sono cresciuto anche come uomo con loro. Mi è rimasto impresso il lavoro quotidiano di Spalletti: formidabile. Vorrei aggiungere Pecchia che mi ha allenato a Cremona: mi ha dato la mentalità vincente. Da ciascuno di loro, Pisacane incluso, qualcosa torna utile per questo campionato? Certo, anche perché è un campionato molto difficile, le distanze sono ridotte. E noi siamo abituati a vivere questa situazione, sappiamo starci dentro. 15 presenze stagionali su 17 gare ufficiali, non ancora in campo per 90’? Non mi soffermo sulla quantità del tempo trascorso in campo ma sulla qualità. Il percorso della vita di ciascuno di noi ti fa maturare: conta essere utili. Mi sono mai arrabbiato per questo motivo? (Sorride, ndr) Forse con Garcia a Napoli perché era un periodo in cui non andavamo bene e sentivo che avrei potuto dare di più per il gruppo. A che età sono entrato nel settore giovanile del Napoli? Intorno ai 13 anni e grazie a mio nonno materno Luciano ho potuto realizzare questo sogno. Ogni giorno mi accompagnava all’allenamento: da Cimitile sono oltre 100 chilometri tra andata e ritorno. Non tutti hanno la possibilità di farlo. E io ringrazierò mio nonno per sempre. Mia madre Carmela è un’insegnante e mio padre gestisce una pizzeria, non sarebbero riusciti ad accompagnarmi".